Autore Topic: Le malghe ai veneti, tradimento alpino  (Letto 21196 volte)

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Offline AGH

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Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« il: 01/10/2012 11:00 »
da l'adige di ieri, che ne pensate?
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Il ritorno delle mandrie e delle greggi dai pascoli alpini a fine settembre, oltre che essere una pratica fondamentale dell'economia alpicolturale, riveste anche il significato «folklorico» di cultura popolare antica per gli attori sociali coinvolti (allevatori e pastori) e suscita attrattività «folkloristica» per i turisti che provengono dalle città.

«Settembre andiamo» proclamava con enfasi bucolica il poeta Gabriele D'Annunzio. Il quale, però, delle fatiche dei pastori d'Abruzzo si presume conoscesse ben poco. La pratica dell'alpicoltura, fondamentale per l'economia montana, assume denominazioni diverse nelle molteplici realtà alpine: «desmontegada» in Trentino, «desarpa» in Valle d'Aosta, «scargà»nelle Alpi ossolano-lombarde, «almabtriebe» nelle montagne sudtirolesi. La «fame d'erba», soddisfatta dall'offerta di distese pascolive su vari livelli altitudinali, spinge da secoli gli allevatori e i pastori a far uscire dalle stalle gli animali: bovini, ovini e caprini. Risparmio di fieno, biodiversità floristica, ambiente sano sono i corollari fondamentali alla base delle antiche e nuove transumanze.
 
L'allevamento industriale del secondo dopoguerra, con un sussulto di tracotanza tecnocratica e pseudo-economica, ha ritenuto possibile fare a meno di tali pratiche. Quando la parola «economia» (altra cosa rispetto all'economicismo speculativo) non si coniuga con la parola «ecologia» (alternativa all'ecologismo integralista), la qualità ne soffre in quanto viene fagocitata dall'ossessione delle logiche quantitative. Nel lessico rurale alpino la parola «montagna» aveva, e ha tuttora, altro significato rispetto a quello che il turismo e l'alpinismo moderni gli hanno attribuito.
 
La «montagna», nella società alpina, è l'alpeggio, la malga. Così come il «monte» è il maggengo, dove si trovano le trentine «case da mont» o i valdostani «mayen». Ancora vivo e struggente è in me il ricordo di quando, in giovane età, trascorrevo tre/quattro mesi nei «jas» di alcune valli delle Alpi Occidentali, dove parenti e amici conducevano le loro bovine di razza piemontese. Un mondo difficile, fatto di fatiche e di rinunce, in cui l'adattamento ai ritmi della natura diventa imperativo categorico. Ma anche fondamentale presidio per il territorio, soprattutto quando tali pratiche sono affidate a genti delle valli.
 
Da alcuni anni, però, anche in Trentino alcune malghe vengono concesse in affitto ad allevatori della pianura veneta secondo logiche prevalentemente speculative. Accade spesso che, in tal modo, i pascoli vengano sotto utilizzati o mal gestiti, con ricadute negative sulle terre alte. Durante l'estate appena conclusa si sono levate, in Trentino, comprensibili grida di dolore da parte della Federazione Provinciale Allevatori.
 
Nel corso di una festa d'alpeggio, a Malga Pozze sopra Ortisé/Menas in Val di Sole, il presidente Silvano Rauzi ha posto coraggiosamente la questione degli affitti d'alpeggio, riportata anche sulle pagine dell'Adige. E pensare che, in tutto l'arco alpino, si registra da qualche anno una grande voglia di ritorno a tali attività. Lo documenta, scrupolosamente, un interessante libro di Marzia Verona - ricercatrice zootecnica e pastora - dal titolo assai eloquente: «Di questo lavoro mi piace tutto.
 
