Autore Topic: [CIME DI VIGO] Malga Vervò m 1059  (Letto 15382 volte)

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[CIME DI VIGO] Malga Vervò m 1059
« il: 10/05/2010 11:13 »

Malga Vervò o Malga Auta in Val di Non

Visto il tempo un po' così ci siamo dedicati alla scoperta di itinerari a bassa quota in Val di Non: mèta la Malga Vervò, raggiungibile da un antico percorso ripristinato con cordini e passerelle che traversa la profonda forra del Rio Pongaiola. Con questa escursione abbiamo ufficialmente inaugurato la stagione escursionistica 2010  ;D

Riporto dal sito percorsi d'ananunia
http://www.percorsianaunia.it/percorso.php?id=6&lang=ITA

Il percorso, denominato localmente “sentiero romano” o della “Madonna Vecla”, si imbocca dal parco antistante l’antica chiesa di S.Martino di Vervò (1433); dopo aver percorso il tratto lungo la cinta muraria del cimitero (dallo spigolo nord-est), il sentiero scende ripido lungo lo sperone roccioso sotto la chiesa di S.Martino (tratto attrezzato con fune metallica), ricalcando l’antico percorso delle “scalette” con tracce di vecchi gradonamenti e murature in sasso. Successivamente il sentiero scende a mezza costa attraversando la valletta del Busòn (nei punti più esposti cordino metallico), fino ad immettersi in una stradina forestale che porta al fondovalle della Forra del Pongaiola per poi risalire ripido l’opposto versante dove, mediante una passerella sospesa, si attraversa una valletta laterale; dopo circa 300 m, sulla destra, stradina che conduce ad una vecchia “calcara” (200 m dal percorso principale). Proseguendo lungo i bei pianori boscati del Monte di Vervò ci s’immette sulla strada che, in leggera discesa, conduce al Mas del Mont, mentre - svoltando a sinistra - si può raggiungere la malga di Vervò in circa 30 min. Da Vervò è inoltre possibile raggiungere la vicina località “Verginaz” (ca. 300 m dal tornante della strada provinciale della Predaia con possibilità di parcheggio); ampio parco attrezzato con panche e punti fuoco e notevole vista dalla terrazza panoramica sul complesso edilizio chiesastico di S.Martino a precipizio sulla forra del Pongaiola, sulla bassa Val di Non e, sullo sfondo, il Gruppo delle Dolomiti di Brenta.
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Note: segnaletica assente, poco chiara, insufficiente o confusionaria. Dalla magnifica Chiesa di S. Martino a Vervò non c'è traccia di questo fantomatico sentiero, che sulla carta (4land) dovrebbe partire proprio dalla chiesa. Mentre girovaghiamo spaesati nei pressi della "via Crucis" una signora ci depista: cercate il sentiero? E' di sopra!

"Di sopra" non troviamo niente quindi, mancando qualsiasi indicazione, raggiungiamo in breve il tornante poco fuori dal paese dove parte la strada forestale per Verginaz e quindi alla Malga di Vervò. Pazienza, ci siam detti, cercheremo il sentiero al contrario. Seguiamo lungamente la forestale che con un lungo traversone cala nel vallone. Qui troviamo la prima tabella del "Sentiero romano", che però non è chiara (non indica né la direzione né la posizione) e non ci fidiamo. Risaliamo quindi il versante opposto della valle seguendo al strada forestale e senza difficoltà raggiungiamo la malga, dove parecchie persone stanno facendo incetta di "spinaci selvatici" riempiendo borse della spesa.

Dopo il pranzo al sacco partiamo alla ricerca di questo benedetto sentiero. La 4land come al solito bisogna prenderla con le pinze. Presso un bivio con cartelli SAT ma senza numerazione, prendiamo una strada nuova nel bosco in leggera salita (non segnata sulla carta) ma dopo un po' ci rendiamo conto che ci porta fuori strada. Torniamo indietro e grazie all'altimetro capiamo che dobbiamo scendere fino a quota 900 m circa in località Pozat. Qui ci sono varie tabelle ma nessuna indica il sentiero che ci interessa. Proseguiamo a naso, seguendo una forestale senza cartelli nè altri segni. Quando stiamo per gettare la spugna e tornare indietro, troviamo una vecchia freccia di legno, la scritta illeggibile. Proseguiamo a intuito, e troviamo finalmente una specie di bivacco, che ci conferma almeno che la direzione è giusta. Appare improvvisamente anche una tabella del sentiero, e non si capisce il senso di metterla là, praticamente introvabile a meno di non fare il sentiero al contrario.

