Autore Topic: [GRUPPO DI RAVA] Mega traversata da Malga Cima a Malga Conseria  (Letto 16602 volte)

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Offline AGH

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Lungo il Sentiero Italia verso i Lasteati: al centro il Col di S. Giovanni e dietro Cima Stellune

Profittiamo del bel tempo di martedì 17 luglio 2012 (grazie Rad per le previsioni perfette) per una fuga infrasettimanale. L'obiettivo è ambizioso: una mega traversata lungo tutto lo spartiacque ovest del Gruppo di Rava, partendo dal Monte Cima a sud fino alla Forcella Magna a nord. Ce la faremo? Chi lo sa. Il percorso in buona parte lo conosco ma l’ho fatto a pezzetti, mai ho osato fare la traversata in giornata. Alla peggio ci sono comunque un sacco di "vie di fuga" per accorciare il percorso in caso di inconvenienti o di buio incombente.


Albeggia a Malga Cima: sullo sfondo Cima delle Buse

Sveglia alle 2.30 per me, un bel po' prima per la fortissima Gabi, che si rivelerà donna d'acciaio pressoché instancabile e ottima compagna di gita. Alle ore 5 siamo al Ponte Rudole 1366 in Val Campelle, partiamo che inizia ad albeggiare. Saliamo la forestale, segnavia 333, fino alla Chiesetta di S. Bortolo, dove finalmente il paesaggio si apre, quindi la salita alla prima malga: malga Primaluna di Sopra.


Vista su Primalunetta da Forcella del Dogo, sullo sfondo il Monte Ziolera

Poco dopo abbandoniamo il 333 per percorrere un tratto di forestale e quindi il sentiero non numerato fino a Malga Cima e in breve alla vetta del Monte Cima 2032, dove ci accoglie il primo sole. Panorama da urlo sulla Valsugana. La costa erbosa che scende a Forcella del Dogo è tutta rosa di "cuscini" di silene, mai visti così tanti. Saliamo ancora riprendendo il sentiero 333 fino al Bivacco Argentino dove facciamo la prima breve sosta.


Vista sulla Valsugana salendo al Monte Cima


Dal Monte Cima, visuale verso il Tesino


"Cuscini" di Silene sul Monte Cima

Riprendiamo a salire per il Monte Tauro, quindi l'ampia dorsale pianeggiante di Cima Ravetta 2226, segnata da lunghe trincee della 1a Guerra Mondiale, che conduce a Forcella Ravetta. Sotto di noi la splendida Val di Rava, con le malghe, i laghetti, lo scampanio delle pecore al pascolo. Un paradiso. Saliamo ancora con bel traversone sopra il Lago Grande con sentiero 332b, tra placconate di roccia e pinnacoli arditi di granito, raggiungendo il Forzelon di Rava 2397.


Da Cima Ravetta verso Forcella Ravetta


Forcella Ravetta


Malga Rava di Sopra con il Lago Primo


Val di Rava

Già che ci siamo, facciamo una capatina al Cimon Rava 2436 che ci sovrasta con meno di cinquantrina di metri di dislivello. L'unico lato abbordabile è il ripido costone est fino alla bella cima rocciosa quasi pianeggiante, che però prepicipita improvvisamente, pressoché verticale, verso ovest. E' la prima cima simbolo a sud della nostra traversata. A nord abbiamo di fronte i possenti bastioni granitici di Cima Trento 2530.


