Autore Topic: [ALPI DI LEDRO] Traversatina Cima Nodice, Cima di Bal, Cima Nara, Punta Larici  (Letto 18416 volte)

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Offline AGH

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Il Garda settentrionale visto da Punta Larici

Ieri ho deciso di inaugurare la stagione estiva. Visto che oltre i 1400 metri c’è ancora neve ovunque, mi sono diretto sul Garda per “chiudere un conto”, ovvero la traversata delle cime sopra Pregasina che non ero riuscito a fare anni fa. Da Pregasina quindi parto a piedi, con un caldo africano: poco dopo la chiesetta prendo la diramazione nord del 422 verso cima Nodice.


L'incantevole paesino di Pregasina


Vista verso il Brione


Amelanchier ovalis (Pero corvino)


Vista su Pregasina salendo al Nodice: il dosso al centro della foto è Punta Larici, sullo sondo a sx il Monte Baldo

Voglio andare a vedere “la Scala Santa”. Dopo un tratto di boscaglia arrivo sotto il Nodice dove si percorrono trinceramenti vari e resti di baracche, quindi dopo essere passato sotto a un colossale monolito di roccia appoggiato alla parete, arrivo alla “Scala Santa” scolpita direttamente nella roccia. Il tratto è breve ma esposto, un cordino di sicurezza comunque toglie eventuali ansie.


Salendo al Nodice, sotto una volta rocciosa resti di baraccamenti della 1a Guerra Mondiale


La "Scala Santa"


La cima Nodice è sforacchiata di trincee e bunker come un groviera


Vista verso nord su Cima Capi, sullo spigolo c'è la ferrata Susatti

 
Trinceramenti su Cima Nodice


Salendo verso Cima di Bal

Cima Nodice è un intrico di trincee e caverne immerso nella vegetazione. Sul lato nord c’è una bellissima vista su Cima Capi e dintorni. Scendo ora brevemente verso Bocca da Le dove c’è un cartello leggermente terrorizzante: 3h e 30 al Passo Guil! Pensavo molto meno. Affronto quindi la ripida e lunga rampa boscosa, con tratto finale dove si arrampichicchia (sentiero per “esperti) e che mi porta fino alla Cima di Bal 1259, con strepitosa veduta sulla Val di Ledro.


Vista sulla Val di Ledro


Dai pressi della Cima di Bal verso Riva del Garda


Veduta verso la Val di Ledro, con la radura a sx di S. Antonio


Il crinale piuttosto tormentato verso Cima Nara


Polygala chamaebuxus (Falso bosso)

Hepatica nobilis e a dx infruttescenza di Helleborus niger

Globularia punctata

Percorro quindi il crinale, piuttosto tormentato, verso sud. Il sentiero cala leggermente sul versante est e costeggia la cima, che per pigrizia salto via inavvertitamente invece che salire sul crinale da un sentierello incerto. Arrivato a Passo Chiz però mi dico che non potevo saltare cima Nara, e quindi torno indietro stavola lungo il crinale. Ho fatto bene, c’è una serie di meravigliosi pini in prossimità della cima, alcuni sicuramente secolari, giganteschi, contorti dagli elementi della natura, neve e vento soprattutto.


La magnifica pineta di alberi secolari poco sotto cima Nara


Da Cima Nara vista su Torbole


Il crinale si allarga con ampie fasce boscose


Vista verso sud, con la catena del Baldo


Passo Guil col Monte Carone

Su Cima Nara 1376, massima elevazione di tutto il giro, mi fermo per la sosta pranzo. Quindi proseguo verso Cima Guil e l’omonimo passo calando leggermente di quota.

Dal passo ora rientro verso Passo Rocchetta (vista viperella sul sentiero) quindi sul filo di cresta, a tratti esposto, giù fino a Malga Larici col suo strepitoso poggio panoramico. Quindi rientro a Pregasina con la strada forestale.


Nei pressi di Passo Rocchetta


Vista verso sud


Potentilla tabernaemontani con il Baldo sullo sfondo


Veduta su Limone del Garda


Traghetto visto da Punta Larici

Ottima la scelta di fare il giro in senso antiorario, la discesa dalla parte impervia a nord sarebbe stata decisamente più faticosa. Grandi panorami per una escursione abbastanza lunga ma non difficile, anche se qui e là bisogna prestare attenzione ad alcuni tratti leggermente esposti o per l’attraversamento di costoni ripidi. Sviluppo circa 15 km, disl. circa 950 coi vari saliscendi.


Malga Larici, di qui si torna a Pregasina per forestale


Il tracciato

PS: si ringrazia Claudio Raffaelli per la "consulenza" botanica :)
« Ultima modifica: 08/04/2014 21:02 da AGH »
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Offline Man

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Bello! Mi sa che la prossima volta non mi devo portare neanche le ciaspole. Ma quando dici neve dappertutto dai 1400 in su intendi in Lagorai o anche sul Baldo?
Aut tace aut loquere meliora silentio (taci o di' cose che siano migliori del silenzio)

Offline AGH

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Bello! Mi sa che la prossima volta non mi devo portare neanche le ciaspole. Ma quando dici neve dappertutto dai 1400 in su intendi in Lagorai o anche sul Baldo?

direi pressoché ovunque, ma dipende ovviamente dai versanti: se riesci a stare sempre a sud li trovi sgombri anche fino a 1500-1800. Ma occhio che appena giri dietro... :). Se vuoi essere sicuro di evitare la neve (e magari canalini malefici ripidi e pericolosi che non t'aspettavi) basta stare sotto i 1400...