La stradella inizia a calare nella forra, costeggiando un'alta parete rocciosa. In un tratto c'è una specie di ponte tibetano che permette di oltrepassare un valloncello. Arrivati sul fondo della forra, guadiamo il torrente con qualche difficoltà per via della portata abbastanza consistente dovuta alla recenti piogge. Anche stavolta le tabelle indicano una direzione diversa rispetto alla carta. Lasciamo pedere le indicazioni ufficiali e seguiamo ancor a naso una stradella che cala di quota e si dirige sotto lo sperone roccioso dove sorge la chiesetta. Tratti di cordino proteggono alcuni tratti un po' esposti, ma nulla di che. Il sentiero quindi si inerpica nel bosco nel profondo vallone sotto la chiesa, fino a rimontare gli ultimi salti rocciosi, attrezzati con cordino.

Arriviamo quindi sotto la cinta muraria del cimitero, l'aggiriamo e sbuchiamo finalmente, dopo aver varcato un cancello chiuso con la scritta "PERICOLO! - sentiero attrezzato", nel prato antistante la chiesa.

Un peccato che questo interessante e tutto sommato facile itinerario abbia una segnaletica così demenziale, che tra l'altro preclude la parta più bella e ripida sotto la chiesa. In conclusione della giornata, visto che eravamo vicini, siamo andati a vedere la Chiesa di S. Agnese a Tres, una delle più belle chieste di montagna, e il magnifico Castel Bragher, che purtroppo non è visitabile essendo adibito ad abitazione privata.
« Ultima modifica: 10/05/2010 15:34 da AGH »
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« Risposta #1 il: 10/05/2010 11:28 »
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« Ultima modifica: 10/05/2010 11:32 da AGH »
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« Risposta #2 il: 10/05/2010 12:01 »
Beh, non ho proprio capito la necessità difare un sentiero del genere, attrezzarlo con cordini e ponte, e poi non segnalarlo... dalle foto sembra anche carino!
Perchè non fai un asegnalazione al comune o alla SAT locale? Pensi sia possibile che siano stati tolti dei cartelli magari per vandalismo?

Riguardo le 4 land... aggiungo tra poco qualcosa nel post dove ne parlavamo tempo fà  ;)

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« Risposta #3 il: 10/05/2010 12:22 »
Beh, non ho proprio capito la necessità difare un sentiero del genere, attrezzarlo con cordini e ponte, e poi non segnalarlo... dalle foto sembra anche carino!

infatti è un bel percorso...  riguardo la segnalazioni pasticciate, da quel che ho capito il "progetto" di questa serie di percorsi è uno di quelli finanziati dalla UE. Cosi' a naso: fatto qualche disboscamento, piazzata alla bell'è meglio qualche tabella e panchina e incassato il finanziamento, chi s'è visto s'è visto  ;D

Questa mia tesi trova conforto anche in questo (bel) sito su Castel Thun:
http://www.castelthun.com/itinerari/itinerari.asp

Citazione
Di Castello in Castello era il titolo di un Progetto presentato nel 1994 ai seguenti organi: Al Sindaco Comune di Ton; Al Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale Trento; Ai Presidenti Asuc Fraz. Masi, Vigo, Toss; Al Presidente Pro Loco Ton; Al Presidente Coop: Iniziativa eCultura - Nosino; A tutti gli organi di stampa;

Per anni nessuno ha voluto prendere in mano tale progetto fino a quando la provincia ha elaborato un suo progetto, redatto da Edy Pozzatti (architetto) e Claudio Maurina (dottore forestale), coordinato dallo studio Paolo Pozzatti di Cles, che ha coinvolto cinque comuni: Ton, Vervò, Sfruz, Smarano e Tres. È stato finanziato nell'ambito del Docup con circa 750 mila euro (l'85% del costo stimato in 888.363 euro) e realizzato nel 2005-2006. Denominato Percorsi d'anaunia è visionabile anche in internet all'indirizo www.percorsianaunia.it.

