La dorsale della Tognola con lo sfondo della Catena del Lagorai, da Cima Cece a Cima Ceremana
Da tempo avevo adocchiato questa
traversata della Dorsale della Tognola in Lagorai, che non avevo mai percorso essendo una zona appartata e abbastanza lontana da raggiungere. Per l’occasione mi accompagna la preziosa guida di un’indigena, Angela, che come tale conosce benissimo i posti, decisamente poco frequentati per mancanza di sentieri ufficiali.
Specchi d'acqua lungo la dorsale; sulla dx si distingue Cima Paradisi
Cima Cece incappucciata dalle nuvole
Dall’abitato di
Caoria in Vanoi raggiungiamo
Ponte Stel 1128, dove parcheggiamo. Di lì risaliamo la strada forestale per qualche chilometro f
ino a quota 1360 circa dove inizia subito il ravanamento. Bisogna infatti cercare
il vecchio sentiero per Malga Agnelezza che è pressoché invisibile dalla forestale. Ma, appunto, con la conoscenza della mia guida, lo rintracciamo nel giro di 5-10 minuti nell’erba alta. Poi diventa più visibile e ci permette di salire abbastanza comodamente il ripido costone, punteggiato di finferli che tosto raccogliamo a man bassa. Raggiungiamo senza grosse difficoltà
Malga Agnelezza a 1800 circa, ridotta in ruderi, quindi per mulattiera con tratti selciati saliamo ancora di quota fino a ridosso della dorsale, dove
abbandoniamo l’evidente mulattiera militare per guadagnare direttamente il panoramico crinale. Superata di quota la vegetazione ad alto fusto
il panorama si fa enorme con una vista strepitosa verso la
Catena del Lagorai, da Cima Cece a Cima Ceremana. La mulattiera militare corre poco più in basso a sud, noi percorriamo la cresta segnata visibilmente dalle vicende belliche con lunghi trinceramenti, caverne, gallerie, fortificazioni realizzati dai
soldati italiani nel 1917.
Trinceramento italiano con vista sul Lagorai sudorientale
Esplorando le numerose gallerie
Uno stol italiano con vista verso il Cauriol
Esploriamo con calma la zona:
tutta la dorsale, che è lunga ben 4 km, è un trinceramento pressoché continuo. Con le pile entriamo nei numerosi “
stol” (caverne) scavati nella roccia dai soldati: alcuni sono piuttosto lunghi con varie stanze e biforcazioni, postazioni di osservazione e per l’artiglieria leggera. Molti tratti di galleria sono crollati, in altri si entra a stento: ci sono ancora i pali di sostegno conficcati nel terreno, le travature di sostegno delle volte, impressionante.
Il crinale trincerato
Le travature in legno di sostegno delle volte
Ingresso di una galleria italiana
Postazione di artiglieria leggera
Lungo il crinale, in fono a dx cima Tognola, a sx Cima Valcigolera con forcella Valzanchetta
Dopo la pausa pranzo deviamo dal crinale per andare a vedere una
postazione a quota 2230, una specie di nido d’aquila su un cocuzzolo roccioso, che si scala con prudenza e non senza qualche difficoltà. Torniamo indietro per guadagnare il crinale:
Cima Tognola sembra ancora spaventosamente lontana ma non ci perdiamo d’animo. Seguiamo delle tracce fino alla bella
mulattiera, con massicciate ancora intatte, che a ridosso del crinale ci porta fino a
Cima Tognola 2383, segnata da un lungo trincerone, varie caverne, alcune con iscrizioni dell’epoca.
Trincerone a Cima Tognola
Iscrizione all'ingresso di una galleria: "5a Compagnia 1917"
Esplorando le gallerie
Scalinate
Scorcio sulle Pale di S. Martino
Sulla cima ci sono le rovine del
fortino di vetta in cemento, con le feritoie per i fucilieri che controllavano la sottostante
Forcella Valzanchetta. Di fronte il formidabile sbarramento naturale della catena del Lagorai orientale, diventato linea di fronte, che era presidiato dagli austriaci appostati su ogni cima e ogni forcella. Con qualche difficoltà di orientamento, la segnaletica è davvero scarsa se non inesistente, troviamo
la storica mulattiera che scende a Malga Tognola 1990.
Molte gallerie sono percorribili con le pile, molte crollate, fare attenzione...
Trinceramento con vista su Scanaiol, Cima D'arzon e Cima Folga
Il fortino di vetta di cima Tognola
Ingresso di una galleria sotto Cima Tognola
All'interno con le pile frontali
Iscrizione
Postazione di fucilieri
Il paesaggio meraviglioso e selvaggio attraversato finora cede gradualmente il passo, mano mano che scendiamo, a quello industrializzato e deturpato dallo sci, con pali, piloni, cannoni, i cantieri per il rifacimento delle piste e del nuovo bacino artificiale. Dai cannoni della storia a quelli per la neve e il divertimento, quasi una profanazione.
I lavori di ampliamento piste e costruzione del nuovo bacino artificiale
Un orrore dal qualche fuggiamo velocemente col sentiero 352 che, dopo aver oltrepassato un altro maledetto impianto costruito in mezzo al biotopo (!), costeggia
la meravigliosa Busa della Scandola Bassa. Un piccolo angolo di Canada dove il rivo Tognola attraversa la valle, quasi pianeggiante, con splendide conche torbose e acquitrinose (passerelle).
Eccoci al capolinea, con vista sulle Pale, ora inizia le discesa al passo Tognola
La meravigliosa vallata con Busa Scandola Bassa
Il rivo Tognola
Il fantastico biotopo Busa della Scandola Bassa
Da malga Tognola inizia l’eterna discesa verso valle, prima su stradello quindi su forestale fino a Ponte Stel dove abbiamo l’auto e dove arriviamo verso le 20.30, poco prima che faccia buio. Giro lungo e impegnativo fisicamente, quasi tutto fuori sentiero e fuori traccia che percorre l
a lunga e panoramica dorsale della Tognola, ricca di vestigia della Grande Guerra. Sviluppo 24 km, dislivello circa 1300
Il percorso