Autore Topic: [LAGORAI] Cimon di Cadinello 2438, Cima Formion 2529, Cimon di Lasteolo 2560  (Letto 6612 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline AGH

  • Administrator
  • *****
  • Post: 20.894
  • Sesso: Maschio
  • AGH
  • località di residenza: Brusago (Altopiano di Piné)

Cimon di Lasteolo sud con le rovine della Grande Guerra, sullo sfondo a dx la cima nord m 2560; a sx Cima Formion, al centro spunta Cimon di Cadinello

Dura ravanata esplorando fuori traccia alcune cime ancora ignote in Lagorai: Cimon di Cadinello 2438, Cima Formion 2529 e Cimon di Lasteolo 2560. Il Cadinello l’avevo visto tante volte e mi aveva sempre incuriosito per la sua particolare forma: una specie di prua puntata verso sud, con una vasta conca ad anfiteatro a nord delimitata da due ripide dorsali.


Da sx Cimon di Lasteolo, Cima Formion, Cimon di Cadinello, Lago di Lagorai a dx

Non mi dilungherò troppo in dettagli perché alla fine, pur essendo un giro meraviglioso, non lo consiglio: troppo ravanatorio e anche un po’ pericoloso per diversi tratti ripidi esposti, un piede in fallo e ciao. Se non siete votati al ravanaggio duro e al masochismo, meglio lasciar perdere.


Sulle creste fuori sentiero tra Cimon di Cadinello e Formion: vista sul Lago Lagorai

In ogni caso, anche questa escursione è stata pianifica a tavolino, con mappe, foto aeree e il solito sopralluogo virtuale con Bing e Google Earth. Purtroppo la rappresentazione 3D lascia alquanto a desiderare: il paesaggio montano viene appiattito troppo e non si ha mai una soddisfacente rappresentazione del territorio, che pareva molto più abbordabile di quanto non fosse nella realtà.


La strada selciata della Grande Guerra


Da lontano vedo con una certa preoccupazione il versante nord di Cima Formion...


Il meraviglioso Lago Lagorai

Sono quindi partito verso l’ignoto con un itinerario di massima, pronto a modificarlo alla bisogna. Dal parcheggio alle Mandre circa 1400 ho raggiunto rapidamente il meraviglioso Lago di Lagorai 1870, quindi col 319 verso la Forcella di Cadinello. Poco sotto il passo, come previsto, ho abbandonato il sentiero inoltrandomi con percorso libero verso la selvaggia conca a nord del Formion.


Semprevivo

Qui c’era il primo problema: guadagnare la dorsale del Cadinello per il ripido versante ovest. Su Bing pareva facile, nella realtà ripidissime balze rocciose e costoni erbosi impervi. “Indovino” un passaggio nel bosco un po’ più rado, e arrampicandomi come una capra, aggrappandomi all’erba e ai rododendri, riesco a raggiungere la dorsale nei pressi dei due grandi tabelloni che servono da riperitori radio. Proseguo ora per un tratto di dorsale quasi pianeggiante ma in alcuni tratti piuttosto affilata ed esposta, quindi raggiungo con un ripido strappo finale il Cimon di Cadinello 2438.


La dorsale verso Cimon di Cadinello, a dx Cima Formion


Eccomi in vetta a Cimon di Cadinello, sullo sfondo a dx Cimon di Lasteolo


Da sx: vista verso ovest su Cauriol, Cima Litegosa, Cima Cupolà


La vista è spaziale ma non mi sento tranquillo: come sarà la discesa? Salto la sosta prevista e riparto subito per andare a vedere. Come temevo, la dorsale che scende verso il Formion è ripida, a sbalzi,  stretta e parecchio esposta su costoni erbosi e rocciosi ripidissimi. Voglio levarmi in fretta da questa preoccupazione. Con molta attenzione riesco a scendere, lentamente, fino alla forcella, dove tiro un grosso sospiro di sollievo. A questo appunto attacco Cima Formion 2529: il crinale è impraticabile ma spostandosi leggermente sul fianco est riesco a salire l’erto costone senza grosse difficoltà. Quando sono a pochi passi dalla cima resto di stucco: c’è una persona! Mai avrei immaginato di trovare qualcuno su questa cima sperduta! Infatti è un indigeno, a cui chiedo lumi su dove sia meglio scendere. Come calcolato, mi conferma che è il versante est che digrada verso la Val Cavelonte.


