Autore Topic: [BRENTA] Cima Roma m 2837 con anello Val Flavona  (Letto 15053 volte)

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Offline AGH

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Vista verso Cima Falkner e Cima Grostè dalla vetta di Cima Roma

Ritorno su Cima Roma 2837 dopo almeno 30 anni. Ci ero salito la prima e unica volta con una gita scialpinistica della Sat: dalla vetta affrontammo poi una eterna discesa in fuoripista (circa 20 km) per la Val Flavona fino a Tuenno, passando con gli sci sopra il Lago di Tovel ghiacciato!


Pietra Grande vista dai pressi del Passo Grosté

Ma torniamo a noi. Per la verità inizialmente volevamo provare solo a salire il Turrion Basso 2223 ma poi, vista la meravigliosa giornata, cambiamo al volo il programma e decidiamo per Cima Roma 2837. Se avanzano tempo e forze, poi si vedrà anche per il Turrion. Saliti al Passo Grostè con gli impianti, ci avviamo seguendo per un tratto il sentiero Benini 305, quindi lo abbandoniamo cercando la traccia (ometti) che devia verso SE.


In cammino verso Cima Grosté


Vista verso il Cevedale


Le distese di rocce dei "Grostedi", sullo sfondo la Pietra Grande

I molti anni trascorsi dalla prima salita mi fanno ricordare male, Cima Roma non è così vicina come mi pareva (sono quasi 5 km infatti dal passo). Si inizia a vedere da lontano solo dopo aver oltrepassato la spalla est di Cima Grosté. Oltretutto con gli sci l’avvicinamento è molto più rapido e meno disagevole, visto che il terreno è una serie di immense gradonate di rocce dove bisogna aiutarsi spesso con le mani, fare parecchi giri viziosi per aggirare fosse e crepacci notevoli.


Le gradonate di roccia sotto Cima Grosté, che costeggiamo a est


Vista sulla Presanella

Non c’è segnatura ufficiale, ma solo ometti. Anzi in alcuni tratti ce ne sono fin troppi e fanno confusione, forse sarebbe stato meglio mettere qualche segno rosso. Comunque, stando un po’ attenti non ci sono problemi. Il paesaggio è decisamente lunare, un vasto altopiano di rocce con enormi placconate interrotte da profondi e frequenti crepacci. Torna utilissimo in quest’occasione il gps del cello, col quale possiamo controllare la posizione ogni qual volta ci coglie il dubbio. Certo che con la nebbia sarebbe un bel problema muoversi su questo terreno!


Superamento di una infinita serie di gradoni


Vista verso Cima S. Maria, al centro: in basso spunta la sagoma del Turrion Basso in Val Flavona


Ecco in lontananza, al centro, la nostra meta: Cima Roma


La traccia di salita per Cima Roma

Procedendo un po’ a intuito, seguendo le placconate principali e un po’ gli ometti, ci avviciniamo con un largo giro sotto la Vedretta di Flavona. Magnifica la vista su Cima Gaiarda 2640 e il Crozzon dei Mandrini 2575. Verso nord l’ampia Valle di Flavona con le due vette isolate del Turrion Alto e Turrion Basso.


Da sx, Passo Gaiarda, Crozzon dei Mandrini, Cima Gaiarda


Il deserto roccioso sotto Cima Roma: a sx la vedretta di Flavona tra cima Vallazza e Cima Roma


Sosta prima di attraversare le placconate di rocca verso la cima


Vedretta di Flavona

Ora svoltiamo decisamente verso la parete sud di Cima Roma che risaliamo con un traversone superando una serie di gradoni rocciosi e sfasciumi. 20 metri sotto la cima, un ultimo ostacolo: una brevissimo passaggio di 1 grado verticale ma ben appigliato che si supera con un minimo di attenzione. Ora resta un altro breve tratto di placconate rocciose percorse da crepacci e fenditure, da risalire con una certa attenzione per via delle rocce assai aguzze fino a Cima Roma m 2837. La vista è letteralmente da capogiro: la vetta è un piccolo balcone quasi a sbalzo che precipita sulla Val delle Seghe con un salto di ben oltre 1000 metri. Sullo sfondo appare tra le nebbie la massa d’acqua blu del Lago di Molveno, quasi 2000 metri più in basso!


