Autore Topic: [RAVA] Croz di Conseria 2156 - Cima Nassere 2253 (giro ad anello)  (Letto 12164 volte)

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Offline AGH

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In vetta a Cima Nassere

Con l’innevamento attuale piuttosto disastrato, pochissima neve in basso, in alto poca, sventata, crostosa e ghiacciata, non è facile scegliere un itinerario decente. Troppo poca neve insomma per andare con gli sci, a meno di non spingersi in alta quota, restano i percorsi a quote medie, da fare inevitabilmente a piedi o con le dannate ciaspole.


Malga Conseria ormai senza neve, sullo sfondo il Col della Palazzina e il Col di S. Giovanni


Cima Caldenave, a dx Forcella Ravetta, in basso Malga Caldenave

Dopo vari rimuginamenti su mappe, google earth, ragionando su versanti, esposizioni, bollettini valanghe eccetera, decido di provare a fare Cima Nassere 2253, in Val Campelle. Cima conosciuta per averla fatta svariate volte in estate, ma mai inverno. Dopo un’epica lotta con la pigrizia parto tardissimo da casa: attrezzato con ramponcini, ciaspole, Arva, pala e sonda. Arrivo a Ponte Conseria 1468 alle 11 (vergogna). Prendo la forestale per l’Aia del Buso, calzo subito i ramponcelli per via dei tratti ghiacciati e neve gelata. Poco prima dell’Aia del Buso devio a SO per la forstale che con lunghissimo traversone mi porta fino al bel Bivacco Malga Nassere 1763.


Bivacco Malga Nassere


Bivacco Malga Nassere, sullo sfondo Monte Setole e Monte Valpiana

Ora mi attende il famigerato canalone lungo il sentiero Nomadi, l’ho fatto sempre in discesa e me lo ricordo bello ripido. E’ il classico canalone da valanghe, come testimonia la rada vegetazione spesso “coricata” o sradicata. Il canalone è abbastanza innevato ma non sembra pericoloso. Accendo comunque l’Arva a scanso di equivoci. Provo ad andare su a piedi seguendo delle tracce ma si sprofonda. Via i ramponcelli e alè di ciaspole. Il pendio è arato da numerose vecchie tracce di sci, che però non sono portanti. Cerco con difficoltà di seguire tracce di ciaspolari in salita, dove la traccia tiene meglio. Appena si esce dalla traccia però si sprofonda inesorabilmente anche con le ciaspole in fastidiosi crostoni.


Il canalone col sentiero Nomadi



Ci si alza di quota, sullo sfondo la Val Montalon

Dopo aver guadagnato faticosamente 100 metri mi accorgo di non avere più la macchina fotografica :((( Lascio lo zaino e scendo a cercarla: o si è staccata dalla tracolla o l’ho lasciata dove ho fatto il cambio ciaspole. Perlustro meticolosamente la via di salita senza trovare nulla. Infatti la macchina è giusto in fondo dove mi sono fermato. Ritorno su a  riprendere lo zaino e riprendo la salita, piuttosto laboriosa perché cerco di sfruttare le vecchie tracce portanti per non sprofondare. Man mano che salgo la situazione si complica, c’è almeno mezzo metro di neve e il pendio che sale verso il Croz di Conseria si fa sempre più ripido. Non mi piace. Non riesco neanche a trovare il sentiero che taglia verso il Lago Nassere che avrei voluto seguire, e che comunque attraverserebbe un costone che non mi garba per nulla.


I costoni verso Cima Nassere si fanno sempre più ripidi


Dorsale SO di cima Nassere e sullo sfondo Cima Caldenave

Provo a salire fino ad una bella conca, Cima Nassere è lì sopra a soli 150 m di dislivello, ma c’è un “ertone” che mi ispira poca fiducia. Mi sa che stavolta rinuncio... Mentre valuto la situazione per decidere il da farsi vedo una traccia sulla sx che sale verso la dorsale ovest del Croz di Conseria. Da come sale capisco che chi ha tracciato sapeva il fatto suo, probabilmente seguiva un vecchio camminamento militare che conosceva, anche se ora con la neve non è visibile. Decido di provare a seguirla. Con traversoni e zig zag nel bosco rado su un costone a sud, quindi con poca neve e ben “cementata”, guadagno abbastanza facilmente quota. Esco dal bosco per ripidi pendii e scavalcando un muraglione di neve sventata ma compatta come il cemento, sbuco finalmente sulla cima del Croz di Conseria m 2156.


In vetta al Croz di Conseria



Dal Croz di Conseria: a sx il Cengello, al centro la cresta che sale a Cima Nassere


Croz di Conseria 2156

Grandioso lo spettacolo quando mi affaccio sulla cresta verso Passo Cinque Croci. Guardo ora la cresta per arrivare a Cima Nassere, piuttosto movimentata e in certi tratti anche affilata. Mi sa che rinuncio sul serio stavolta... Poi invece, esplorando con calma la cresta, mi accorgo che non è così tremenda come sembrava in un primo momento.


