Autore Topic: [LATEMAR] Giro del Corno Nero - Schwarzhorn 2439  (Letto 18159 volte)

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Offline AGH

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In vetta al Corno Nero - Schwarzhorn

In questa stagione scegliamo di preferenza i versanti sud che sono ancora puliti da neve. “Esploriamo” quindi il Corno Nero - Schwarzhorn 2439 salendo dall’ignoto versante sud. Poco sopra Varena in Val di Fiemme, parcheggiamo l’auto a La Baita” 1360 (ristorante pizzeria) e attraversiamo verso ovest per stradella forestale uno splendido lariceto.


La bella stradella forestale nel bosco

Il lungo traversone è piuttosto laborioso per via di molte deviazioni e incroci senza indicazioni, o con cartelli con toponimi non esistenti sulla mappa. Tra magnifiche radure e grandi larici arriviamo ad un ampio pascolo dove intercettiamo il sentiero 54.


La magnifica radura dove intercettiamo il sentiero 54


Malga Cugola con lo sfondo della Catena del Lagorai

Ancora per stradello forestale ripido e senza tregua saliamo per segnavia 502 fino al passo nei pressi di Malga Cugola 1900 (bivacco sempre aperto), molto bella e con strepitoso panorama verso il Lagorai settentrionale.


Malga Cugola con locale bivacco sempre aperto

Dopo mini-sosta riattacchiamo la salita per il crinale ovest, con bel sentiero tra i cirmoli, fino all’ampia insellatura pratosa sotto il Palone m 2350, che si sale per una breve ma ripida rampa.


Sulla dorsale ovest, con vista verso la Catena delle Cime di Vigo


La dorsale ovest con vista sul Roen


La rampa del Palone m 2350


Cornon in primo piano, dietro spuntano le Pale di S. Martino e la catena del Lagorai

Di qui si percorre una serie di traversoni su costoni ripidissimi, con alcuni suggestivi affacci su Passo Oclini e sul Corno Bianco,che impongono una certa prudenza.


Il tratto finale alla vetta lungo i ripidissimi versanti sud: il sentiero corre a ridosso della cresta


Dai pressi della cima, guardando indietro i traversoni appena percorsi

Il sentiero è comunque ben segnato e si arriva in vetta senza grosse difficoltà. Panorama mostruoso a 360° da levare il fiato: a nord la Val d’Adige con Roen e Penegal, dietro la Catena delle Maddalene, la conca di Bolzano e alle spalle i Monti Sarentini. A est la barriera del Catinaccio e il Latemar, poi Antelao, Pelmo, Civetta, le Pale di S. Martino. A sud si vede tutta la Catena del Lagorai orientale.


In vetta!


Dalla cima vista sul Passo Oclini e Corno Bianco


Passo Lavazè in basso, Catinaccio e Latemar


La statutetta della Madonnina sulla cima, con lo sfondo delle Pale di S. Martino

Il cielo è velato e la temperatura è piuttosto freschina anche per via di un venticello gelido. Dopo le foto di rito, affrontiamo la lunga discesa per il crinale est, resa più impegnativa dalla presenza di ghiaccio e neve che richiedono attenzione. Arrivati alla base del Corno Nero presso il bacino artificiale, la carta Kompass scaricata on line è molto approssimativa e la mancanza di indicazioni ci mette in qualche difficoltà a trovare il 573. In compenso troviamo, nascosto dai mughi, l’attacco del sentiero “Buson della Rocca” intitolato a Claudio Scarian.


Ultimi raggi di sole sul Latemar scendendo a valle col sentiero Buson della Rocca intitolato a Claudio Scarian


Al Passo poco prima dei Pozzi 2019

Pur perplessi dal fatto che non risulti sulla mappa e dall’ora ormai tarda e quindi col buio incombente, incoraggiati da vecchi segni bianco rossi proviamo a seguirlo. Il sentiero è molto bello, la traccia evidente, e compie un lungo traversone in quota (scopriremo poi che il 573 che corre più i basso),  sul versante est del Corno Nero. Arriviamo ad una specie di passo a quota 2120, col sole che ormai sta tramontando all’orizzonte, poco sopra Cima Pozzi.


Baita Pozzi


I grandi larici nella radura di Baita Pozzi


Tramonto spettacolare sulla val di Fiemme

Caliamo di quota per tracce fino alla bellissima radura con Baita Pozzi, col sole ormai al lumicino. Quindi affrontiamo la lunga discesa verso valle, con orientamento laborioso per via dei numerosi incroci con tracce, sentieri ignoti e stradelle.


Discesa a valle ormai al buio ma niente paura: abbiamo le pile frontali :)

Ormai al  buio e con le pile frontali manchiamo clamorosamente il rientro col traversone n 35, per sbucare più a monte presso l’Osteria alla Chiusa 1420 sulla strada provinciale. Rientriamo quindi a La Baita percorrendo poco più di 1 km lungo la strada. Giro bellissimo, piuttosto articolato e dall’orientamento non banale, complessivamente non difficile, con grandiosi panorami. Dislivello circa 1100, sviluppo km 17,5.


Il percorso
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Re:[LATEMAR] Giro del Corno Nero - Schwarzhorn 2439
« Risposta #1 il: 01/12/2015 22:43 »
Giro bellissimo Agh  :) Le giornate brevi e fredde invogliano la scoperta di queste montagne un pò in disparte. Ottima idea (o botta di c...  ;D ) quella di beccarsi il tramonto in quota!
per sempre oppressi da desiderio e ambizione c'e' una fame non ancora soddisfatta,
i nostri occhi stanchi ancora vagano all'orizzonte sebbene abbiamo percorso questa strada così tante volte

Offline AGH

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Re:[LATEMAR] Giro del Corno Nero - Schwarzhorn 2439
« Risposta #2 il: 01/12/2015 23:44 »
il tramonto in quota, specie QUEL tramonto, è stata una discreta botta di c*lo  ;D In realtà ci siamo presi un po' tardi, nel senso che dobbiamo ancora abituarci all'idea che alle 17.00 è già buio... Del resto è così bello fermarsi fino a tardi in vetta, quando c'è quella magnifica luce radente... In ogni caso avevamo le pile frontali che sono sempre una manna (senza sarebbe stato impossibile scendere)...
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