Dal Monte Lastè il Garda coperto di nuvole, a sx il Monte Baldo
A fine dicembre e il clima è ancora decisamente mite, quindi decidiamo per una bella escusione al “caldo” sul
Garda, precisamente al monte
Altissimo di Nago 2079. Parcheggiata l’auto a
S. Valentino 1312 (Brentonico), prendiamo l’ignoto
Sentiero delle Vipere, che si rivela molto bello e panoramico, con un facile tratto attrezzato che percorre un cengione roccioso senza particolari difficoltà.
Veduta verso il Monte Baldo, sotto S. Valentino
Vista verso il Monte Baldo
Il cengione roccioso è facile, protetto con cordino
Il percorso, attrezzato con
cordino e qualche staffa, supera il grande gradone sud di Corne de Bes alto circa 200 metri. Arrivati in cima sbuchiamo nella meravigliosa
piana di Corne Bes con la malga omonima: un piccolo paradiso. Con un traversone per strada militare siamo in breve sulla cima pianeggiante di
Corna Piana 1731.
La piana meravigliosa di Corma Bes
La strada militare che sale a Corna Piana
Ci sono evidenti
resti di trinceramenti e baraccamenti,
due piattaforme di artiglieria (almeno credo) e una
piccola casamatta della
Grande Guerra. Notevole il panorama su S. Giacomo, Brentonico e la Vallagarina.
Da Cima Corne Bes vista sulla Vallagarina
La casamatta sulla cima di Corna Piana; le piazzole per le artiglierie
Trinceramenti su Corna Piana; trincee con vista sull'Altissimo versante SE
Trincee su Corna Piana con vista sul Monte Baldo
Procediamo ora, dopo aver attraversato un’altra bella spianata, verso la
Bocca del Creer 1624 camminando in leggera discesa, fino ad arrivare rapidamente all’
ex rif. Graziani trasformato in orrida palazzina color giallo limone (ma perché?).
Bocca del Creer con l'ex rifugio Graziani
Quindi, tagliando i tornanti della strada militare, saliamo per i ripidi costoni del versante sud dell’Altissimo (la neve inizia dai 1900 in su). Vediamo le
file di cirmoli piantati in trent'anni dal famoso
Om dei Zirmoi.
I cirmoli sopravvissuti alla folle impresa di Augusto Girardelli, si possono ancora vedere a migliaia sul versante est dell'Altissimo
Dopo la dura salita del versante sud raggiungiamo l'ampia cima pianeggiante col
Rif. Damiano Chiesa 2054 (aperto). Panorama grandioso come al solito: il Garda e tutta la pianura padana sono coperti da un mare sconfinato di nuvole. Dopo aver ammirato il paesaggio e fatte le foto di rito, ci abbassiamo di quota col
sentiero 651 verso la
Busa Brodeghera per fare sosta panini su una zona pratosa senza neve e al tepore dell’ultimo sole, poco sotto
M. Lasté 1941.
Rif. Damiano Chiesta sulla cima dell'Altissimo; panorama verso Riva del Garda dalla cima
Sembra l'Alaska invece è la cima dell'Altissimo; si distingue a dx il Caré Alto (foto N.M)
Scendiamo verso la Busa Brodeghera
Dai pressi di Cima Lasté verso nord
Il tramonto con la sua luce radente rende il panorama sul Garda coperto di nuvole ancora più grandioso. Arriva putroppo l’ora di rientrare: la ripida discesa lungo il
crinale di Navene quasi a picco sul lago, con
parecchie trincee ancora visibili, è impressionante e sorprendente.
Grandioso panorama verso sud
A quota 1600 incontriamo un
placido gruppo di camosci, per nulla intimorito dalla nostra presenza. Sono una decina, si limitano ad alzare la testa ogni tanto per tenerci d’occhio. Si lasciano avvicinare fino a meno di 80 metri. Purtroppo stavolta ho dietro la Lumix con lo zoom fiacchissimo, posso fare poco o niente.
L'unica foto appena decente che son riuscito a fare con la Lumix senza zoom...
Il mare di nuvole copre il Lago di Garda
Abbandoniamo ora il sentiero e, tagliando giù per i costoni ripidi verso est,
intercettiamo la strada asfaltata più in basso fino al Graziani, per poi rientrare poco prima che faccia buio fino alla macchina a S. Valentino.
Rif. Graziani alla Bocca del Creer e il Pasubio sullo sfondo
Giro dai panorami sempre grandiosi, facile, senza difficoltà. Molto interessante la deviazione a Corna Piana, che permette così di evitare la noiosa strada fino al Graziani e fare un bellissimo giro ad anello.
Disl. 850, sviluppo 17 km
Il percorso