Il fantastico scenario poco prima di arrivare a Malga SporaBellissima escursione oggi fino a Malga Spora. Partenza da Andalo e giro ad anello con rientro (eterno) dal Val Sporeggio.
Parcheggiato alla frazione
Pegorar e preso il
sentiero 301 che sale lungamente nel bosco, intersecando spesso una strada forestale. Speriamo segretamente di vedere 'sto benedetto orso ma in tutto il giorno neppure l'ombra.
Presso un tornante della forestale il 301 si stacca, che è un
lungo traversone panoramico sulla selvaggia val Sporeggio, dove spiccano il
Monte Mular e il
Fibbion. Il sentiero corre a ridosso di una cengia, attrezzato con cordino, e presenta diversi punti in cui minaccia di cedere (evidenti crepe nel terreno). Di sotto un notevole precipizio boscoso. Arriviamo nel punto più rognoso, un
ripido canalone ingombro di neve. Troppo rischioso passare, se si scivola ciao. Proviamo da sopra ma nulla da fare, c'è un crepaccio a ridosso della roccia troppo stretto. Proviamo da sotto, con ravanage in boscaglia riusciamo a trovare un passaggio breve e passiamo, poi risaliamo faticosamente la boscaglia e riprendiamo il sentiero. Incontriamo altri
due grandi nevai-valanga, ma non sono troppo ripidi, la neve è abbastanza cedevole e riusciamo a passare, sia pure con la dovuta attenzione.
Alla
sorgente Fontanafredde facciamo rifornimento d'acqua. Quindi arriviamo senza difficoltà, pestolando spesso neve, all'
ex Malga Cavedago, col
Baito dei Cacciatori poco sopra, quindi alla
magnifica spianata innevata di Malga Spora.
Avevamo una mezza idea di tornare dal
Passo Clamer o dalla
Bocchetta del Piz Galin, ma c'è troppa neve e lasciamo perdere. Decidiamo di compiere l'anello caladando nella
Val Sporeggio dal sentiero 302, che poi diventa strada forestale lunga, ripida e noiosa, con tratti cementati spaccagambe. A
Selva Piana prendiamo la forestale, pure questa eterna, che torna sul versante di Andalo aggirando da nord il Gaggio Basso. Non troviamo le varie deviazioni (solo tracce) che ci permetterebbero di accorciare un bel po' di km, non ci sono cartelli e quelle che ci sembrano tracce di sentiero non hanno nessuna indicazione e quindi non ci fidiamo. Facciamo quindi il giro largo, ma sicuro, seguendo la forestale, quindi rientrando ad Andalo costeggiando il
Lago di Andalo e il centro sportivo. Di qui ultimo strappo tagliando per i prati per salire a Pegorar per recuperare l'auto.