Sulla cima di Monte Costalta m 1955Ieri prima sci-alpinistica di prova, con l'attrezzatura nuova di pacca, sul Monte Costalta m 1955. Considerato anche il rischio valanghe 3, abbiamo deciso di fare una roba tranquilla anche, se scialpinisticamente parlando, non offre grandi soddisfazioni in discesa. Al
Passo Redebus non c'era un buco per parcheggiare causa ressa spaziale: c'erano milioni di ciaspolatori, famiglie con bimbi e slitte, cani. Abbiamo dovuto mettere l'auto 1 km sotto il Passo.
Invece che fare il solito sentiero che raggiunge
Malga Pez, abbiamo voluto provare una stradella mai fatta che si spinge in costa verso nord. Il paesaggio era fiabesco, con gli alberi stracarichi di neve, ma dopo svariati km abbiamo temuto che non rientrasse sul versante giusto, poi per fortuna la strada si biforcava e con un traverso in senso opposto siamo sbucati poco sopra
Malga Cambroncoi, inondata di neve e di sole.
Dopo una breve pausa, abbiamo attaccato l
'erto sentiero che sale a zig zag nel bosco fitto che pareva fatto di ghiaccio, tanto era algido e immacolato. Il sentiero molto ripido, divenuto trincerone per il passaggio di ciaspolatori
, ha messo a dura prova l'aderenza delle pelli. Siamo quindi sbucati sull'ampia spianata poco sotto la vetta sferzata da un vento gelido. Rimontato l'ultimo facile costone, abbiamo raggiunto la cima imbacuccati come palombari. Abbiamo cercato una buca per una sosta ma il freddo pungente, e soprattutto il vento gelido, ci ha consigliato di levare le tende rapidamente.
Qualche curva in neve fresca (bella!) quindi abbiamo imboccato il budello della strada estiva ridotta al solito trincerone nevoso, piuttosto malagevole da scendere con gli sci. Calati rapidamente a valle, abbiamo fatto le ultime curve in fresca sui dolci declivi sopra Malga Cambroncoi quindi, raggiunta la strada forestale, tutta battuta, siamo volati a valle pennellando serpentine, con grande scorno dei ciaspolatori che dovevano scendere a pedagna