Sono sul Cimon di Cadinello, ora il problema è capire come scendere per andare su Cima Formion sullo sfondo


Scendendo alla rognosa dorsale del Cadinello, con vista sul Formion


Clematide Montana scendendo dal Cadinello


L'ostica discesa della cresta sud del Cimon del Cadinello


Eccomi in vetta anche al Formion, sullo sfondo a dx il Cimon delle Sute

Sono grosso modo a metà strada dell’escursione ipotizzata: ora il problema è trovare la via discesa per scendere dal Formion sul ripiano alla base, e poi risalire verso il Lasteolo. Calo seguendo il valloncello verso est, che purtroppo non arriva sul ripiano sottostante ma si affaccia su una balconata di rocce verticali alta una trentina di metri. Cercando e ravanando avanti e indietro, aggrappandomi ai rododendri tra le lisce pareti verticali di porfido, riesco a trovare un non facile e tortuoso passaggio verso valle, dove passo per il rotto della cuffia calandomi, come una scimmia, per un paio di salti non proprio agevoli. Tiro un altro grosso sospiro di sollievo, anche questa è andata.


Sceso dal Formion, transito sotto il Cimon di Cadinello appena fatto, cercando il passaggio per la discesa


Ecco il salto di roccia, ho dovuto ravanare per trovare una via dove si passa per il rotto della cuffia, in foto pare facile ma non lo è


Ora devo attraversare queste pietraie per salire verso il Lasteolo

Ora punto con percorso libero verso il Lasteolo attraversando magnifiche conche prative disseminate di enormi macigni franati dall’alto. I rododendri in fiore ingentiliscono questo paesaggio meraviglioso e primordiale, dove non c’è nulla che ricordi neppure lontanamente la presenza dell’uomo. Un ruscello gorgoglia gagliardo in questa magnificenza, sovrastando il canto degli uccelli e i fischi delle marmotte allarmate dal mio passaggio. Sono a stretto contatto con la natura, da solo, e vago in totale e assoluta libertà per queste lande d’alta quota senza sentieri o tracce. E’ una sensazione magnifica!


Luoghi assolutamente selvaggi, senza sentieri né tracce: una mandibola di escursionista? :)


Salendo verso il Lasteolo, vista su Litegosa e Cima Cupolà


Eccomi a quota 2400, col crinale sud del Formion e, a dx, il Cimon di Cadinello

Risalgo lentamente di quota fino a rintracciare una mulattiera militare che mi porta poco sopra al lago dei Pieroni. Ci sono due cime poco più in alto, separate da una sella e che prendono il nome di Cimon di Lasteolo. Da lontano si scorgono le trincee e le rovine della baracche della Grande Guerra.


Laghetto dei Pieroni a dx Cimon Laste delle Sute


Cima sud del Cimon di Lasteolo con le rovine degli accampamenti della grande guerra


Postazione a picco sull'Alpe Laghetti, con vista verso il Col di S. Giovanni


Resti di baracche con vista su Cima Formion

Salgo la prima cima verso sud con facile mulattiera. Mi aggiro per le trincee, entro in uno stòl (caverna), esploro i resti desolati delle baracche, è sempre impressionate aggirarsi tra queste rovine, pensando ai soldati che vivevano quassù. Le trincee si affacciano sui tremendi dirupi che precipitano sull’Alpe Laghetti, con visuale su Valcion e Cima d’Asta.


Cimon di Lasteolo visto dalla cima sud

Trincea e postazione con vista su Cima d'Asta; postazione con veduta su Cima Cupolà

Pezzo di stufa; oggetto indefinito...

Un pezzo di grata di una stufa?; le rovine sono imponenti con alti muri a secco...

Postazione in vetta a cima Lasteolo sud con vista sull'Alpe Laghetti

Ora voglio salire la cima principale di Lasteolo 2560: scendo alla base e, per mulattiera e tratto di sentiero 321 verso est, arrivo ad un altro stòl dove si dirama una mulattiera militare, in parte malmessa ma che si riesce a seguire abbastanza bene, che prende quota verso la cima. Si vedono bene ancora le scalinate.