Vista su Conseria


Cima Nassere versante ovest


La conca coi resti dell'avamposto militare della 1a Guerra Mondiale nei pressi della Cima di Croz di Conseria

Cammino sul filo di cresta largo in certi tratti circa un metro e mezzo, il lato sud è neve-cemento durissima, sul lato nord invece si sprofonda tranquillamente oltre mezzo metro. Ma poi è abbastanza larga da passare tirando il fiato. Ormai sono a buon punto, decido di tentare la cima.


La cresta verso Cima Nassere


Cima Lasteati e Cima Cengello dalla cresta

Avanzo lentamente e con prudenza, presso una selletta in una piccola conca c’è un avamposto militare della 1 guerra Mondiale, con resti di casematte e muri. Da lì in avanti la cresta si allarga e si procede abbastanza bene senza troppe difficoltà, la neve è dura e porta abbastanza bene, basta stare attenti a non scivolare per non volare di sotto. Inaspettatamente sbucano in cresta due scialpinisti (lui e lei) che sono saliti da nord, non conoscono bene la zona e mi chiedono istruzioni. Li ragguaglio sulle possibili vie di discesa. La ragazza mi pare vagamente preoccupata. Sembrano intenzionati a scendere per il canalone. Gli dico che è senz’altro la via più sciabile ma di stare attenti. Io continuo la salita, poco sotto la cima mi fermo ad aspettare un po' che i due entrino nel canalone, per vedere che non succeda qualcosa. Tutto tranquillo, partono e poi spariscono dietro a un costone. Riprendo a salire, dopo aver superato alcuni tratti delicati dove la cresta è piuttosto stretta, dopo una rampa finale abbastanza facile arrivo finalmente a Cima Nassere 2253. Dei pali di legno della 1a Guerra Mondiale segnano il punto più alto.


Quasi in vetta, riguardo la cresta appena percorsa dal Croz di Conseria


Cima Nassere


Tombola Nera, forcella Busa Todesche e Cima Buse Todesche


Cima Nassere


Da Cima Nassere guardando verso Conseria

Uno spettacolo grandioso si apre sulle cime intorno e  ripaga tutte le difficoltà: solo un’ora prima non avrei scommesso un soldo di poter arrivare sulla cima. Di fronte a NE Cima Lasteati e il Cengello.  A sud svettano e risplendono alla luce del tramonto le cime Tombola Nera e Cima Buse Todesche. A nord la Catena del Lagorai. Verso sud il poderoso profilo di Cima Caldenave, salita qualche mese fa. Non c’è in giro nessuno. Non ci sono tracce recenti.


Cima delle Buse Todesche, Cima Orsera, Cima Caldenave


Cima Nassere, guardando verso la Catena del Lagorai


La discesa verso Lago Infernetto (in basso a sx) e Laghi Inferno


Ultima foto su Cima Nassere

Dopo una breve sosta per bere un po’ di tè e fare qualche foto, devo decidere da che parte scendere. Vedo sotto di me li Lago Nassere con delle tracce, potrei scendere di là ma rientrare dal canalone Nomadi non mi attira. Potrei scendere ai Laghetti Inferno e poi a Caldenave, ma poi dovrei tornare su a piedi fino a Ponte Conseria per recuperare la macchina. Ho deciso: scendo dal Lago Cengello. La discesa da Cima Nassere sul versante est  me la ricordavo molto ripida e infatti così è. Meglio non rischiare e scendere per il facile costone sud, dove trovo dei paletti del sentiero, quindi svolto decisamente verso est e raggiungo il piccolo baito-bivacco.


Il piccolo baito bivacco sotto Cima Nassere

Appena si arriva sul piano si sfonda mezzo metro nella neve fresca. Molto faticoso ma il paesaggio è bellissimo e deserto, sembra di essere in Canada. Non un’anima viva intorno, è fantastico! Batto faticosamente la traccia, passo sopra al Lago Infernetto e mi dirigo risalendo verso la forcelletta a est di Monte Conseria.


La traccia dal baito passo sopra Lago Infernetto, salendo verso la forcelletta per le Buse Todesche


Col della Palazzina, Col di S. Giovanni, Cima Socede


Ultimo sole verso il Lago Inferntto prima di scendere, dalla parte opposta, verso le Buse Todesche

Mi godo gli ultimi raggi di sole. Che paesaggio meraviglioso! Quindi cerco l’imbocco di un canalino per scendere verso le spianate delle Buse Todesche. Sui versanti nord si sprofonda di brutto, anche se qua e là si trovano lastroni di neve compattati dal vento. Trovo il canalino, da cui mi tolgo rapidamente, e calo con zig zag alle Buse Todesche. Ormai è l’imbrunire, c’è una luce strana, piatta, mi dirigo ora verso il Lago Cengello. Per fortuna sono posti che conosco a memoria e potrei fare quasi a occhi chiusi.


