Autore Topic: A noi piace country  (Letto 11304 volte)

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Offline AGH

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A noi piace country
« il: 19/02/2013 20:02 »
18 dicembre 1999
(recupero vecchi racconti dal newsgroup it.sport.montagna)

Alla inesausta ricerca del miglior modo di girare a zonzo per le montagne in inverno, io e il Moscone Bianco siamo divenuti possessori di un paio di fiammanti sci Atomic da escursionismo. Per i neofiti: trattasi di una specie di sci di fondo "maggiorato", cioè un po' più largo del normale e dotato di lamine. Alla gioia di averne trovati un paio in super svendita (lire 150.000 contro 389.000) è subentrata la delusione di apprendere dal commesso (ma sarà vero?) che gli attacchi da sci-escursionismo non li produce più nessuno. Si tratta di uno speciale attacco che consente il blocco del tallone nella discesa di una apposita pedula, o scarponcino: la soluzione migliore secondo noi per chi vuole godere delle gioie dell'escursionismo senza esser costretti alla infami fatiche dello sci-alpinismo con la sua pesante attrezzatura.

Poco male. Il Moscone Bianco faceva "trapiantare" le sue vecchie scarpe+attacco da fondo sugli Atomic fiammanti. Mentre Agh, vincendo la sua proverbiale parsimonia, decideva non senza dispiacere il gran salto: l’acquisto dello scarponcino da fondo "combi" e relativo attacco. Il tutto si traduceva in una dolorosa mazzata di Lit. 300.000. Più 20.000 lire per un tubettino di colla per le pelli (ladri!). Dunque lo scarponcino combi dovrebbe, secondo le intenzioni, garantire una maggiore stabilità rispetto alla vecchia e leggerissima scarpa agganciata al "preistorico" attacco Rottefella da 75mm. L'incognita ora è l’attacco moderno, stretto e plasticoso assai. Resisterà alle sollecitazioni dello sci-escursionismo? Vi riferiremo alle prossime uscite. La seconda fase dell'operazione "country", non meno importante della prima, è il recupero di due vecchie pelli da sci alpinismo che, squartate in due, dovrebbero produrre 4 ottime pelli per gli sci Atomic testé acquistati.

Ma veniamo ai fatti. La prima uscita interlocutoria, prima cioè di aver completato l'attrezzatura e giusto per provare gli Atomic del Moscone Bianco, è avvenuta venerdì 17 dicembre (ebbene sì, noi freelance non guadagneremo una lira, ma almeno possiamo andare in montagna quando più ci aggrada, anche di venerdì 17! :) Destinazione Col Santo, nel gruppo del Pasubio). Attrezzati di tutto punto con: scarponi da montagna, ghette, scarpe da fondo, sci di fondo e perfino (esagerati), un paio di ciaspole.

Per una serie di disguidi siamo partiti tardi e, raggiunta la località "Giazzera" ci siamo incamminati a piedi sulla strada per il rif. Lancia. Abbiamo capito subito perché il posto si chiama Giazzera (dal trentino “giaz”, ovvero ghiaccio). La strada forestale infatti era un fiume di ghiaccio pauroso ricoperto da pochi centimetri di neve fresca, roba da rompersi l'osso del collo ad ogni passo. Dopo aver salito per circa 2 km la forestale abbandoniamo la strada per il ripido sentiero 132. Il Moscone accusa la salita, restando subito indietro mentre io m’involo con la consueta leggerezza :P

Guadagnamo finalmente lo spallone e, usciti dalla vegetazione, ci inoltriamo per un bellissimo e panoramico paesaggio. Giornata a dir poco meravigliosa, temperatura incredibilmente mite e senza un filo di vento. Alla prima baita, ecco la sosta per mettere finalmente gli sci. La neve è poca, da zero a 30 cm, da sventata a fresca, da ghiacciata a crostosa. Insomma ‘n macello. Il Moscone Bianco inforca i fiammanti Atomic, con sciolina blu in stick sulle solette. Io inforco i miei "giurassici" e fedeli Track squamati. Metto pure io un filo di blu giusto per solidarietà. Partiamo. Il Moscone arranca subito con scivolate alla Fantozzi, i Track squamanti di Agh invece fanno il loro sporco lavoro. Risaliamo lo scenografico spallone piegando verso est in direzione della Baita Marisa. Bellissimi i pianori e i costoni circostanti. Pensiamo che debba essere ugualmente favoloso con gli sci da sci-alpinismo e una trentina di cm di neve fresca. Ci ripromettiamo di tornare, magari con Edo e i suoi fiammanti KONG.

