Ultima settimana di settembre in Carinzia per una breve vacanza raffazzonata in qualche maniera.
Tempo piovoso ed ormai pochi funghi nei boschi: vedo due giorni belli sul meteo e decido di andare a vedere il gruppo del Coglians da sud ovvero sul versante italiano che non conosco avendo sempre bazzicato quello austriaco o dal Volaia o dalla Valentin Alm.
Si parte o dal posteggio al passo di Monte Croce Carnico (1300m.) in territorio italiano oppure dal III° tornante (1050m.) della salita al passo circa 1 km. dopo l'ultimo ristorante-bar italiano (Casetta in Canadà). Le ho fatte entrambe per curiosità e, a mio avviso, è meglio partire dal III° tornante ovvero dalla quota inferiore perchè, partendo dal passo, si perde quota per poi risalire e vi è un passaggio delicato su roccia senza cavo che può essere pericoloso in discesa con roccia bagnata od umida. Viceversa, partendo dalla strada si attraversa la bellissima e folta foresta di Val Collina. In ogni caso sia facendo l'una che l'altra alternativa sia la distanza totale (circa 17,5 km) che il dislivello totale (1100 metri) non cambiano.
Attraversata la foresta di Val Collina, freschissima e ricca di acqua, si esce allo scoperto di fronte alla Creta di Timau ed ai ruderi della vecchia casera. (Fino a qui, teoricamente, si potrebbe arrivare con un fuoristrada od una vettura abbastanza alta risparmiando circa 3,5 km e 400 metri di salita...ma si perdono le bellezze della foresta) Di fronte alla vecchia casera c'è un sentiero EE molto interessante (sentiero della Scaletta 149, val Monumenz e poi 146) che permette di raggiungere il rifugio Marinelli passando sotto le rocce della Creta di Collinetta risparmiando quasi un'ora; è abbastanza esposto ma EE solo per una scaletta che permette un salto di roccia di una decina di metri, io non l'ho fatto perchè ero solo.
Ho proseguito dunque sulla lunga ex pista carrabile (sentiero 148) che sale dolcemente seguendo i contorni dei pascoli con gran vista su Jof Di Montasio e Jof Fuart.
Sarà stato il panorama od il fresco vento piuttosto sostenuto, fatto stà che mi sono trovato molto prima di quanto mi aspettassi in vista dell'ampio anfiteatro del gruppo di Coglians che, geologicamente parlando, costituisce la parte più antica di tutte le Alpi. Come sulle Dolomiti, anche qui ad ogni diversa angolazione corrisponde una nuova forma delle cime.
In poco tempo si arriva al laghetto sotto al rifugio e, dopo una breve rampa, allo stesso: non sono entrato perchè, dopo aver fatto tutta la salita da solo in assoluto silenzio, mi sembrava affollato di chiassosi ospiti, tuttavia segnalo che il Marinelli
http://www.rifugiomarinelli.com/index.html gode di eccellente fama per la sua cucina (è giudicato il miglior rifugio del Friuli).
Breve filmatino senza pretese
https://www.youtube.com/watch?v=B4jrNqBBmP0&feature=player_embeddedDal Marinelli seguendo il 143 (EE) si è in vetta al Coglians in circa 3,5 ore.
http://www.sentierinatura.it/easyne2/LYT.aspx?Code=SentieriNatura&IDLYT=1349&ST=SQL&SQL=ID_Documento=1060
Il giorno seguente parto per fare il versante Nord ovvero il Valentin Torl che ho già fatto parecchie volte in passato e descritto qui
http://girovagandoinmontagna.com/gim/estero/(austria)-monte-croce-carnico-valentintorl-wolayersee/ ma purtroppo, partito con sole pieno,
la nebbia ha poi preso il sopravvento ed al Valentin Torl ero tra le nuvole: inutile scendere al sottostante lago Volaia senza vista.
Aggiungo solo foto dell'attacco della ferrata Nord del Coglians
Discesa tranquilla (da fare con attenzione perchè molto ripida e con molte roccette) e sosta a trovare le mie amiche marmotte sempre molto accoglienti