Questa realizzazione ricalca il vecchio progetto "di Castello in Castello" ma ne ha stravolto le finalità, limitandosi ad un lavoro di disboscamento e posa di segnaletica ferro-cemento, poco chiara e che da adito a disorientamento, senza un reale ripristino delle aree e del loro accesso.

Insomma ancora una volta abbiamo potuto constatare come il Trentino sia un autentico tesoro di risorse, più o meno conosciute, che però sono spesso trascurate o per nulla valorizzate. Probabilmente in Val di Non gli interessi principali sono altri (pomi!) e del resto se ne impipano.
« Ultima modifica: 10/05/2010 12:31 da AGH »
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« Risposta #4 il: 03/04/2011 15:25 »
Carissimi,
sono di Vervò, ho ricevuto da un'amico la segnalazione di questa discussione.
Premetto che ho molto apprezzato lo spirito ed i contenuti (soprattutto le foto) dell'intervento e condivido alcuni dei giudizi, in particolare che noi trentini non siamo in grado di valorizzare e far conoscere i nostri tesori sia della natura che della storia. Ma non sarei così feroce da dire che al di fuori dei pomi non ci interessa altro: in questo caso ad esempio la segnaletica non manca, c'è una sinossi all'uscita del parcheggio che contiene tutti i dati citati nella locandina; dopo 20 metri di viottolo asfaltato c'è una stele in acciaio col numero ed il nome del sentiero (6, sentiero romano), proseguendo diritti dopo altri dieci metri c'è l'ingresso del cimitero, ma basta guardare a sinistra, dove dopo 15 metri c'è un'altra indicazione "6" con un cartello giallo che dice "attenzione, pericolo, sentiero attrezzato" (o qualcosa del genere). Alla partenza del sentiero c'è un cancello chiuso ma non a chiave, posto evidentemente per evitare che qualche sprovveduto si inoltri per un sentiero che può essere pericoloso per chi pensi di fare una passeggiatina.
In quei 15 metri purtroppo è cresciuta l'erba e la traccia del sentiero è in parte scomparsa, ma un escursionista con la grinta e la curiosità dell'autore non poteva non vederlo: probabilmente si è fatto scoraggiare dall'ignoranza della signora interpellata: e qui sta il succo.
Il fatto è che siamo prevenuti e ci lasciamo facilmente ingannare dalle apparenze.E' vero però anche che la manutenzione di quei sentieri lascia a desiderare, ma a mio parere non per incuria, ma per mancanza di pratica e di tradizione. Anche da parte di chi si lamenta: in Alto Adige le lamentele non sarebbero finite su un sito, ancorchè famoso, ma sul tavolo del Sindaco di Vervò, quanto meno in copia.
Per concludere ringrazio della segnalazione ed assicuro il mio interessamento affinchè il Comune o chi per esso provveda alla manutenzione periodica dei sentieri attorno al paese.
Ezio Trentini
Consigliere Comunale di Vervò

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« Risposta #5 il: 03/04/2011 15:54 »
Scusate, sono ancora io, credo di aver scoperto il malinteso con la signora di Vervò: il nostro escursionista pensava di trovare il sentiero arrivando al cimitero per la strada della via crucis, che porta all'ingresso principale.
Il percorso di cui parlo io è per l'appunto "sopra", cioè parte dal grande parcheggio che serve sia ai visitatori del cimitero che a quelli del sito archeologico attualmente ancora un cantiere (lo sapevate che a Vervò si investono soldi in ricerche archeologiche oltre che in bacini irrigui?).
Vedremo se è il caso di mettere qualche altra indicazione..... che non disturbi la sacralità del luogo.
Saluti
Ezio Trentini