Giovani allevatori del XXI secolo, la passione per combattere la crisi, L'Artistica Editrice. Si tratta di una ricerca sul campo, condotta secondo il metodo antropologico-etnografico dell'intervista aperta e dell'osservazione partecipante, fra giovani neo-allevatori e neo-pastori di molte valli alpine del Piemonte. Fra le interviste pubblicate, che documentano la passione inaspettata di molti giovani per un'attività che costa molto in termini di sacrificio, ma restituisce in termini di soddisfazione, risaltano due fattori estremamente scoraggianti per gli allevatori valligiani. Uno è rappresentato dalla tendenza dei comuni montani ad affittare i pascoli agli allevatori intensivi di pianura. L'altro elemento negativo è il ritorno dei grandi predatori: il lupo nelle Alpi Occidentali e l'orso nelle Alpi Centrali e Orientali. Sarebbe davvero una sconfitta per tutti se, con l'acuirsi delle tendenze sopra menzionate, molte passioni alpicolturali giovanili venissero frustrate. La prima, in nome di una esasperata logica del profitto a scapito del vero interesse economico delle comunità valligiane, la seconda in nome di un malinteso ecologismo difficilmente conciliabile con l'allevamento e la pastorizia tradizionali.
 
Annibale Salsa
Esperto di cultura alpina, già presidente del Cai
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Offline Mau

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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #1 il: 01/10/2012 11:19 »
Boh.. a dire la verità non ci ho capito molto .. cioè ho capito il senso generale dell'articolo, almeno credo .. però .. trovo fuorviante il titolo

  Le malghe ai veneti, tradimento alpino   ;D

e anche il punto dove si dice

 Da alcuni anni, però, anche in Trentino alcune malghe vengono concesse in affitto ad allevatori della pianura veneta secondo logiche prevalentemente speculative.  ;D

Non è per fare del campanilismo veneto, ma sembra che gli allevatori vengano divisi in tutti buoni (i Trentini) e tutti cattivi (i Veneti) solo per la loro origine regionale ... forse si tratta solo di una mia impressione ... se fosse questa l'intenzione dell'articolo, la giudico negativamente .. >:(
La montagna è...l'abbraccio di un amico ed il fuoco di un bivacco condiviso.

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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #2 il: 01/10/2012 11:33 »
Non è per fare del campanilismo veneto, ma sembra che gli allevatori vengano divisi in tutti buoni (i Trentini) e tutti cattivi (i Veneti) solo per la loro origine regionale ... forse si tratta solo di una mia impressione ... se fosse questa l'intenzione dell'articolo, la giudico negativamente .. >:(

in effetti l'articolo non è chiaro. Cioè spiega il valore dell'alpeggio in generale per il territorio, ma non perché le malghe le danno ai veneti. Io non ho nulla contro i veneti, che di solito sono molto più intraprendenti e svegli dei nostri, addormentati da Mamma Provincia.

Il problema è, credo, che c'è un vasto traffico di grosse aziende venete (allevamenti intensivi in pianura) che affittano fittiziamente i pascoli con lo scopo principale di succhiare contributi UE. Gli allevatori locali, per le loro piccole dimensioni, soccombono nelle aste perché non hanno la stessa dimensione economica. Ma il problema, secondo me, è soprattutto dei Comuni che, per fare cassa, danno i pascoli in affitto considerando solo il maggior ricavo economico possibile.
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Offline Herman

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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #3 il: 01/10/2012 11:57 »
Esatto Agh, ci sono milioni di euro in ballo con i contributi pac a livello di alpeggio, non sembra importare se poi ci sono o no le bestie in questi pascoli, e poi la legge del più grosso vince sempre invece che avviare politiche meno miopi come fatto in sud tirolo (visto report su rai 3 ieri?)
Sono anni che Silvano Rauzi si batte per questo, veneti o non veneti, alla base ci sono i grandi stabilimenti come qua in trentino che  accedono  ai fondi (per esempio la costruzione di stalle) nonostante attività diverse e il chiaro intento speculativo facilmente controllabile visto che quasi sempre le aziende sono messe a nome della moglie o dei figli, mentre quelli che realmente vivono di quello e non lo fanno solo per fini di investimento hanno l'acqua alla gola.  Pure coldiretti da tanto si batte per questo in provincia, ma l'assessore.... ::)
Certo un articolo destinato a chi capisce i fatti o un invito a conoscerli prima di commentare, importante anche se la storia dei grandi predatori poteva risparmiarsela...