Poco sotto la cima si apre il baratro verso Molveno


Vista sull'immensa mole di Cima Brenta a sx


Vista verso il Grosté con Cima Falkner a sx

Le nebbie si alzano velocissime dal fondovalle, l’immensa mole di Cima Brenta 3150 è avvolta dalla nuvolaglie e anche Cima Falkner 2999 sta per essere inghiottita. Meglio affrettare la discesa. Scendiamo quindi con molta attenzione per la stessa via di salita fino alla base, quindi deviamo verso Bocca della Vallazza sfruttando un gradone roccioso in quota, sperando che si possa scendere senza ammazzarsi per calare poi in Val Flavona. L’operazione riesce, anche grazie a qualche insperato ometto qua e là.


Le gradonate scendendo da Cima Roma


Costeggiando la placconata sotto Cima Vallazza


Scendendo verso la Bocca della Vallazza, con la svettante cima della Gaiarda a dx

Dalla Gaiarda ci sentiamo osservati: ci accorgiamo di un gruppo di camosci, almeno 20, che ci guarda placidamente da 400 metri di distanza :). Caliamo di quota rapidamente verso il Turrion Alto che costeggiamo sul lato sud, fino alle meravigliose praterie alpine dove c’è un piccolo specchio d’acqua.


Un nutrito gruppo di Camosci ci osserva dalla Gaiarda


Alta Val Flavona, al centro il Turrion Alto


Scenari da film western verso la Gaiarda :)

C’è ancora il sole, speriamo di fare una sosta panini decente. Dopo neanche mezzora però vediamo con orrore una perturbazione con nuvoloni gonfi di pioggia che sta arrivando di gran carriera dalla Pietra Grande. Alle prime gocce balziamo in piedi e ci rimettiamo in cammino per i bei prati verdissimi verso nord. Nel giro di pochi minuti inizia a piovere a dirotto.


Il tempo si mette male verso Cima Vallazza...


Le meravigliose praterie alpine a sud del Turrion Alto

Vorremo tagliare tra i due “Turrioni” per tornare al Grosté più rapidamente ma vediamo la precipitazione che sta avanzando proprio in quella zona. Decidiamo allora di scendere a nord verso Campo Flavona. Evitiamo il grosso del diluvio ma ci prendiamo comunque la nostra dose per una energica “lavata”. Mentre trotterelliamo verso valle grondanti d’acqua, d’improvviso si vede un lampo: conto subito mentalmente, come faccio in queste occasioni, i secondi per calcolare la distanza (velocità del suono 340m/sec): al “tr..” una legnata da paura rimbomba sulle nostre teste e ci fa camminare gobbi per lo spavento per qualche metro. Ci mancavano pure i fulmini! Per fortuna non ce ne ne sono altri, solo una pioggia battente e un vento abbastanza gelido. Nonostante il clima inclemente, non possiamo fare a meno mentre camminiamo sotto la pioggia di ammirare questo meraviglioso ambiente primordiale, questa grandiosa valle incantata che ha pochi eguali nel Trentino. Bagnati fradici come pulcini, con le scarpe che fanno cic-ciac ad ogni passo, arriviamo sul ciglio del canyon che scende a Malga Flavona.


Il diluvio è passato, ci giriamo indietro verso la meraviglia di Campo Flavona col Turrion Basso


Verso nord il cielo si riapre...

Siamo in dubbio se scendere al bivacco ma poi vediamo in lontananza, sull’altro versante, il sole che illumina le cime sopra il Pian della Nana. Inzuppati come due “moci" da pavimento aspettiamo spasmodicamente l’arrivo del sole con la gambe larghe. Sole che arriva, con calma, dopo una ventina di minuti. Finalmente smette anche di piovere! Aspettiamo un po’ di asciugarci al vento e al sole, ci leviamo le scarpe per strizzare le calze fradice. Il tepore del sole che scalda e asciuga i vestiti è veramente un sollievo senza pari!


Prendiamo il sentiero 317bis per tornare al passo Grosté

Quindi ripartiamo, ci aspetta ora una dura salita di quasi 500 metri per tornare al Grosté. Intercettiamo il 371bis che si inoltra a sud del Turrion basso tra meravigliose radure e boschi di larice. Quindi entriamo in uno stretto valloncello che sale fino a quota 2200 dove incontriamo il sentiero 301 che proviene dalla insellatura tra Turrion Alto e Basso.


