Autore Topic: [ORTLES - CEVEDALE] Escursioni in val di Rabbi  (Letto 10773 volte)

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Offline radetzky

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Dorigoni (percorso bianco)
Vi sono due percorsi, sempre partendo da Malga Stablasolo-Stablet-Doss de la Cros. La via classica è scendere dal Doss de la Cros nella piana di Saent, bellissima e letteralmente strapopolata di marmotte, fare una breve sosta alla fine della piana in prossimità del malghetto di Saent dove, nelle giornate di sole e stando fermi in silenzio, è scontato fare foto alle marmotte da distanze irrisorie (una carota nel sacco è sempre ben accetta) abituate al via vai di gente che sale al rifugio. Da qui in  un’ora e mezza circa si raggiunge il Dorigoni: il sentiero, a mio avviso, è un po’ palloso.
L’alternativa è dal Doss de la Cros salire al Campisol: sono poco + di 400 metri di salita secca, quasi si salisse una scala, senza un attimo di tregua, da fare la mattina presto quando è ancora fresco. Il vantaggio è che quando si è al Campisol (occhio ai camosci) si ha una vista splendida e si percorre la lunga Valletta praticamente in piano con qualche modesto saliscendi (tra il Campisol ed il Dorigoni ci sono circa 200 metri di dislivello) godendosi, rilassati, un panorama a 360°.
A me piace salire dal Campisol e scendere dalla via classica (anche perché scendere dal Campisol è a rischio ginocchia e comunque molto faticoso a causa della pendenza).

Dorigoni-Collecchio-Lago Corvo (percorso rosso)
E’ una alternativa per chi, trovandosi al Dorigoni ed avendo una ulteriore giornata disponibile, desidera fare un altro giro scendendo dall’altra parte della valle.
E’ un percorso su sentiero roccioso, a tratti esposto ma non pericoloso, praticamente in quota salvo quando si gira attorno al Collecchio, da fare con tempo buono in quanto non vi è alcuna possibilità di riparo. Sosta obbligatoria ai laghi, ricchi di salmerini. Tempo orientativo di percorrenza dal Dorigoni al Corvo (rifugio privato) 3,5-4 ore. Dal Corvo, in meno di due ore, si scende al posteggio di Cavallar dove si è eventualmente lasciata un’auto (d’estate c'è uno scuolabus navetta da Piazzola). Consigliabile, se si ha tempo, fermarsi una notte al rifugio Lago Corvo in quanto fare tutto il giro in giornata diventa lunghetto e la discesa stronca le gambe.

Malghe Stablaz-Forborida-Campisol (percorso arancione)
Bellissimo giro da fare con calma in una giornata intera per il suo interesse naturalistico.
Si parte dal Coler salendo nel bosco dietro al rifugio Fontanin verso la malga Stablaz (Maleda) bassa che si raggiunge in circa 30 minuti di salita interamente nel folto della foresta di pini neri: una volta ricchissima di caprioli, ora quasi scomparsi a causa dell’altissima densità di cervi che si pappano tutto. Facile sentire il picchio al lavoro. Al termine del sentiero, purtroppo trascurato e pieno zeppo di ramaglie residue del taglio del bosco al punto che, se non lo si conosce, si può essere costretti a faticose “ravanate”, si sbuca sulla strada forestale poco sotto la Stablaz bassa in prossimità della quale conviene fare una sosta per scorgere con facilità i cervi nelle praterie e canaloni verso il monte Sole. Proseguendo lungo la strada forestale in circa 45-50 minuti si raggiunge la Stablaz alta, bellissima malga parzialmente ristrutturata a cura del Parco con una vista notevole. In questa zona si può incontrare di tutto: camosci, volpi e marmotte  sono di casa ed in direzione sud-ovest, in una zona rocciosa, nidificano almeno un paio di coppie di aquile e, forse, anche il gipeto (l’avvoltoio delle Alpi, proveniente da Svizzera ed Austria, che però non ho mai visto). Da qui si procede in quota, praticamente a  cavallo dei 2000-2150 metri, in direzione del baito di Forborida, che si raggiunge in circa mezz’ora, e che sovrasta le vaste praterie alpine di Forborida e Prevedela, ricche di ontani, rododendri (giugno-luglio gran fioritura !) e noccioli e paradiso di cervi,  caprioli e marmotte. Per gli appassionati di fotografia naturalistica, ovviamente, sono consigliabili le prime ore del mattino ed il tardo pomeriggio. I camosci, invece, sono a monte del sentiero spesso in gruppi numerosi e ci si accorge della loro presenza grazie ai sassi che spesso e volentieri arrivano sul sentiero. Da Forborida, ove ci sono i ruderi di un vecchio malghetto e due rifugetti recenti di cui uno è punto di osservazione e bivacco delle guardie del Parco dello Stelvio, il sentiero diventa stretto e talora dissestato e necessita una certa attenzione anche perché è facile trovarsi qualche viperotto tra i piedi. Prima di raggiungere il Campisol vi è un passaggio abbastanza delicato su terreno franoso in forte discesa per raggiungere un ponticello che scavalca il torrente che scende dal Campisol alto attraversato il quale in dieci minuti si raggiunge il Campisol: questo passaggio non sempre è percorribile a fine giugno nel caso di inverni nevosi e\o di valanghe.   
Sosta obbligatoria con splendida vista.
A questo punto, stanchi ma soddisfatti, si deve per forza di cose farsi la durissima discesa verso il Doss de la Cros dove si arriverà con le ginocchia a pezzi. A logica sarebbe meglio fare il giro in senso opposto per evitare questa discesa .
Il tempo totale necessario per fare il giro con calma e dedicare il tempo dovuto alle meraviglie della natura si aggira attorno alle sei-sette ore.

