Autore Topic: [CEMBRA] Avisio, 3a esplorazione: dal Ponte dell'Amicizia verso Cantilaga  (Letto 8942 volte)

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Offline AGH

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Ponte tibetano presso la palestra di roccia di Prà

Prosegue la nostra esplorazione dell’Avisio, stavolta siamo in tre: io, Gigi e Ivo. Nella precedente spedizione ci siamo “infognati” all’altezza di Valda, dove il fiume si incassa tra pareti rocciose invalicabili. Stavolta proviamo ad esplorare la zona a valle, per vedere se ci può essere un collegamento. Dal “Ponte dell’Amicizia” che unisce i due versanti della Valle di Cembra tra Segonzano e Faver, il fiume sembra impercorribile.


Pareti a picco sul fiume impossibile proseguire da questa sponda...

Abbiamo chiesto aiuto ai pescatori, che meglio di tutti conoscono il territorio. Loro però hanno un approccio al fiume diverso dal nostro, tutto verticale: scendono dai paesi, che stanno mediamente 200 metri di dislibello sopra l’alveo, raggiungono le rive e poi risalgono, mentre a noi interessa soprattutto lo sviluppo in orizzontale. Ci è stata comunque promessa collaborazione.


Un colossale macigno

Un tratto camminabile abbastanza facilmente

Lungo le strade interpoderali

Presso la palestra di roccia

La marcia è ostica tra vegetazione e pietre viscide come sapone

Presso il ponte di Cantilaga

Molti i tratti acquitrinosi da passare in qualche maniera

Siamo costretti a risalire verso Piazzo e da lì per una stretta stradella asfaltata raggiungere la piccola frazione di Prà. Di qui proseguiamo a piedi tentando di costeggiare il fiume, ma è un calvario tra piante e pietre viscide. Quindi percorriamo la comoda stradella poco a monte che raggiunge la palestra di roccia nel bosco e quindi una zona magnifica del fiume dove c’è un’altra palestra di roccia verticale a picco sull’Avisio, raggiungibile con un ponte tibetano di funi: un posto veramente favoloso!


La frazione di Prà

Castello di Segonzano

Proseguiamo sul letto del fiume, ora senza alcuna traccia di sentiero, tra boscaglia e sassi scivolosi come il sapone. In un guado Ivo scivola e mette i piedi “a bagno”. Nulla di grave ma camminare coi piedi zuppi non è piacevole. Riusciamo a percorrere la riva sud fino ad un’ansa dove però ci dobbiamo fermare: alte pareti verticali di roccia impediscono l’avanzata. Torniamo un po’ indietro e poi, ravanando nel bosco per labili tracce di pescatori, saliamo di quota raggiungendo degli antichi terrazzamenti abbandonati e quindi una coltivazione di piante di mirtillo dalla quale possiamo rientrare verso Teaio senza difficoltà. Qui Ivo deve lasciarci per rientrare a Trento.


Spettacolare scorcio della valle di Cembra

Una magnifica ansa del fiume forma uno specchio d'acqua

Castello di Segonzano

Raggiungiamo Segonzano, quindi scendiamo a piedi verso il fondovalle. Passando tra le case incontriamo casualmente il simpatico sig. Dino che sta ravanando in cantina, che ci offre subito da bere. Gigi finge una poco credibile resistenza, che dura appunto pochi secondi: beviamo un buon rosso che ci taglia subito le gambe. Dino, 74 anni ma ancora ben attivo, è molto allegro e ciarliero, ci spiega tutti i vecchi attrezzi che ha in cantina. Siamo piacevolmente sorpresi da questi personaggi così simpatici e ospitali.


Il sig. Dino di Saletto ci ha offerto il vino spillato da una botte della sua cantina: ottimo ma ci ha tagliato le gambe

Scorcio dei ripidi versanti sopra il fiume, dai colori orami autunnali

Le distese di vigneti sotto il Castello di Segonzano

Segnatempo

Raggiungiamo il Castello di Segonzano circondato dai vigneti, in uno scenario davvero spettacolare, immortalato dal Albrecht Dürer verso la fine del 1400 in alcuni celebri acquerelli. Al Ponte di Cantilaga proviamo ad esplorare la riva ad ovest ma raggiunto un bel masetto e dei vigneti dobbiamo tornare indietro. Da qui ci sarebbe un sentiero che risale verso Faver, ma il nostro obiettivo è quello di trovare antichi sentieri vicino al fiume. Recuperata la macchina ci spostiamo a sud del Ponte dell’Amicizia, ma facciamo ben poca strada oltre la zona del depuratore, una ripida scarpata sul fiume ci sbarra il passo. Forse con degli stivaloni…


Uno dei tanti guadi forzati, senza stivaloni non è semplice, per pietre scivolosissime

Scorcio di Faver con il M. Bondone sullo sfondo

Lungo l'Avisio

Tipico paesaggio cembrano

L'Avisio nei pressi del Ponte di Cantilaga

In marcia verso il fiume

Girovaghiamo con l’auto in direzione di Faver, dove incontriamo casualmente su una strada poderale Silvano Paolazzi, appassionato di storia locale, a bordo del suo trattore: appena sa dei nostri intenti ci intrattiene piacevolmente sfoggiando la sua conoscenza del territorio per quasi un’ora. La giornata volge al termine, ringraziamo Silvano ripromettendoci di contattarlo per la prossima esplorazione.


Per antiche mulattiere

Acqua calma...

Angoli di natura selvaggia

Nemopuceno protettore dei ponti, capitello presso il ponte di Cantilaga

Distese di vigneti terrazzati

Esplorando l'alveo dell'Avisio

Colori autunnali sull'Avisio

Facciamo un temporaneo bilancio: la Val di Cembra si conferma ancora una volta un tesoro di bellezze naturalistiche, storiche, artistiche ma anche e forse soprattutto umane. Qui c’è un popolo che ha lottato duramente nei secoli per sopravvivere in un ambiente montagnoso non facile, come è testimoniato dai chilometri di muretti a secco per terrazzare i campi e strappare alla natura i mezzi per la sussistenza. La nostra esplorazione prosegue, nel tentativo di arrivare a Lavis, alle foci dell’Avisio dopo oltre 40 km dal Lago di Stramentizzo.


Val di Cembra con i vigneti terrazzati

Strade di campagna tra le vigne

Silvano Paolazzi, appassionato di storia locale

Tipico paesaggio cembrano

I muretti a secco si sviluppano per centinaia di km

Passaggio in forra

Natura selvaggia

vedi anche:
2a Esplorazione
http://girovagandoinmontagna.com/gim/cultura-della-montagna/(cembra)-avisio-2a-esplorazione-fluviale-dal-pont-dela-rio-a-valda/

1a Esplorazione
http://girovagandoinmontagna.com/gim/cultura-della-montagna/il-paese-fantasma-di-ischiazza-sull'avisio/msg109738/#msg109738
« Ultima modifica: 11/10/2019 09:57 da AGH »
Blog di Montagna
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Offline iw6bff

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Da amante dell' Avisio ( e delle sue trote ! ) COMPLIMENTI !!!!!!!!!!!!!!!

Offline kobang

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Che bello!Il report scorre come una piacevolissima storia e le foto fanno proprio venir voglia di percorrere questa traccia.