Qui vedi cima d'Oro circa 1800 metri sopra Molina di Ledro: versante sud pulito, ma già sul crinale vedi neve... dietro sicuramente ce n'è un metro :)))


« Ultima modifica: 08/04/2014 07:37 da AGH »
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Offline gabi

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Ieri ho deciso di inaugurare la stagione estiva. Visto che oltre i 1400 metri c’è ancora neve ovunque, mi sono diretto sul Garda per “chiudere un conto”, ovvero la traversata delle cime sopra Pregasina che non ero riuscito a fare anni fa. Da Pregasina quindi parto a piedi, con un caldo africano...
Conto chiuso brillantemente  ;).
Mi sa che  su quei monti c’erano altri Girovagandi. Ieri ho fatto anch’io parte di quella  traversatina. Partita dal parcheggio dopo il tunnel dell’Agnese, ho  preso il 429 per salire a Bocca di Lè, ho percorso  la crestina, sono scesa al Passo di Guil, ho proseguito fino al Carone per  poi imboccare la Val S.Antonio in discesa e strada del Ponale fino all’auto.
Complimenti per le foto e che fortuna  aver avvistato la prima viperella di stagione.

Per il caldo africano concordo pienamente  :P

Offline Selvagem

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Qui vedi cima d'Oro circa 1800 metri sopra Molina di Fiemme: versante sud pulito, ma già sul crinale vedi neve... dietro sicuramente ce n'è un metro :)))


Ostrega, hanno anche spostato il lago di Stramentizzo  :)
Bel giro, grazie per le foto!!
Più ne hai meno ne perdi

Offline AGH

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Orco can che lapsus, grazie corretto :p

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« Ultima modifica: 08/04/2014 09:22 da AGH »
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Offline Alverman

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Sono stato anni fa a Punta Larici, Passo Rocchetta ed oltre in mtb, purtroppo il panorama non era splendido come quello fotografato da te, dovrò ritornarci.

Foto bellissime.

Offline JFT

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Le tue foto sono talmente belle che, pur ricordandomi gli splendidi panorami, tu li fai sembrare ancora più belli.
In effetti è un giro appagante per varietà del percorso e per gli scorci davvero unici.
Come ti dicevo, io lo feci in senso opposto ed ancora sacramento al ricordo della discesa...  :-X

Una foto della viperella la potevi mettere  ;D
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

Offline AGH

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Una foto della viperella la potevi mettere  ;D

mi sono attardato a rincorrerla per fare la "bella foto" e mi ha fregato :(
Si è infilata lesta nell'erba alta e ciao...
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Offline Claudia

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Questo giro per noi è un classico da inizio della bella stagione.
Tutte le volte lo faccio nel tuo verso antiorario, una volta abbiamo salito la scala santa, una volta un caldissimo primo maggio (in compagnia dell'instancabile PassoTroppoVeloce) siamo arrivate anche sul Carone, una volta io e Paolo abbiamo fatto un breve tratto alternativo di discesa nella zona circa da Passo Rocchetta a Punta Larici (non mi ricordo se era attrezzato o solo ripido ed esposto, cmq carino e panoramico).
Insomma, è sempre piacevole.
Unica cosa, dopo il tratto per "escursionisti esperti", bisogna fare attenzione a non perdere la traccia che percorre la cresta, se no come diceva Agh si resta sotto e si salta una cima!

Offline hardhu

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Sono stato ieri a percorrere questo itinerario, faticoso ma anche divertente per quanto riguarda la parte di salita e di cresta...purtroppo non ho foto causa problemi allo smartphone. Per quanto riguarda il ritorno a Pregasina, ho una curiosità e una segnalazione: ho visto che il sentiero che da passo Rocchetta scende a punta Larici (che, personalmente, ho trovato il più pericoloso dell'intera escursione, almeno percorso in discesa, visto il fondo molto friabile e scivoloso, e la presenza di tratti molto esposti), indicato in tabella come numero 130 o "Greste de Reamol", non compare (più?) nell'elenco dei sentieri SAT, anche se vedendone il tracciato dovrebbe correre prevalentemente in territorio trentino. E' un mio errore ed è un sentiero di pertinenza bresciana o è in qualche modo un preludio ad una dismissione?
Invece è comparso un nuovo (perlomeno rispetto a molte relazioni che ho trovato in rete) sentiero 422A, indicato in tabella come Sentiero della cresta e nel sito SAT come "Sentier della costa", che da punta Larici porta alla località Calcherole, dove scende a riagganciarsi alla forestale 422B che scende a Pregasina, sempre tenendosi più o meno sul filo di cresta, che io però non ho fatto perché mi sentivo poco sicuro sulle gambe e cominciava a fare tardi. C'è per caso qualcuno che l'ha percorso recentemente e ha idea della difficoltà dello stesso?