Malga Fratte Alta (percorso azzurro)
A mio avviso è decisamente la malga + bella della valle, posta in una posizione solatia con vista su tutta la valle e costruita interamente in legno di larice il cui colore rossiccio contrasta meravigliosamente col verde intenso dei pascoli. Se si ha poco tempo si può andare con l’auto fino al posteggio del Fontanon (strada forestale della val Cercena che parte da Bagni di Rabbi pochi metri dopo il posteggio del Grand Hotel, sulla sinistra) e quindi attraversare il torrente sul ponticello presso il posteggio e seguire la strada forestale fino alla malga Sole alta in prossimità della quale si stacca uno splendido sentiero, recentemente sistemato, praticamente piano che attraversa tutti i pascoli fino alla Fratte alta. E’ + bello tuttavia partire dal Coler, salire alla Fratte bassa in una decina di minuti (attenzione ai prati sotto la malga: facile avvistare cervi con prole in giugno !) e quindi proseguire, seguendo il sentiero che si stacca dietro la malga, nel folto della foresta verso la malga alta che si raggiunge in meno di un’ora. E’ un sentiero pochissimo frequentato perché molto ripido ed anche alquanto dissestato per totale mancanza di manutenzione: facile, di conseguenza, sorprendere cervi nel folto della vegetazione e, nella stagione propizia (settembre inoltrato), scovare mega brise sui bordi del sentiero. La malga si scorge a malapena all’ultimo momento essendo il pascolo molto vasto e bitorzoluto. Quando la si raggiunge sembra di toccare il cielo con le dita ed il posto vale una lunga sosta anche perché, la mattina, il pascolo è territorio di caccia prediletto di un paio di coppie di aquile che sicuramente vedrete volteggiare sopra di voi. Con un po’ di fortuna e l’attrezzatura fotografica pronta potrete fotografare e\o filmare qualche picchiata o, meglio ancora come è capitato + di una volta a me, un bel volo radente dal basso del pascolo verso la malga.
Fin qui la gita (andata e ritorno) si può fare in una mattinata. Ma se si ha tempo e voglia….il bello viene adesso. Dietro la malga si stacca,  in direzione nord est e sotto la cima del monte Sole, una carrareccia in piano tra larici e rigogliosissimi cespugli di rododendri  che dopo circa un chilometro termina in uno spiazzo ove ci sono dei ruderi (probabilmente una porcilaia). Qui bisogna prestare la massima attenzione se si vuole proseguire in quanto prima di entrare nel bosco è molto facile perdere la traccia di un vecchio sentiero (che, stranamente, è invece ben segnato sulle carte): vi è solo una pietra, poco visibile sulla destra prima di entrare nel bosco, con una vecchia e scolorita indicazione del sentiero e se non la si vede si sbaglia subito direzione. Entrati nel bosco si è praticamente nella zona a massima densità di cervi di tutta la valle: se si vuol fotografare preparare l’attrezzatura e sedersi in qualche anfratto o dietro a qualche grosso tronco e l’incontro col padrone di casa non tarderà di molto. Il sentiero prosegue tutto nel folto della foresta e si incontrano parecchie derivazioni secondarie che scendono verso la strada forestale che congiunge le malghe Stablaz bassa ed alta che talvolta si intravede un centinaio di metri più in basso: evitare comunque assolutamente le “ravanate” nel bosco in quanto la zona è ricca di detriti morenici ovvero di grossi sassi totalmente nascosti da un folto muschio ed è estremamente facile sprofondare con un piede tra queste pietre correndo grossi rischi.
Come detto si può scendere sulla sottostante strada forestale in più punti: consigliabile arrivare grosso modo in un punto dove si vedono entrambe le malghe e scendere più o meno a metà strada.
Il giro completo richiede una giornata intera, attenzione  e silenzio se si vogliono vedere molti animali: sconsigliabile aggregarsi a comitive numerose che, inevitabilmente, fanno troppo casino.