Lago Grande


Cimon di Rava visto dal Forzelon di Rava


Laghetto sotto il Forzelon di Rava


Sulla vetta del Cimon di Rava


Gradinature della Grande Guerra scavate nella roccia verso il Tombolin


Dal Cimon di Rava vista sul colossale monolito del Frate


Cima Trento, sullo sfondo Cima d'Asta


In marcia verso Forcella Quarazza


Salendo a Forcella Segura, alle spalle Forcella Quarazza

Distratti dalla salita, quando scendiamo non troviamo il sentiero 328 e ravaniamo un po' per ritrovarlo. Nulla di grave, ora scendiamo di quota per un bel sentiero militare lastricato e arriviamo a forcella Quarazza 2309, oltrepassata la quale avvistiamo il lago artificiale di Costa Brunella, desolatamente quasi vuoto. Ora ci aspetta la dura rampa di Forcella Segura 2380, col sentierino 373 che sale a ripidi zig zag. Alla forcella il sentiero sale ancora per spostarsi sul versante ovest e quindi sul lato nord fino a circa 2430 metri, quasi a sbalzo nel vuoto verso forcella Orsera. Inizia il tratto più impegnativo dell'intero percorso: il sentierino militare cala con stretti tornantini per le balze rocciose, con tratti spesso esposti: vietato inciampare! Alla nostra destra incombono le possenti pareti scure delle Pale di Segura: bastioni di granito liscio e verticale da far quasi paura. Un tratto attrezzato con cordino facilita il tratto finale di discesa fino alla forcella Orsera 2306. Meravigliosa la vista su Cima d'Asta e sulla selvaggia Val Orsera che si dirama da  Caldenave.


Discesa verso Forcella Orsera


Pale di Segura


Da Forcella Orsera verso Cima d'Asta


Forcella Segura dall'alto, sullo sfondo le Pale di Segura e Cima d'Asta


Pale di Sergura, sulla destra il costone fatto in discesa


Verso Forcella Buse Tedesche

Proseguiamo ora per bel sentiero militare lastricato tra numerosi trinceramenti, caverne, resti di baracche e fortificazioni della Grande Guerra. Con un lunghissimo traversone arriviamo nei pressi di Forcella delle Buse Todesche 2309, quindi aggiriamo a est la Tombola Nera e con un altro traverso giungiamo alla forcella Lasteati, dove abbandoniamo il sentiero per affrontare la ripida salita al Monte Cengello 2439, la seconda cima simbolo, stavolta a nord, della traversata. In cima il "solito" strepitoso panorama, che staremmo ore ad osservare se non fosse per le fredde raffiche di vento che ci obbligano a tirar fuori dagli zaini le giacche a vento.


Da Forcella Cengello verso la cima omonima


Sulla vetta del Cengello


Pale di Segura viste dal Cengello


Laghetti del Cengello, Lago Cengello, sullo sfondo la Catena del Lagorai


Cima d'Asta col Laghetto di Forcella Magna

Dopo breve sosta scendiamo così dalla cima e riguadagnamo il sentiero 373 passando sotto Cima Lasteati. Facciamo una rapida visita al ricovero del Tenente Cecchin (grossa lapide e caverna buia ingombra di tronchi crollati) e al nuovo, piccolo e spartano bivacco poco distante. Cima d'Asta domina maestosa il paesaggio. Iniziamo ora la discesa verso Forcella Magna. Al lago di Forcella Magna 2165 facciamo la prima sosta seria, sono oltre 10 ore che camminiamo!


Lago di Forcella Magna


Da Forcella Magna vista sull'Aia della Sera e Sorgazza


Dai pressi di Forcella Magna vista sul Cauriol

Dopo mezz’oretta scarsa riprendiamo il cammino prendendo il sentiero Italia 326, dirigendoci verso Passo Cinque Croci. Attraversiamo magnifiche radure punteggiate di specchi d'acqua, e di torbiere dove spiccano colonie di eriofori coi loro ciuffi candidi.


Scorci pardisiaci da Forcella Magna camminando verso i Lasteati


Specchi d'acqua punteggiati di eriofori

Il sole volge al tramonto, l'aria è tersa, la luce radente è quasi accecante: i paesaggi attorno sembrano usciti dai quadri di Segantini. Ebbri di questo splendore, la nostra euforia però si smorza leggermente quando dobbiamo affrontare un'imprevista salita. Una salitella in realtà, saranno meno di cento metri di dislivello per scollinare il Passo di Lasteati ma, dopo tutti questi chilometri, le gambe si fanno improvvisamente di cemento, il respiro subito affannoso. Ma ben presto arriva però la ricompensa finale di questa traversata davvero straordinaria per grandiosità e varietà di panorami: scollinato il passo dei Lasteati abbandoniamo il sentiero 326 ed ecco la magnificenza dei Laghetti di Lasteati, che splendono illuminati dal sole all'orizzonte (modestamente, avevo scelto il senso antiorario del giro anche per questo :).