Scendendo dalle Buse Todesche al lago Cengello: ultimi raggi di sole all'orizzonte

La marcia è abbastanza faticosa con continui e noiosi sprofondamenti. Per fortuna, come immaginavo, arrivato al Lago Cengello 1991 e al bellissimo Baito Cengello la traccia diventa ben battuta, per cui posso addirittura togliere le ciaspole per indossare i ramponcelli.


Baito Cengello, sullo sfondo la piramide del Cengello


Dal baito Cengello verso Cima Nassere vesante nord


Il sentiero di rientro verso Malga Conseria, guardando verso il Cengello

Ultime luci del tramonto lungo il sentiero per Conseria

Con un lungo traversone arrivo a Malga Conseria 1821 quando ormai è buio, accendo la pila frontale e affronto l’ultimo tratto di sentiero, abbastanza ghiacciato, scendendo per il bosco fino all’Aia del Buso dove “chiudo l’anello”, per riprendere la strada forestale fatta all’andata fino alla macchina.
Sviluppo 17 km, disl. 800

Il percorso
« Ultima modifica: 14/01/2013 14:03 da AGH »
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Offline Pistacchio

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Sempre ottime le tue recensioni.
Ma non hai trovato vento in quota?

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no zero vento :)
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Offline southernman

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Dopo un’epica lotta con la pigrizia parto tardissimo da casa: attrezzato con ramponcini, ciaspole, Arva, pala e sonda. Arrivo a Ponte Conseria 1468 alle 11 (vergogna).

Questo ti rende un pò più umano  ;D. Scherzi a parte, complimenti!

Offline enry69

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Perchè ti dovresti vergognare delle 11 alla partenza?
Sai benissimo che... sei fatto così... e in fondo in fondo ti piace partire quando ti pare e piace
poi...
che razza di tramonti ti godi? Immagini meravigliose.
Grazie. ;)
E.
"Tra le montagne mi sforzo di perfezionarmi fisicamente e spiritualmente. In loro presenza cerco di capire la mia vita, di neutralizzare la vanità, l'avidità, la paura. Esamino il mio passato, sogno il futuro e avverto in maniera particolarmente acuta il presente. Ad ogni impresa rinasco".  AB

Offline AGH

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Perchè ti dovresti vergognare delle 11 alla partenza?
Sai benissimo che... sei fatto così... e in fondo in fondo ti piace partire quando ti pare e piace

in teoria in montagna si dovrebbe partire presto... epperò è anche vero che a volte, come dici tu, è bellissimo vedere i tramonti sulle cime... diciamo che quando si conoscono i posti a sufficienza, è bellissimo anche il rientro al buio...  (anche se non è proprio il massimo della prudenza, un banale infortunio a tarda ora e si rischia che ti trovino il giorno dopo...  ::)
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Offline SPIDI

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Innanzitutto compimenti come sempre per le foto. :)

I giri "pomeridiani"sono sempre fattibili sopratutto se non bisogna fare centinaia di km per raggiungere la partenza  ;) 
Bisogna andare dove pochi sono andati per vedere   
ciò che pochi hanno visto

Offline pianmasan

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 Tutto bello, da far venire voglia.

Offline AGH

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Innanzitutto compimenti come sempre per le foto. :)
I giri "pomeridiani"sono sempre fattibili sopratutto se non bisogna fare centinaia di km per raggiungere la partenza  ;)

questo è un fatto indubitabile :))
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Offline iw6bff

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Che bello iniziare la giornata guardando le tue foto e sognando di fare i tuoi giri ::)
Complimenti!

Offline Selvagem

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La foto Baito Cengello si è meritata una settimana sul mio desktop!!
Bravo Agh,   stai diventando una vecchia roccia porfirica
Più ne hai meno ne perdi

Offline AGH

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Grazieeeeee

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Offline trabuccone

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Bella Agh! Davvero! Che voglia e che invidia  >:( io sono bloccato al lavoro sempre!! Me la farei volentieri con le fedeli ciaspole!!  ;)
per sempre oppressi da desiderio e ambizione c'e' una fame non ancora soddisfatta,
i nostri occhi stanchi ancora vagano all'orizzonte sebbene abbiamo percorso questa strada così tante volte

Offline xymox

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La foto Baito Cengello si è meritata una settimana sul mio desktop!!

Anche per me è la più bella foto di questa serie
Complimenti per il giro :)

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ciao marco