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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #4 il: 01/10/2012 12:09 »
Esatto Agh, ci sono milioni di euro in ballo con i contributi pac a livello di alpeggio, non sembra importare se poi ci sono o no le bestie in questi pascoli, e poi la legge del più grosso vince sempre invece che avviare politiche meno miopi come fatto in sud tirolo (visto report su rai 3 ieri?)
Sono anni che Silvano Rauzi si batte per questo, veneti o non veneti, alla base ci sono i grandi stabilimenti come qua in trentino che  accedono  ai fondi (per esempio la costruzione di stalle) nonostante attività diverse e il chiaro intento speculativo

si però, Rauzi siede sulla carega se non sbaglio da 35 anni (diconsi trentacinque!!!), lui dov'era quando la Provincia, parecchi anni fa, ha privilegiato l'allevamento modello padano anche da noi?
Il risultato si è visto: fior di disastri economici e montagna spopolata. Ho visto il servizio su report ieri, che conferma quanto detto in precedenza: avercene di Durni!!!
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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #5 il: 01/10/2012 12:19 »
Certo un articolo destinato a chi capisce i fatti o un invito a conoscerli prima di commentare,
Non concordo su questo ... non mi pare che l'Adige sia paragonabile a "La Rivista degli allevatori", nè  ad un documento tratto dagli atti di un convegno riservato agli addetti ai lavori, nè  ad un trattato sull'allevamento trentino ... ;)
Insomma l'Adige, come giornale generalista.. forse avrebbe dovuto fornire un attimo di info + dettagliate... così da far capire a molti il senso dell'articolo... altrimenti si rischia di lanciare un messaggio fuorviante ...
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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #6 il: 01/10/2012 12:23 »
Non concordo su questo ... non mi pare che l'Adige sia paragonabile a "La Rivista degli allevatori", nè  ad un documento tratto dagli atti di un convegno riservato agli addetti ai lavori, nè  ad un trattato sull'allevamento trentino ... ;)
Insomma l'Adige, come giornale generalista.. forse avrebbe dovuto fornire un attimo di info + dettagliate... così da far capire a molti il senso dell'articolo... altrimenti si rischia di lanciare un messaggio fuorviante ...

Concordo pienamente con te!  ;)

Offline Herman

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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #7 il: 01/10/2012 12:33 »
si però, Rauzi siede sulla carega se non sbaglio da 35 anni (diconsi trentacinque!!!), lui dov'era quando la Provincia, parecchi anni fa, ha privilegiato l'allevamento modello padano anche da noi?
Il risultato si è visto: fior di disastri economici e montagna spopolata. Ho visto il servizio su report ieri, che conferma quanto detto in precedenza: avercene di Durni!!!

E’ quello che dico, durni insegna, ma il corrispettivo qua da noi non è Rauzi ma Dellai, non puoi paragonarmi Rauzi a Durni. E’ vero Rauzi ha 75 anni, non c’è nessun altro che si propone per sostituirlo, pure nel direttivo delle assicurazioni (codipra) è stato riconfermato, il suo ruolo da presidente degli allevatori (e sicuro non fa molti miliardi con quello) è quello di andare in provincia e battere le mani sul tavolo, e questo ha sempre fatto sia contro le speculazioni del miglior offerente che per il sostegno ai piccoli allevamenti. Il tuo ragionamento è come per dire che se eni o fin meccanica va all’estero la colpa è del sindacato, non del governo, oppure che se l’italia viene sommersa dal pomodoro cinese la colpa è della coldiretti . E’ vero Rauzi dovrebbe esser tranquillo in pensione da un po’, ma in questo caso il problema non è quello, sicuro lui non ha lasciato fare niente

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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #8 il: 01/10/2012 12:37 »
Non concordo su questo ... non mi pare che l'Adige sia paragonabile a "La Rivista degli allevatori", nè  ad un documento tratto dagli atti di un convegno riservato agli addetti ai lavori, nè  ad un trattato sull'allevamento trentino ... ;)
Insomma l'Adige, come giornale generalista.. forse avrebbe dovuto fornire un attimo di info + dettagliate... così da far capire a molti il senso dell'articolo... altrimenti si rischia di lanciare un messaggio fuorviante ...

Se un opinionista del corriere della sera o di qualunque altro giornale generalista mi da un opinione sulla caccia alle foche in Canada, prima di esprimermi se non sapessi guarderei cos'è una foca e dove è il Canada almeno...te no?