Sopra Baita Marisa dopo alcune divertenti facciate per terra del Moscone Bianco causa repentini slittamenti, s’impone un’ulteriore sciolinatura. Agh scruta l’orizzonte e annusando l'aria con fare cerimonioso, tasta infine la neve con le dita e poi sentenzia con voce stentorea: rossa in tubo! (cioè la famigerata marmellata). Spalmiamo gli Atomic con la stramaledetta rossa impiastricciandoci fino alle orecchie. Niente sciolina invece per i vecchi Track squamati che, a dispetto dell'età, vanno su come due carri armati. Purtroppo la sciolina rossa è centrata in pieno, quindi niente più scivoloni e divertimento bell’è che finito per il perfido Agh :((.

Orami l’ora è tarda per arrivare info alla cima del Col Santo, che vediamo maestoso in lontananza. A quota 1900 tra bellissimi paesaggi arriva il momento di tornare e girare gli sci. La solita leggera preoccupazione ci pervade. Preoccupazione eccessiva in verità: la sciolina sotto gli Atomic fa un po' di zoccolo ed è come scendere col freno a mano tirato. Il che in certe situazioni è anche meglio, idem per gli squamati con la blu. Tiriamo giù dei bei diagonaloni in neve fresca, ci godiamo i panorami favolosi e la temperatura tiepida. Arriviamo su un bel pendio con 30 cm di neve fresca che pare farina. Agh si butta per primo e, con la sua innata eleganza :P, padroneggia da par suo il precario equilibrio dovuto al maledetto tallone libero. Si ferma in fondo al pendio letteralmente estasiato per la discesa.

Ora tocca al Moscone Bianco (chissà che non ci scappi un bel volo, pensa maligno). Parte il Moscone, con una certa titubanza essendo esordiente assoluta con gli sciotti. Segue la mia traccia per un po' poi si avventura in neve fresca prendendo velocità. Vien giù a balzelloni tra sbuffi di neve fresca. A pochi metri da Agh, ebbra di gioia, esclama "Ma è bellissim…". Non l'avesse mai detto: inciampa in un cunettone e finisce lunga distesa a faccia nella neve con un maestoso "pelle di leone".
Agh si piega in due dal ridere.

Il Moscone Bianco si divincola disperatamente nel groviglio di sci, bastoncini, scarponi e zaino nella piccola voragine nevosa da lei stessa creata nella caduta. Più si agita e più sprofonda. Con sforzo quasi sovrumano si rimette faticosamente in piedi, coi capelli fradici e gocciolanti di neve e sudore, aiutata pietosamente da Agh che reprime a fatica lo sghignazzo. Queste, signori, sono le piccole gioie della vita!

Sulla via del ritorno si segnalano altri voli sparsi, sia pure meno suggestivi: in particolare una frenata d'emergenza di chiappa di Agh, per fortuna poco notata, e un altro paio di simpatici "insaccamenti" del Moscone Bianco, che quando cade ha la singolare caratteristica di cadere a peso morto con l'eleganza di un sacco di poponi. La gita prosegue senza altri incidenti fino all'auto.
Alla prossima uscita collauderemo finalmente l'attrezzatura completa: i nuovi Atomic con le vecchie pelli ma con scarpe e attacchi da fondo stavolta nuovi.
Stay tuned!
« Ultima modifica: 24/08/2018 09:53 da AGH »
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« Risposta #1 il: 19/02/2013 21:20 »
povera moscone bianco, sei proprio perfido!

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Re:A noi piace country I
« Risposta #2 il: 19/02/2013 21:30 »
povera moscone bianco, sei proprio perfido!

ma no è bravissima!
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Offline Claudia

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Re:A noi piace country I
« Risposta #3 il: 19/02/2013 21:56 »
ma no è bravissima!
ma infatti, sei TU il perfido!  ;D