Laghetto dei Pieroni, sullo sfondo Cima Lastè dele Sute
Per la serie delle escursioni “belliche” decido di salire la
Cima Lastè delle Sute m 2616, tra le cime più alte del Lagorai, vetta a me ignota anche se ci sono passato vicino in diverse occasioni. Da
Lago di Tesero risalgo in auto la
Val Lagorai fino al divieto a quota 1390. Per strada forestale proseguo fino al
Lago Lagorai 1870, ammirando ancora una volta la
strada selciata della Grande Guerra.
La strada forestale che sale al Lago Lagorai
La strada selciata della Grande Guerra
Aggiro il lago a sud per prendere il
sentiero 310 verso la forcella di Cadinello. A quota 1990 il sentiero si biforca e diventa s
entiero 319 Giulio Giovannini, di recente ripulito e sistemato (in precedenza era una traccia assai poco segnata e invasa di ontani).
Lago Lagorai con la magnifica spianata dove c'è la Malga - Bivacco
Lago Lagorai visto salendo al Laghetto dei Pieroni
Con un lungo traversone salgo gradualmente di quota con strepitosa vista sulla grandiosa placconata “lunare” che digrada dalla Cima Lasté de le Sute. Arrivato al
Laghetto dei Pieroni 2449 ma il tempo non è dei migliori, le cime sono avvolte da spesse nuvolaglie. Inutile salire fin lassù con visibilità zero o quasi.
Salendo al Lago Pieroni, la grandiosa placconata che scende dalla Cima Lastè dele Sute
Sentiero Giulio Giovannini, segnato e sistemato: numerose le scalinate della Grande Guerra
Laghetto dei Pieroni, sullo sfondo la mia mèta
Cima Formion
Decido di fare la sosta pranzo al Laghetto Pieroni nella speranza che il tempo migliori. Infatti in seguito esce finalmente il sole: però ripartire con due panini “in corpore” e due picche di uva (fatta eccezione alle solite barrette) è letteralmente tremendo, sono orribilmente ingolfato anche se per fortuna non c’è molto dislivello da fare.
Il tempo volge al bello, riprendo la marcia
Margherite alpine
Dalla forcella Pieroni verso Alpe Laghetti con gli specchi d'acqua
Verso forcella Pieroni
Raggiungo, in leggera discesa,
forcella dei Pieroni 2438, con numeorissime tracce della Grande Guerra, quindi
Forcella delle Sute a 2520: anche qui trincee ovunque, resti di baraccamenti, massicciate, camminamenti, scalinate in pietre. Ora devo capire da che parte salire alla cima, poiché non ci sono sentieri. Da qualche parte avevo letto di una strada militare, ma dal basso non si vede nulla di concreto.
Saponaria pumila
Il crinale è totalmente trincerato: sullo sfondo il Col di S. Giovanni
Giardino roccioso naturale
Scalinate militari
Margherite
Camminamento della Grande Guerra sotto Cima Lastè dele Sute
Cassetta di munizioni; a destra fibbia di cuoio
Proseguo per il sentiero 321 (tracciato in modo molto fantasioso sulla Kompass), quindi raggiunto un valloncello dove scendono comode placconate di roccia abbandono il sentiero e salgo con percorso libero, incontrando altre trincee, tratti di camminamenti, scalinate nella roccia.
Saxifraga tra le trincee
Mi dirigo quindi verso il
crinale NE, con le trincee a picco su baratri spaventosi. Vedo dall’alto la selvaggia
Alpe Laghetti, coi tre specchi d’acqua visti qualche anno fa. Senza difficoltà affronto un ultimo strappo e sono finalmente in vetta, una volta tanto senza croci o altri segni.
E anche Cima Lasè de le Sute 2616 è fatta!
Le forcelle si affacciano su baratri spaventosi
Una delle tantissime scalinate militari che hanno resistito nel tempo
Eccomi in vetta!
Qui ho una fortuna eccezionale: mentre mi sto guardando in giro, noto dei grossi nuvoloni che da sud stanno avanzando veloci verso il crinale. Mi sporgo sul ciglio per fare delle foto e sotto di me nel vuoto vedo apparire, emozionante e bellissimo.. lo
Spettro di Broken!!! Ho appena il tempo di scattare qualche foto, l’apparizione dura meno di un minuto e poi scompare. In tanti anni che vado per monti è la prima volta che lo vedo.
Lo Spettro di Broken!
Cima di Lagorai coi laghetti di Lagorai
Il panorama dalla cima è sterminato, non mi stancherei mai di guardare ma sono le 17.30 ed è il caso che inizi a scendere, e anche in fretta
. Scendo verso l’anticima ed ecco la
stradella militare di cui avevo letto. Per curiosità provo a seguirla, anche per tracciarla col gps, anche se va nella direzione opposta a quella in cui dovrei andare. La strada militare infatti, franata in vari punti, mi riconduce con un lungo traversone alla forcella dele Sute. Dalla quale però è quasi impossibile vederla, si stacca circa 50 metri dalla forcella, poco dopo i resti delle baracche militari coi muri a secco. Ancora una volta resto impressionato dal lavoro incredibile dei soldati a queste quote. Trovo un cassetta di munizioni, schegge, fibbie di cuoio, resti di scatolame.
Dalla vetta di Cima Lastè dela Sute verso est, sullo sfondo si distingue Cima Litegosa
Riprendo il sentiero 321 e raggiungo l’intaglio nella cresta ovest, da dove un
ripido canalino attrezzato con staffe e cordino di sicurezza, gradini della Grande Guerra, permette di scendere alla
Forcella Lagorai con un lungo traversone. Per abbreviare il percorso abbandono il sentiero e scendo per un canalino ripido direttamente ai laghetti, dove sono accampate alcune tende.
La forcelletta che permette di scendere ai Laghetti di Lagorai
Laghetti di Lagorai
La forcellina è stata attrezzata con cordino e staffe
Tende al Lago di Lagorai
Inizio quindi la
lunga discesa per sentiero 316 per la
Valle dei Laghetti e quindi per
il Vallone che mi riconduce al Lago Lagorai, di qui per la strada dell’andata fino alla macchina.
Disl 1300, sviluppo km 21,6
Il percorso