Dalla vetta del Coltorondo, verso Cima di CeceContinuo l’esplorazione di cime ignote. Stavolta tocca a
Cima Coltorondo 2530, nel Lagorai orientale, con partenza da Valmaggiore in Val di Fiemme. La salita è afosa lungo la mulattiera selciata della Grande Guerra. Risucchio un bel po’ di turistame e arrivo all’incantevole
Lago Moregna dove c’è finalmente un po’ di brezza. Invidio una tenda accampata sulla riva: bellissimo!
La salita per la vecchia mulattiera militare selciataL'incantevole Lago MoregnaOra l’idea sarebbe di tentare la salita dal sentiero militare che parte da
forcella Coldosè e risale l’ardita dorsale NO, di cui praticamente non so nulla, tranne qualche vaga traccia riportata sulle carte. Mentre ammiro il
Lago delle Trote in basso, voglio andare a rivedere il
Lago Brutto (che invece è splendido) e quindi risalgo il sentiero 349. Arrivato sulla riva orientale vedo un vago camminamento militare che si dirige verso la cresta. Non ho voglia di tornar giù a forcella Coldosè e quindi abbandono il sentiero e inizio il ravanamento.
Verso Forcella ColdoséLago delle Trote, con le due cime del CadinonLago BruttoSeguo la esile traccia che mi porta abbastanza agevolmente sulla
cresta orientale del Coltorondo, totalmente trincerata e con notevoli resti di baraccamenti. Qualcuno ha scavato nelle trincee per cercare reperti, c’è la terra smossa di fresco... mah. Ora in teoria dovrei incontrare il sentiero che sale dal versante sud ma, affacciandomi dalla cresta, ci sono solo dirupi spaventosi e nessuna traccia di sentieri, che peraltro sembrano improbabili su quei precipizi o lungo le pareti di rocce pressoché verticali.
Salendo verso la cresta orientale del Coltorondo: gli impressionanti picchi rocciosi incutono un certo timore...Lago Brutto dalla dorsale orientale del ColtorondoResti di baracche della Grande GuerraProvo a seguire le trincee sul filo di cresta ma arrivo sulle soglie di un ripido canalone: le creste ora si slanciano in guglie affilate e quasi verticali, in teoria arrampicabili sul versante nord ma prevedibilmente piene di insidie e di salti nel vuoto difficile da vedere dalla mia posizione.
Vista su Cauriol e Busa AltaAstro alpino sul ciglio di una trinceaTutta la cresta è trincerataNon ho tanta voglia di infognarmi dopo il recente ravanamento di Busa Alta, decido quindi di abbassarmi di quota, con un
traversone un po’ esposto a filo delle rocce riesco a scendere per un pelo nel canalone.
Come si presentava la salita-traversata... meglio di no!Trinceramenti sulla dorsale orientale di Coltorondo: sullo sfondo Cima d'AstaOra la situazione sembrerebbe meno critica, potrei provare a risalire i costoni nord che però sembrano molto accidentati, quindi lascio perdere e riguadagno il
sentiero Sat fino a forcella Moregna.
Riguadagno il sentiero sat e salgo verso Forcella MoregnaDa Forcella Moregna, uno sguardo al versante che avrei dovuto attraversare... Sguardo verso CeceQui prendo una traccia del sentiero militare che, con
traversone aereo e un po’ esposto, risale la dorsale nord. La dorsale si allarga poco sopra, con altre evidenti
postazioni militari, quindi un
fantastico sentiero scalinato della Grande Guerra risale con stretti zig zag l’erta finale alla cima di Coltorondo 2530.
Lago Brutto salendo al ColtorondoL'ardito ed esposto sentiero militare, ancora in discrete condizioni, che risale il ripido fianco nordSguardo verso Cima Cece, il dente di Cece, Cima di Valmaggiore in primo piano e sullo sfondo la piramdice del Sass Maor nelle Pale di S. MartinoL'incredibile scalinata della Grande Guerra che con stretti tornanti si arrampica fino in vettaEcco in vetta al Coltorondo m 2530! Grandioso il panorama verso
Cauriol,
Cardinal,
Busa Alta,
Cenzenagol,
Cadinon, la
valle di Vanoi,
Cima d’Asta a est. La vetta è una cresta accidentata e piuttosto affilata con diversi ricoveri di guerra, il versante sud invece precipita nel vuoto con un
salto di almeno 400 metri: incredibile sapere che gli alpini tentarono l’assalto anche da questo versante!
Vista sulla zona Cauriol - Busa AltaGli impressionanti baratri della dorsale ovestFiori nelle trinceeVersante sudSaxifragaDopo una breve sosta scendo nella
conca sottostante e, per curiosità, provo a percorrere il sentiero militare che avrei dovuto seguire provenendo da ovest. Un camminamento mi conduce di nuovo in cresta che si affaccia su un pauroso abisso verso sud, un camminamento più in basso invece corre alla base della parete nord e si interrompe in un canalone, dove
un’esile traccia percorre una cengetta esposta: basta un inciampo o scivolone e lo sfracellamento con gran volo sulle rocce è garantito. Non insisto e torno indietro, anche se probabilmente sono arrivato molto vicino al passaggio chiave, come mi confermerà la traccia del logger GPS.
Dorsale occidentale, si intravede la traccia di sentiero militareIl sentiero "aereo" che traversa il fianco nordEd ecco il "passaggio proibito" con salto nel vuoto: no grazie! In rosso l'attraversamento per camminamento militare, in verde il mio aggiramento Curiose infiorescenze del Geum reptans - Ambretta strisciante Verso forcella ValmaggioreDoss CaligherRiguadagno forcella Moregna quindi scendo fino alla
forcella a ovest di Cima Valbona tra i vari fischi di marmotta, dove mi fermo per sosta pranzo (panini e birretta stavolta
. Poi faccio una spettacolare pennica sul prato con meravigliosa brezza rinfrescante, un sogno!
.
Reticolati nei pressi di Forcella Valbona, con vista su cima Paradisi e Alpe Fossernica di dentroI prati sono zeppi di Genziana maggioreIn marcia verso forcella Valmaggiore, sullo sfondo il massicico di Cima CeceVerga d'oro e campanuleDai pressi di Forcella Valmaggiore vista su Cima ParadisiRiprendo quindi il cammino col sentiero 349: per compiere un anello raggiungo il Bivacco Paolo e Nicola alla forcella Valmaggiore, dove faccio rifornimento acqua alla sorgente, quindi con lunga discesa per sentiero 335 raggiungo la macchina a Malga Valmaggiore. Disl. 1100 (con ravanamenti vari), sviluppo 18 km.
Il percorso GPS coi vari ravanamenti