Il Lago Selvaggio - Wilder See
Incursione in Alto Adige sulle
Montagne di Fundres, sopra Rio Pusteria. L’idea sarebbe di tentare la salita al
Picco della Croce 3125 (Wilde Kreuzepitze) ma non ci facciamo troppe illusioni perché il giorno precedente c’è stato grande maltempo con quota neve a circa 2500-2800. Ci portiamo i ramponcelli e andiamo. Da
Rio Pusteria raggiungiamo il
parcheggio a quota 1422, quindi con navetta (a un prezzo onestissimo di euro 2,50) raggiugiamo l’idilliaco villaggio di
Malga Fane 1739.
L'incantevole villaggio a Malga Fane
Un maso isolato
L'antico villaggio
Dopo le foto di rito, per
forestale n 17 saliamo di quota quindi con
segnavia 18 che ci conduce al bellissimo
Pian di Labes 2138 (Labisebenalm), una meravigliosa conca verde con la malga e alcuni edifici: sembra di essere in Norvegia, o in Scozia.
Lebisebenalm
La curiosa "insegna" di Malga Labisenalm
Labisenalm vista dall'alto, sullo sfondo Rotwand 2926 e Ribigenspitz 2930
Proseguiamo col
sentiero 18 guadagnando ancora quota per sentiero facile e non troppo ripido, fino al traversone finale, leggermente esposto, che ci porta sulle rive sud del bellissimo
Lago Selvaggio 2532 (Wilder See), racchiuso in una conca. Il Lago è molto più grande di quel che ci aspettavamo, c’è addirittura un discreto moto ondoso con le onde che si frangono sulla riva.
Lago Selvaggio - Wilder See
Lago Selvaggio, sullo sfondo a dx la cima Wilderspizte avvolta dalle nuvole
C’è un freddo spaventoso, aggravato da un vento gelido teso e senza tregua: una schiarita ci permette di vedere la cima del
Picco di Croce imbiancato dalla neve del giorno prima. Con questo freddo tremendo, vento e neve, inutile andar su a ibernarsi: decidiamo velocemente di rinunciare, sarà per un’altra volta. Dopo aver scattato un po’ di foto e mangiato qualcosa, ci abbassiamo di quota per sfuggire al vento gelido. Decidiamo una variante, e col
sentiero 18B raggiungiamo il bel
Lago Marblsee 2397 (Lago di Marmo) punteggiato di
bellissimi eriofori. Qui per fortuna il vento non c’è, ci fermiamo per scaldarci le ossa in riva la lago con un bel sole finalmente caldo.
Lago Marblsee
Le rive del Marble See punteggiate di eriofori
Ripartiamo scollinando il passo e calando per sentiero ripido alla magnifica
malga Aschilaalm 2247. Un sogno ad occhi aperti: adagiata su un costone, con vista magnifica intorno, ha un prato sulla porta dove razzolano delle galline. Un simpatico signore fischietta mentre sta portando legna all’interno per accendere la stufa. Ci vede imbambolati appoggiati sulla staccionata a guardare con invidia quella meraviglia. Ci salutiamo e dopo alcuni convenevoli ci chiede se vogliamo un grappino. “Certo!” diciamo noi! Ci offre un’ottima grappa al caffè fatta da sua moglie.
Malga Aschilaalm
Il pastore, da 4 anni presta servizio in malga badando agli animali, vacche e pecore
E’ un ex imbianchino, vive quassù nel periodo estivo da 4 anni a questa parte per guardare le vacche e le pecore dei valligiani. Ogni tanto moglie e figli lo raggiungono. Ci dice che il giorno prima ha fatto una tempesta tremenda: ha piovuto tanto e con tanto vento che l’acqua gli entrava in casa di traverso dalle finestre e dalla porta.
Chiediamo di poter vedere l’interno della malga, una meraviglia d’altri tempi. Tutta rivestita in legno, pulitissima, una cucina linda e splendente col padellame in bella vista. La malga è autosufficiente, i rifornimenti per trascorrere l’estate quassù, dove non ci sono strade né teleferiche, sono portati con l’elicottero all'inizio della stagione. Appesi ad una parete il cannocchiale e il fucile. C’è un locale-dispensa con le forme di speck appese al soffitto, la rastrelliera per il pane tipico
Schüttelbrot di segale croccante, che si conserva per diversi mesi.Ospitalità altoatesina
La meravigliosa malga Aschilaalm, un vero nido d'aquila
L'interno della malga
Lasciamo il pastore alle sue occupazioni...
Pensiamo che malghe tradizionali così in Trentino non esistono più. Conversiamo amabilmente, fa piacere anche a lui probabilmente scambiare due chiacchiere, quassù non passa certo molta gente. Ci consiglia, se abbiamo voglia, di allungare il giro col
sentiero 18A che effettivamente avevamo già adocchiato sulla carta.
Riprendiamo il cammino
Verso il Passo Peachenjochl
Il sentiero è decisamente esposto...
Dal passo, sguardo all'indietro con Ochsenalm e il costone appena attraversato
E’ un sentiero decisamente esposto che traversa un costone ripidissimo fino a malga
Ochsenalm 2139. Qui scolliniamo al passo
Peachnejochl 2201 quindi, salendo ancora di quota lungo il crinale, col sentiero
Hoenweg n 9 facciamo un lungo traverso a tratti esposto, ma molto panoramico sulla
Valle di Valles (Valser Tal). Quindi in leggera discesa fino a
Passo Valles 1920 (Valler Jochl). Di qui rientriamo a valle fino a
Nockalm 1766 , poi per un tratto di pista da sci e per
sentiero n. 10, fino a raggiungere il fondovalle a 1350 poco a monte di Valls. Ancora 1 km per tornare su per raggiungere la macchina al parcheggio.
Vista su Valls prima di scendere con un lungo traversone verso valle
Discesa verso Valls
Giro splendido in paesaggi abbastanza inusuali per noi trentini che ricordano la Norvegia o la Scozia. Fino al lago Selvaggio non ci sono difficoltà a parte qualche tratto un po’ esposto nel traverso finale. Il traversone da Malga Aschilaalm fino a passo Valles, per i suoi molti tratti esposti, richiede passo fermo e assenza di vertigini. Dislivello m 950, sviluppo 20 km
Il percorso