Malga Artisè o Terzolasa (percorso giallo)
Si trova  dall’altra parte della valle, esattamente di fronte alla Fratte alta.  Situata in zona solatia in mezzo a vasti lariceti, si presta egregiamente a passeggiate conviviali con picnic all’aperto: anche d’inverno si può raggiungere con le ciaspole e vi è la possibilità di entrare ed usare panche, tavolo e camino. Si raggiunge facilmente in circa un’ora dal posteggio di Cavallar oppure, volendo fare una gita da mattina a sera, si può raggiungere percorrendo uno dei due sentieri che partono dalla Mandria delle Buse (da Stablasolo salire verso Stablet e, poco prima, scendere a destra seguendo il sentiero che porta alle cascate di Saent : attraversato il torrente, si incontra un’area da picnic dalla quale parte un erto sentiero che risale la Mandria delle Buse). Il sentiero a mezza costa è interamente nel bosco mentre quello alto è al limite della vegetazione: preferibile quello basso se si vogliono vedere cervi, quello alto per i camosci. Tempo di percorrenza da Stablasolo circa 2 ore.
Poco sotto la malga ho vissuto un’esperienza incredibile: mi sono trovato improvvisamente , una decina di metri sotto al sentiero, una cerva che allattava il piccolo in una radura. Pensavo di fare la fotografia + bella della mia vita ed invece la fretta e l’emozione mi hanno giocato uno scherzo atroce: ho completamente cannato l’esposizione (non esistevano ancora ne le digitali ne i software di fotoritocco, purtroppo) !
« Ultima modifica: 24/07/2008 21:53 da Claudia »
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline Claudia

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Re: Escursioni in val di Rabbi
« Risposta #1 il: 10/03/2008 10:46 »
Che dire se non che sei un mito?? Bravissimo! Come mi dispiace avere solo la domenica libera... Cmq spero di rifarli nel corso della primavera/estate!

Offline radetzky

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Re: Escursioni in val di Rabbi
« Risposta #2 il: 10/03/2008 12:11 »
Che dire se non che sei un mito?? Bravissimo! Come mi dispiace avere solo la domenica libera... Cmq spero di rifarli nel corso della primavera/estate!

grazie, ma il karma piange  ;) oltre a scontare due mesi di assenza  >:(

Vediamo se si riesce, tempo permettendo, a fare un pre raduno ai primi di maggio così si riesce a fare qualcosa (io devo rifare anche la gamba, visto che mi è completamente saltato l'esercizio invernale !)
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline radetzky

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Re: Escursioni in val di Rabbi
« Risposta #3 il: 19/06/2008 18:18 »
Carta in grande scala della valle da scaricare qui
http://www.valdirabbi.com/Cartina%20Val%20di%20Rabbi08.gif

ben dettagliata anche se manca qualche traccia di sentiero.

P.S. con riferimento al primo post di questo 3d, sulla cartina dorigoni.jpg (percorso bianco) ho erroneamente segnato dal rifugio Campisol la salita al Baito (2433): in effetti non serve salire al Baito ma al Campisol si segue il sentiero a destra>>Valletta>Dorigoni. La salita al Baito è molto bella per la vista (e per la facilità con cui si vedono consistenti gruppi di camosci) e, proseguendo, ci si ricongiunge al sentiero del Dorigoni nei pressi della pozza della Valletta ma potrebbe far perdere tempo in quanto il percorso è molto accidentato (è + una traccia che un sentiero e dubito siano ancora visibili i riferimenti salvo qualche ometto)
« Ultima modifica: 20/06/2008 08:17 da radetzky »
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Pezz

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Re: Escursioni in val di Rabbi
« Risposta #4 il: 20/06/2008 18:30 »
ai lav iu....

Grazie per le informazioni, che sono propri quelle di un giro che ho in programma per luglio.

Stefano Pezz
(a volte ritorno...)