Laghetti di Lasteati


Lasteati


I Laghetti di Lasteati sono principalmente 3, con altri specchi d'acqua minori


Laghetto di Lasteati inferiore


Malga Conseria


Tramonto ai Lasteati

Ultime brevi soste per fare foto, e poi giù con un traversone nel bosco per buona traccia (senza numerazione) fino a Malga Conseria 1840, l'obiettivo finale in quota prima di iniziare il rientro a valle. Dalla malga tagliamo verso est per scendere con la traccia verso l’Aia del Buso. Diamo un ultimo sguardo alla svettante piramide del Cengello, sulla cui cima eravamo solo poche ore prima. All’Aia del Buso incontriamo l’ultimo specchio d’acqua. Coi piedi che cominciano a fumare percorriamo la forestale fino a Ponte Conseria, quindi su asfalto fino al Rif. Carlettini dove ci fermiamo per una birra e un caffè. Poi l'ultimo tratto di strada, ormai si va per inerzia, fino a Ponte Rudole dove abbiamo la macchina: sono le 20. Tutto è filato liscio, l’itinerario immaginato sulla carta è stato percorso come previsto. La stanchezza cede ora il passo alla grande soddisfazione per questa superba traversata che percorre in parte l'Alta Via del Granito. Disl. 1600, sviluppo 38 km.

Il percorso
« Ultima modifica: 06/09/2017 16:27 da AGH »
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Offline pianmasan

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Anca le mìgole te te sei slapà!
« Ultima modifica: 20/07/2012 19:14 da pianmasan »

Offline radetzky

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..supponendo vi siate fermati un'ora in tutto (dal racconto non mi sembra di +...) sono 38 km in 14 ore con 1600 di dislivello: beh, complimenti ! :D
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline Mau

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Giro stupendo e foto bellissime..
Bravi :D
La montagna è...l'abbraccio di un amico ed il fuoco di un bivacco condiviso.

Foto qui https://picasaweb.google.com/101452674008708650686?gsessionid=pC6VWv221ZhsNxdPABmQrw

Offline angela

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Bravi! Mi sa proprio che ve la copierò, se non ci sono diritti d' autore
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Offline AGH

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..supponendo vi siate fermati un'ora in tutto (dal racconto non mi sembra di +...) sono 38 km in 14 ore con 1600 di dislivello: beh, complimenti ! :D

penso più di un'ora, siamo andati con calma facendo molte soste brevi, io poi tiravo indietro con la scusa delle foto :D
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Offline edel

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Che meraviglia di foto!!! :D  per il  mega-giro, non ci sono parole...! Bravissimi e complimenti!

Offline marcogia

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Mi aggrego ai complimenti. Questo forum ha nel gruppo veri fotografi di montagna.
Non conosco la zona, ma le immagini sono esaltanti  :o
Marcogia

Offline gabi

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Cosa aggiungere ad una relazione così bella  :), forse gli antefatti?
Questo giro è nato nella mente di Agh  ::) e,  a sorpresa,  me l’ha proposto. Come rifiutare un invito simile  :D?
Temevo di non riuscire a tenere il suo passo ma la proposta era così allettante che sono andata.
Viste le previsioni meteo favorevoli , si decide per un giorno infrasettimanale.
Riesco a prendere  una  giornata di ferie al volo  :P. La sveglia suona ad un’ora quasi impossibile (2.00 a.m.) ma è importante partire presto perché il giro è lunghetto.
L’incontro con Agh è letteralmente al buio  :P (Strigno alle 4.30 a.m.)

