Autore Topic: [INCIDENTI] Un nuovo crollo nelle Dolomiti di Sesto  (Letto 1153 volte)

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Offline Franz

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Riporto qui di seguito un articolo de l'Alto Adige:

Nuvola di rocce e sassi crolla un altro pezzo di Dolomiti:
Un nuovo crollo nelle Dolomiti di Sesto: ha interessato la Cima dei Tre Scarperi sul versante della Val Campo di Dentro a San Candido. Si è aggiunto ieri a quello che il 31 agosto scorso aveva colpito la Forcella Undici nella Meridiana di Sesto. Il crollo si è verificato attorno ai 2800/2900 metri di quota direttamente sotto la Cima dei Tre Scarperi con il materiale crollato che è finito sui ghiaioni fino a quota 2000 metri. Nessuno è rimasto coinvolto, ma l'area è costantemente monitorata. L'improvviso boato, seguito da un rombo, come un tuono che si avvicina sempre di più, è stato avvertito per primo da Erich Wurmböck, che ieri mattina attorno alle 9.30 si trovava nella spianata in cima a val Campo di Dentro intento all'osservazione dei camosci e che ha subito localizzato, da dietro un costone roccioso, anche la nuvola di polvere biancastra che si stava alzando per gli esiti del crollo. Subito il noto albergatore di San Candido ha avvertito il capo del locale Bergrettungsdienst Willy Feichter che, recatosi sul posto, pur verificando che nessuna persona era stata coinvolta, ha ritenuto opportuno richiedere l'intervento della Protezione civile e dell'ufficio geologico provinciale per ulteriori valutazioni e decisioni in merito. Il tutto tenendo anche conto che il sentiero per val Campo di Dentro transita, in quel punto, circa 500 metri più in basso. Con l'intervento di un elicottero il versante ovest della Cima dei Tre Scarperi verso la Cima Piccola è stato attentamente ispezionato dal geologo Claudio Carraro assieme agli uomini del Brd di San Candido e al sindaco Josef Passler, ed ha consentito di verificare che il crollo ha interessato un blocco roccioso delle dimensioni approssimative di una sessantina di metri di altezza per una ventina di metri di lunghezza e quattro di profondità. Secondo le stime del geologo provinciale, ha scaricato a valle ben oltre un migliaio di metri cubi di materiale che è finito sui ghiaioni sottostanti. La stessa ispezione ha consentito comunque anche di verificare che, quantomeno al momento attuale, non sussistono rischi o pericoli sia per il sentiero che anche per il rifugio Tre Scarperi che si trovano a circa 1600 metri di quota, proprio sotto la Cima dei Tre Scarperi pur protetti dai piccoli contrafforti della montagna. Sia ieri che anche nei prossimi giorni sarà comunque necessario monitorare con attenzione la zona per meglio registrare e comprendere l'eventuale evoluzione del fenomeno che anche in questo caso - come è stato per Forcella Undici nella Meridiana - è da addebitarsi in massima parte all'opera degli agenti atmosferici e soprattutto all'innalzamento generale delle temperature che abbassa quindi il livello del cosiddetto "Permafrost" che è lo strato di terreno che rimane costantemente gelato per l'intero periodo dell'anno, causando quindi lo scioglimento delle lingue di ghiaccio che penetrano nella roccia, generandone di conseguenza l'instabilità che poi talvolta, soprattutto nei periodi finali delle stagioni calde si tramutano nei crolli che ormai si verificano con sempre maggiore frequenza anche nell'area dolomitica. Non più tardi di undici mesi fa, nell'ottobre del 2007, si ricorderà anche il ben più disastroso crollo di parte di Cima Una a Sesto Pusteria che solo per una serie di circostanze fortunate non causò anche delle vittime fra i gruppi di escursionisti che stavano percorrendo quella zona proprio nel momento in cui si è verificato il crollo.

(13 settembre 2008)[/pre]
« Ultima modifica: 06/11/2008 21:03 da Claudia »