Autore Topic: [AVISIO] 30a esplorazione: da Cembra, discesa verso Camin con l'ululone :)  (Letto 2754 volte)

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Sull'Avisio, sotto il "gravone"

Una esplorazione breve, alla scoperta del fiume nel tratto a SO dell’abitato di Cembra. Guardando le carte, scopro che con delle ripide strade di campagna si riesce a scendere, verso la località Camin, fin quasi sulla riva dell’Avisio. Parcheggio nei pressi di una cava a quota 580 metri a nord del Dos Caslir, quindi a piedi fino a Camin, tra i terrazzamenti e le vigne.


I terrazzamenti sono punteggiati di bei masi tra le vigne

La discesa ripida verso il fiume: di fronte, il "Gravone", la discarica di detriti di porfido

Rustico caratteristico

Fiori di saponaria lungo le strade di campagna

Giochi d'acqua tra le pietre dell'Avisio

Con una stradella agricola assai ripida, scendo nella valletta che conduce a un maso isolato, a pochi metri dall’Avisio. Come al solito, curioso nei locali aperti: nella stalla trovo un pezzo di vero antiquariato! Nella mangiatoia c’è una specie di cassetta in legno che serviva per spargere lo zolfo sulle vigne (solfràr), con tanto di mantice azionato a leva e di spallacci per trasportarlo sulla schiena: un attrezzo agricolo storico oggi quasi introvabile, purtroppo molto malandato, speriamo che non vada perduto e che qualcuno lo recuperi.


Il maso isolato vicino al fiume

Gironzolo intorno a curiosare

L'antico attrezzo per spruzzare lo zolfo sulle vigne

Il maso vicino al fiume

Scendo in riva al fiume e gironzolo guardando i sassi sempre belli e colorati. Ed ecco la sorpresa: incastrato tra le pietre c’è... un elmo della Seconda Guerra Mondiale! Molto malridotto ovviamente, ma dopo tanti anni nell'Avisio, vorrei vedere... chissà come diavolo è finito quaggiù e a chi è appartenuto…


Eccomi sull'Avisio!

Le pietre multicolori sulle rive sono sempre interessantissime

L'elmo della Seconda Guerra Mondiale: chissà come è finito quaggiù!

Cerco di dirigermi verso monte ma faccio poca strada: c’è una grossa briglia che sbarra il passaggio. L’argine opposto è stato artificializzato con grossi massi e il paesaggio in questo tratto non è bello come altrove: proprio di fronte c’è inoltre il famigerato "gravone", il versante dove le cave di Albiano hanno riversato per decenni tonnellate di detriti di porfido. La vegetazione sta tentando faticosamente di colonizzare la montagna ferita, ma sugli scarti di porfido cresce ben poco.


Le montagne sopra Albiano divorate dalle cave...

Osservo l'Avisio verso valle: in rosso la discesa ripidissima fatta in una precedente escursione

La selva amazzonica lungo le rive

Anche verso valle non riesco a proseguire per molto, la riva è invasa dai detriti di rami e piante sradicate dalla recente piena: nella golena invece riesco a camminare un po’ di più sul letto sabbioso e soffice, fino ad una muraglia rocciosa che blocca il cammino. Impossibile risalirla per i suoi fianchi ripidi, invasi da una rigogliosa boscaglia.


Scendo un poco verso valle, ma l'avanzata diventa sempre più ostica

La golena col fondo sabbioso...

Ancora pietre bellissime

Torno verso il maso, quando tra i sassi scorgo con la coda dell’occhio qualcosa che si muove. Osservo meglio. Non l’ho mai visto: è una specie di piccolo rospo marroncino. Mentre salta per fuggire intravedo una intensa colorazione gialla sul ventre e allora capisco: è proprio lui, il famoso ululone dal ventre giallo! (Bombina variegata). Sentito nominare spesso, ma mai visto dal vero.


L'ululone occhieggia tra le pietre l'invasore...

E' un piccolo anfibio a rischio estinzione qui in Trentino, con delle curiose pupille triangolari, che può vivere fino a 20 anni! Difficilissimo fargli una foto decente, perché si dà lesto alla fuga ogni volta che tento avvicinarmi. Il nome deriva dal richiamo caratteristico che somiglia a un "uuhhh-uuhhh" breve e ripetuto anche 40 volte al minuto. Le macchie gialle sul ventre lo rendono inconfondibile. Se disturbato o maneggiato può rilasciare una sostanza biancastra tossica, riesco a fare qualche foto e lo lascio finalmente in pace.


Ululone dal ventre giallo

Risalgo verso Camin per l'erta stradella di campagna

La forra tra Lisignago e Cembra, già esplorata in una precedente escursione

Altro rustico in splendida posizione

Qui ora lungo le rive non si può fare molto altro, se non risalire per le erte stradelle e tornare su verso Cembra. Risalito alla località Camin, dò una occhiata ai vecchi masi nelle campagne: in uno di questi, il proprietario ha esposto sulla facciata esterna una serie di vecchi attrezzi agricoli, tra cui un interessante aratro col vomere. Nel prato antistante il rustico due grosse pietre circolari, si direbbero macine...


Splendido maso

Masi tra le vigne in loc. Camin

Rustico sulle colline circondato dai vigneti

Da queste colline si ha una gran bella vista verso Cembra, Sottolona, Sevignano e Segonzano se sull’altro versante. Con l’escursione di oggi, anche questo tratto di Avisio è stato esplorato abbondantemente. Seppure l’escursione sia stata modesta, ho visto comunque cose interessanti.


Il percorso
Blog di Montagna
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