Da qui in poi la storia di Agh, magistralmente raccontata nella relazione  :).

 E’ stata una giornata indimenticabile. Grazie Agh, sei stato una guida perfetta  e mi hai fatto vedere una zona che non conoscevo. Un giorno o l’altro andrò a fare l’Alta Via del Granito e ripercorrerò una parte di quei sentieri  :D.

@ Rad, grazie per le previsioni meteo (sono state molto preziose)

@Kobang, ho fatto assaggiare ad Agh la bevanda dissetante e tonificante che hai consigliato. Sembra l’abbia gradita (se dice di no è proprio un orso).

Brao, gòso!
Anca le mìgole te te sei slapà!
Ciao pian, per cortesia mi truduci la battuta?  ;)

..supponendo vi siate fermati un'ora in tutto (dal racconto non mi sembra di +...)

Guarda Rad, ce la siamo presi proprio comoda  ;)

Bravi! Mi sa proprio che ve la copierò, se non ci sono diritti d' autore

Ciao Angela, nessun diritto d'autore. Se devi prendertela con qualcuno, questo è Agh  ::). Io gli avevo proposto di portare altre persone del forum (anche tu rientravi nella lista) ma conosci il soggetto meglio di me. A volte è proprio un vero orso  :P

Offline radetzky

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Guarda Rad, ce la siamo presi proprio comoda  ;)

 :o ::)
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Offline AGH

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E’ stata una giornata indimenticabile. Grazie Agh, sei stato una guida perfetta  e mi hai fatto vedere una zona che non conoscevo. Un giorno o l’altro andrò a fare l’Alta Via del Granito e ripercorrerò una parte di quei sentieri

Contento sia piaciuto il giro :) (e avrei voluto vedere il contrario! :P
Confermo per la bevanda di Kobang, buona!
Traduzione del detto di Pian: "Bravo ingordo, anche le briciole ti sei mangiato"
Confermo infine l'andatura assolutamente turistica: il giro si può percorrere comunque parzialmente, cioé "a rate", ci sono molti punti di accesso e discesa. Se dovessi consigliare un giro molto più breve ma spettacolare: salita dalla val di rava, visita ai laghetti, salita alla forcella tombolin, cresta del frate col colossale monolito, discesa per i laghetti della bella venezia fino a malga fierollo
« Ultima modifica: 20/07/2012 21:43 da AGH »
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Offline Pistacchio

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Si, un giretto da poco....
Troppo per me, almeno per quest'anno.
I complimenti a tutti e 2!

Offline Selvagem

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Non sapevo che Stakanov avesse dei nipotini italiani!! Quanto vi ho invidiato >:( :)

A proposito di forcelle, la Segura è 2.400 e zifola mentre la quota 2301 è dell'Orsera, che avete raggiunto scendendo dal costone  (la foto fatta dal Cengello da l'idea di quanto sia ripido questo tratto e adatto soprattutto alle capre)
« Ultima modifica: 21/07/2012 00:24 da Selvagem »
Più ne hai meno ne perdi

Offline Oma

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Complimenti ad entrambi! ;) molto bella la relazione e foto davvero splendide  :D Bravi!! ;)

Offline gabi

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Non sapevo che Stakanov avesse dei nipotini italiani!! Quanto vi ho invidiato >:( :)
A proposito di forcelle, la Segura è 2.400 e zifola mentre la quota 2301 è dell'Orsera, che avete raggiunto scendendo dal costone  (la foto fatta dal Cengello da l'idea di quanto sia ripido questo tratto e adatto soprattutto alle capre   :))
Ciao, ti posso assicurare che di veramente ripido ho trovato  poco  ;).
È un giro per persone allenate ma come ha indicato Agh può essere fatto a tappe.
Il chilometraggio può apparire notevole, tieni conto però che all'inizio e alla fine percorri un lungo tratto di forestale  :).

P.S. I sentieri adatti alle capre mi piacciono molto  :D  :P