Fantastici panorami risalendo verso il Turrion Basso da sud


Sguardo indietro verso le cime del Brenta nord orientale 


Le cime sopra Campo Flavona: Termoncello e Crozara di Campa

Si sale ancora, con un eterno traversone inframezzato da brevi salite ammazzafiato, arriviamo un po’ stanchini al Passo Grosté. Sosta per un tè caldo e alle 18.20 riprendiamo il cammino per Passo Campo Carlo Magno dove arriviamo alle 20, giusto prima che faccia buio :). Sani e salvi anche stavolta. Dislivello circa 1100, sviluppo 26 km.   


Dal Passo Grosté,  discesa verso Campo Carlo Magno al tramonto


Il percorso
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Offline trabuccone

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Re:[BRENTA] Cima Roma m 2837 con anello Val Flavona
« Risposta #1 il: 10/09/2014 11:05 »
Spettacolo Agh!!  :) Nonostante l'acqua che vi siete presi, vi siete fatti un bel giro in luoghi mozzafiato (che io non conosco assolutamente). Bellissime le placconate sotto la vetta e i prati immensi in discesa! Foto e relazione sempre al top  ;) . Anche io conto il tempo tra fulmine e tuono per calcolare la distanza  ;D
per sempre oppressi da desiderio e ambizione c'e' una fame non ancora soddisfatta,
i nostri occhi stanchi ancora vagano all'orizzonte sebbene abbiamo percorso questa strada così tante volte

Offline AGH

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Re:[BRENTA] Cima Roma m 2837 con anello Val Flavona
« Risposta #2 il: 10/09/2014 11:39 »
Spettacolo Agh!!  :) Nonostante l'acqua che vi siete presi, vi siete fatti un bel giro in luoghi mozzafiato (che io non conosco assolutamente). Bellissime le placconate sotto la vetta e i prati immensi in discesa! Foto e relazione sempre al top  ;) . Anche io conto il tempo tra fulmine e tuono per calcolare la distanza  ;D

non che serva a chissà che, visto che i fulmini possono svilupparsi per decine di km :) ma almeno c'è una illusoria sicurezza di essere più o meno a distanza :) Certo che il tuono al "tre" fa paura, vuol dire che si è proprio sotto :(
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Offline Selig

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Re:[BRENTA] Cima Roma m 2837 con anello Val Flavona
« Risposta #3 il: 10/09/2014 12:07 »
Che bel!! :-)
Il Brenta mi attira sempre di più ogni volta che ci vado!
Complimenti per il giro!
Luisa Tomasi

Offline DDT

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Re:[BRENTA] Cima Roma m 2837 con anello Val Flavona
« Risposta #4 il: 10/09/2014 13:58 »
Bellissimo giro e foto meravigliose.
Nel Brenta ha fatto pochissimo, vediamo se l'anno prossimo riesco ad organizzarmi per fare una settimana da quelle parti.

Offline Guido

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Re:[BRENTA] Cima Roma m 2837 con anello Val Flavona
« Risposta #5 il: 10/09/2014 16:31 »
Insieme al pian della Nana una delle zone più suggestive e particolari delle Dolomiti anche per la differenza di antropizzazione rispetto a quelle orientali. Zone molto solitarie.
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline renrav

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Re:[BRENTA] Cima Roma m 2837 con anello Val Flavona
« Risposta #6 il: 10/09/2014 19:47 »
Insieme al pian della Nana una delle zone più suggestive e particolari delle Dolomiti anche per la differenza di antropizzazione rispetto a quelle orientali. Zone molto solitarie.
Domenica ero in zona e ho fatto lo stesso pensiero  ;)
non esiste notte tanto lunga che impedisca al sole di sorgere

Offline AGH

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Re:[BRENTA] Cima Roma m 2837 con anello Val Flavona
« Risposta #7 il: 11/09/2014 09:43 »
Ma anche nelle stesse Dolomiti occidentali: scollinato il passo Grostè e lasciato alle spalle il casino degli impianti, è come atterrare sulla Luna :)
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Offline Theno

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Re:[BRENTA] Cima Roma m 2837 con anello Val Flavona
« Risposta #8 il: 11/09/2014 10:08 »
Che spettacolo di foto e di escursione! Complimenti!!