Ora mi sposto verso la cima nord di Lasteolo m 2560, il punto più alto dell'escursione

Cima Formion e Cimon di Cadinello salite in precedenza

La salita a cima nord presso uno stòl; scalinate di pietra

All'interno di uno stòl; ancoraggio lungo la scalinata

In vetta al Cimon di Lasteolo m 2560, con vista verso Litegosa e Cima Cupolà

Arrivo in vetta, anche qui altre numerose rovine di guerra: la vista è grandiosa, mi attardo a fare un po’ di foto, per tirare il fiato e mangiare qualcosa. La strada per il fondovalle è ancora lunghissima quindi riparto dopo pochi minuti. Torno al laghetto dei Pieroni e da lì prendo il bellissimo sentiero 319A che, con una lunghissima discesa, mi riporta al Lago Lagorai, quindi con il 316 alla macchina.


Postazione verso cima sud

Cresta sud del Formion

Scendo di nuovo al laghetto Pieroni per rientrare a valle col bellissimo sentiero 319A

Mi volto indietro, scendendo col 319A

Giro impegnativo e difficile, anche se entusiasmante. Certo la prima volta, quando non si sa nulla del percorso e bisogna inventarselo perché non ci sono sentieri né tracce, tutto appare più difficile. Tuttavia questo è un giro che consiglierei a cuor leggero: ci sono diversi tratti difficili ed esposti che richiedono assenza di vertigini e pié fermo, con passaggi di 1° e 2° grado. Nulla di tremendo ma bisogna stare molto attenti.


Ridiscendo al Lago Lagorai ormai al tramonto


Ultimo sguardo prima di scendere a valle...

Per chi volesse evitare complicazioni, si può salire dal Lago Lagorai direttamente al laghetto dei Pieroni col bel sentiero 319A, e poi alle due cime di Lasteolo con poca difficoltà. Il giro sopra descritto: sviluppo 22 km, dislivello circa 1500 m.


Il percorso
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/

Offline LuciaL

  • Newbie
  • *
  • Post: 3
Che spettacolo!

Inviato dal mio SM-N910F utilizzando Tapatalk


Offline bandurko

  • Full Member
  • ***
  • Post: 241
  • Sesso: Maschio
Stavo proprio ieri sera guardando con bing le foto dea dorsale del Lagorai  nell'unico tratto di dorsale che non ho mai percorso: dalla forcella di Lagorai alla forcella delle Aie. È veramente impressionante vedere quanti insediamenti della guerra si possano ancora individuare in quella zona soprattutto dalla cima di Lasteolo verso la Litegosa. Dalle foto si vedono resti di edifici e anche tratti di strade in prossimità della cresta ancora ben conservati per lunghi tratti. Ogni volta la sensazione è di vedere una sorta di Machu Picchu edificata da una civiltà folle.
Complimenti per il report, come sempre fonte di ispirazione. Volendo replicarla con un giro ad anello che contempli il passaggio nel ritorno verso i laghi delle Sute, suppongo non dovrebbero esserci eccessive difficoltà. Cpnfermi?

Inviato dal mio PULP 4G utilizzando Tapatalk


Offline AGH

  • Administrator
  • *****
  • Post: 20.894
  • Sesso: Maschio
  • AGH
  • località di residenza: Brusago (Altopiano di Piné)
che intendi per "laghi delle sute"? Se vuoi andare a vedere direttamente le rovine, consiglio di lasciar perdere Cadinello e Formion (dove non c'è nulla a parte le ravanate), e salire direttamente al lago dei Pieroni
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/

Offline bandurko

  • Full Member
  • ***
  • Post: 241
  • Sesso: Maschio
Laghetti delle sute o di Lagorai.
Infatti era quello che intendevo fare per poi passare dai laghetti sulla via del ritorno. Le ravanate mi limito a leggerle (con piacere), avendo posto la mia asticella qualche livello più in basso.

Inviato dal mio PULP 4G utilizzando Tapatalk


Offline AGH

  • Administrator
  • *****
  • Post: 20.894
  • Sesso: Maschio
  • AGH
  • località di residenza: Brusago (Altopiano di Piné)
per scendere ai Laghetti di Lagorai dal Cimon delle Sute non ci sono particolari problemi: si scende per percorso libero, seguendo in parte le vecchie mulattiere, a ridosso della cresta, fino a congiungersi col sentiero che cala per una stretta forcella (scalini di guerra) attrezzata brevemente con cordini.



Qui puoi vedere il percorso che ho fatto io a suo tempo
http://girovagandoinmontagna.com/gim/lagorai-cima-d'asta-rava/(lagorai)-sentieri-della-grande-guerra-in-lagorai-cima-laste-dele-sute-2616/msg92542/#msg92542
« Ultima modifica: 14/07/2016 17:17 da AGH »
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/