Autore Topic: Da Ravina a Ravina per la val delle Gole e la dorsale della Terlaga  (Letto 9854 volte)

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Offline pianmasan

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La Val delle Gole si inoltra alle spalle dell’abitato di Ravina, sobborgo di Trento in destra Adige, e punta alla parete est del Palon (2090 m), la quota più alta del comprensorio sciistico del m. Bondone.
L’origine del nome è chiarissima mentre si sale per i suoi ripidi versanti perlopiù boscosi: sulla gola principale, che si apre e si chiude più volte, precipitano numerose gole secondarie. Il tutto in ambiente estremamente selvaggio e solitario.
Parto di buon mattino e non percorro inizialmente il segnavia SAT 626.
Rimango sul lato orografico destro ma ben presto la traccia attraversa il rio in una della tante briglie, alcune veramente poderose, e si porta sull’altro versante. Qui si comincia a fare sul serio.
Una scalinata alta sulla valle e protetta da ringhiera ne percorre in forte pendenza il fianco verticale: è il versante nord del m. Guardiolo, che ritroverò nella discesa del ritorno.




Ad un certo punto appare una corda tesa sul vuoto, da una parte all'altra della valle: una “skyline”?



Il sentiero, non numerato ma con i segnavia (anche se piuttosto sbiaditi) passa ancora dall’altra parte quando il letto del rio si fa pianeggiante. Si inerpica sempre con bella pendenza, ritorna nel fondovalle, ripassa il torrentello e si congiunge con il SAT 626, che proviene dai masi sopra Ravina. Si ritorna quasi subito al di là e vi si rimane fino al termine della valle.

Una delle briglie


Il torrente visto dall'alto di una briglia prima di una forra


Percorso molto vario come pendenze. Tratti senza alcuna misericordia per l’escursionista sono intervallati da altri in falsopiano, sempre in ambiente di bosco non fitto. Nelle faggete ocio a non scivolare sul folto tappeto di foglie. Si incontrano e si attraversano alcune delle gole che ho citato all’inizio, si sale ora assai ripidamente ora con andamento più “umano”. La Gola principale diventa forra ed il sentiero passa molto alto e in alcuni punti un po’ esposto.
Parte centrale della val delle Gole.


Un tratto in falsopiano


Vista verso la chiusura della valle


Avvicinandomi alla quota neve ed alle zone in ombrosa esposizione nord, la mia preoccupazione è il passaggio di alcuni canali che precipitano verso la profonda voragine della forra principale.
La cengia


che porta alla prima neve.


Per fortuna qualcuno è già passato e con un minimo di attenzione, sfruttando le comode orme, supero senza difficoltà questi punti critici. Non ho bisogno di calzare i ramponcini.





Con un ultimo strappo raggiungo la sella del Parolet


e poi la baita della SAT di Ravina (1650 m), in bella posizione, sempre sul sentiero 626 che prosegue fino alla cima del Palon, fitto di antenne.
La strada (militare?, ci sono due stoi)


che porta alla baita.


La baita



Palon


Trento attraverso la val delle Gole


Trento e Parolet


Torno alla sella e conquisto il Parolet (1593 m). Poi scendo per la costa delle Terlaga, SAT 693. E’ la dorsale che dal Parolet cala ripida verso est. Qualche crozzo iniziale,


molti mughi (anche se fa caldo, fascia sulla testa a prevenzione di perdite tecnologiche  ;)), alcuni delicati traversi con neve dura,



le solite faggete fogliose. Si perde quota in maniera molto decisa ma anche assai faticosa: le gambe friggono! Al bivio con il SAT 693B il sentiero piega decisamente verso nord. Dopo un breve tratto in falsopiano si scende per stretti tornanti lungo una ripida scarpata boscosa disseminata di sassi e frammenti di legno, già percorsa mesi fa e che ricordavo.


Ad un caratteristico poggio - la roccia bianca in basso nella foto - comincia il traverso in cengia, comoda, sotto il Guardiolo.


Calato alla Pinara, per strada selciata e asfalto, con ultimo breve tratto di sentiero (il primo pezzo del SAT 626 che ho evitato alla partenza) sono a Ravina.



Offline kobang

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Altra bella esplorazione.
Recepita la nota relativa ai mughi e ed all'elettronica ( ;D) !!!
Come detto io sono in piena fase volatoria e le amate montagne me le godo dall'alto,con qualche atterraggio sulle cime per poi ripartire.
Da lassù ci si rende conto di quante vite ci vorrebbero per visitare tutte le cime,vallette e canali,tracce e crinali che si susseguono in magica armonia.....

Offline pianmasan

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Devo fare una comunicazione riguardo alla mia relazione. Mi è stata opportunamente suggerita da un socio della SAT di Ravina, che ringrazio.
La prima parte del sentiero che ho percorso io - il tratto anteriore al bivio/ricongiungimento con il SAT 626 - è chiusa per pericolo di frane e smottamenti (io però non ho visto cartelli). La breve cengia con la skyline è anche esposta e senza protezione. Quindi, per evitare guai, si consiglia di percorrere integralmente il 626 che parte dal tabacchino in piazza e sale sempre nel bosco.