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« Risposta #6 il: 03/04/2011 19:47 »
Scusate, sono ancora io, credo di aver scoperto il malinteso con la signora di Vervò: il nostro escursionista pensava di trovare il sentiero arrivando al cimitero per la strada della via crucis, che porta all'ingresso principale.
Il percorso di cui parlo io è per l'appunto "sopra", cioè parte dal grande parcheggio che serve sia ai visitatori del cimitero che a quelli del sito archeologico attualmente ancora un cantiere (lo sapevate che a Vervò si investono soldi in ricerche archeologiche oltre che in bacini irrigui?).
Vedremo se è il caso di mettere qualche altra indicazione..... che non disturbi la sacralità del luogo.
Saluti
Ezio Trentini

ringrazio sentitamente il consigliere Ezio Trentini per il suo intervento. Tra l'altro l'escursione l'ho riproposta, con toni un po' meno critici (ma qui sul forum possiamo essere "più sportivi" :))) sul sito di girovagando, con molte altre foto:
http://www.girovagandointrentino.it/rubriche/escursioni/malga_vervo/malga_vervo.htm

Mi limito a dire una cosa: faccio escursioni da qualche decennio è non penso di essere un escursionista poco "grintoso" (vedi mega ravanate fuori sentiero). Ma non è questo il punto: noi il sentiero l'abbiamo trovato, sia pure con parecchie difficoltà. Ma al turista medio, magari non troppo esperto, con moglie e bambini e che chiede o cerca indicazioni, non gli si può dire "arrangiati e sii grintoso".

Mi spiace che un percorso potenzialmente meraviglioso, anche per le famiglie, è pressoché sconosciuto ai più (quanti trentini lo conoscono?) e la mancanza di informazioni, la segnaltica assente o confusionaria scoraggia proprio l'escursionista medio che non vuole certo correre il rischio di perdersi in una forra. Insomma un po' di tabelle sui sentieri sono davvero un investimento minimo che potrebbe valorizzare facilmente una zona molto bella e incentivare un po' di turismo alternativo ai soliti "pomi". Per quanto ci riguarda, e per quanto possiamo, è con questo spirito che spesso cerchiamo di proporre le nostre escursioni (specie sul sito di girovagandointrentino.it) in luoghi e mete poco conosciuti piuttosto che i soliti itinerari strabattuti.

Ringrazio il sig. Ezio se vorrà tenerci al corrente di eventuali migliorie riguardo alla segnaletica dell'itinerario in questione, grazie!
Agh
« Ultima modifica: 03/04/2011 19:58 da AGH »
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« Risposta #7 il: 04/04/2011 12:51 »
Mi fà piacere che un consigliere comunale si prenda la briga di rispondere ad una discussione su un forum, di cui poteva tranquillamente infischiarsi.
Grazie per quello che vorrà fare per dare maggior visibilità e chiarezza al sentiero!

Mi è capitato alcune volte, partendo per delle escursioni, di far più fatica a trovare l'inizio del sentiero (di solito le mappe non sono molto chiare a riguardo) che non a trovare tracce magari esili durante il percorso effettivo!
E se un turista qualunque di passaggio magari con poca "grinta" si trova in una situazione del genere, può darsi che lasci perdere e che in zona non torni nemmeno più... Mentre se trova e percorre un bel sentiero, poi ci torna o lo consiglia ad altri...

Offline ezitre

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« Risposta #8 il: 08/06/2012 15:08 »
Buongiorno,
solo per informare che domenica un gruppo di oltre 30 amici di Vervò e Priò, coordinati dalla locale sezione cacciatori, ha " ripulito " alcuni sentieri del "monte" tra cui il "sentiero romano" oggetto di questo filone.
Le segnalazioni di questo forum non sono estranee all'intervento, assieme alle raccomandazioni del sindaco, che l'anno scorso ha partecipato di persona ai lavori, diventati una tradizione del paese di inizio estate.
Cordialmente
Ezio Trentini

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« Risposta #9 il: 08/06/2012 15:26 »
Buongiorno,
solo per informare che domenica un gruppo di oltre 30 amici di Vervò e Priò, coordinati dalla locale sezione cacciatori, ha " ripulito " alcuni sentieri del "monte" tra cui il "sentiero romano" oggetto di questo filone.
Le segnalazioni di questo forum non sono estranee all'intervento, assieme alle raccomandazioni del sindaco, che l'anno scorso ha partecipato di persona ai lavori, diventati una tradizione del paese di inizio estate.
Cordialmente
Ezio Trentini

bene, mi fa piacere. Sarebbe bello prima o poi, di concerto con l'Apt, fare un servizio con Girovagando su questo percorso che a me pare molto meritevole di essere conosciuto
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