Offline PassoVeloce

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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #9 il: 01/10/2012 12:54 »
Se un opinionista del corriere della sera o di qualunque altro giornale generalista mi da un opinione sulla caccia alle foche in Canada, prima di esprimermi se non sapessi guarderei cos'è una foca e dove è il Canada almeno...te no?
..ma soprattutto mi chiederei "ci sono foche in Canada?"  :o ;D

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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #10 il: 01/10/2012 12:55 »
Se un opinionista del corriere della sera o di qualunque altro giornale generalista mi da un opinione sulla caccia alle foche in Canada, prima di esprimermi se non sapessi guarderei cos'è una foca e dove è il Canada almeno...te no?
;D ... Beh... onestamente mi pare che il paragone non regga .. ;), credo che il sapere" cosa è una foca "e-o "dove si trova il Canadà" possa-[u]debba[/u] far parte del patrimonio culturale del lettore medio ...insieme al " saper leggere" e "al far di conto" ... :D ... un po' + difficile, invece, che il lettore medio conosca i meccanismi di vendita-affitto delle malghe, nè che conosca Rauzi e Dellai (almeno che non sia trentino doc.... )
Morale .. almeno la mia personalissima ... ribadisco .. l'unico messaggio chiaro dell'articolo è che la colpa del problema (non ben spiegato) sono gli allevatori veneti cattivi ... :)... un altro bel sistema di alimentare gli "ismi" ...
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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #11 il: 01/10/2012 13:03 »
;D ... Beh... onestamente mi pare che il paragone non regga .. ;), credo che il sapere" cosa è una foca "e-o "dove si trova il  .. l...'unico messaggio chiaro dell'articolo è che la colpa del problema (non ben spiegato) sono gli allevatori veneti cattivi ... :)... un altro bel sistema di alimentare gli "ismi" ...
Precisazione .. con questo non voglio negare che esistano ... ci mancherebbe ... solo che, come sempre, le colpe non sono ma le proprie... ma sono sempre  tutte "degli altri" .. di quelli dell'altra Nazione, Regione o Comune ... è il classico meccanismo di difesa delle società in decadenza ... il cattivo è sempre "foresto" ...
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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #12 il: 01/10/2012 13:10 »
..ma soprattutto mi chiederei "ci sono foche in Canada?"  :o ;D

Giusto pure quello! ;D

Offline Herman

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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #13 il: 01/10/2012 13:17 »
;D ... Beh... onestamente mi pare che il paragone non regga .. ;), credo che il sapere" cosa è una foca "e-o "dove si trova il Canadà" possa-[u]debba[/u] far parte del patrimonio culturale del lettore medio ...insieme al " saper leggere" e "al far di conto" ... :D ... un po' + difficile, invece, che il lettore medio conosca i meccanismi di vendita-affitto delle malghe, nè che conosca Rauzi e Dellai (almeno che non sia trentino doc.... )
Morale .. almeno la mia personalissima ... ribadisco .. l'unico messaggio chiaro dell'articolo è che la colpa del problema (non ben spiegato) sono gli allevatori veneti cattivi ... :)... un altro bel sistema di alimentare gli "ismi" ...

L'esempio non era se Dellai è paragonabile ad una foca, ma quello di far capire che prima di commentare e di esprimere una opinione buona regola sarebbe sapere almeno l'argomento,
ecco il perchè dell'esempio talmente banale, non potrei mai commentare sull'uccisione di una foca se non sapessi cos'è una foca, e se fosse un super virus alieno maligno? ;D

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Re:Le malghe ai veneti, tradimento alpino
« Risposta #14 il: 01/10/2012 13:19 »
Precisazione .. con questo non voglio negare che esistano ... ci mancherebbe ... solo che, come sempre, le colpe non sono ma le proprie... ma sono sempre  tutte "degli altri" .. di quelli dell'altra Nazione, Regione o Comune ... è il classico meccanismo di difesa delle società in decadenza ... il cattivo è sempre "foresto" ...

Non centra qua il foresto trentini versus veneti, ma è un dato oggettivo, grandi allevamenti di pianura che prendono pascoli trentini, e ovviamente la maggiore colpa è della politica in questo caso trentina!