Autore Topic: [CATENA DI BOCCHE] Traversata Passo Valles - Predazzo per Catena di Bocche  (Letto 12015 volte)

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Offline AGH

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Dalla dorsale di Cima Juribrutto, vista verso Gruppo di Cima Uomo e sullo sfondo Marmolada; in basso a dx il Col Margherita

Questa traversata è nata osservando le mappe e Google Earth: una lunga cordigliera di montagne, la Catena di Bocche, unisce Passo Valles a Predazzo. Perché non provare? Si controlla, si misura, si radunano le esperienze parziali già fatte sul Col Margherita, Juribrutto e Cima Bocche. Il resto del crinale è ignoto. Si cerca in rete: si trova nulla, quindi l’entusiasmo cresce :). Misurando con Google Earth, la percorrenza dovrebbe essere di circa 30 km: si può fare (alla fine saranno 35). Punti pericolosi o esposti non ce ne dovrebbero essere. Alle 5 in punto (dopo aver dormito solo 3 ore scarse :( io e Angela ci troviamo a Predazzo, dove lasciamo una macchina, con la seconda raggiungiamo Passo Valles 2032, dove parcheggiamo e partiamo finalmente per la traversata. Ci incamminiamo per strada forestale per raggiungere Malga Pradazzo e  quindi forcella Pradazzo, dove vediamo una splendida alba sul Pelmo e sul Civetta.


Alba verso Pelmo e Civetta da Passo Pradazzo


Inizia ad albeggiare


Alba sulle Pale di S. Martino

Il sole lambisce anche le cime delle Pale di S. Martino che emergono dall’ombra. Il cielo però, contrariamente alle previsioni, è in gran parte bigio e con molta foschia. Per evitare si salire lungo la pista da sci abbandoniamo la forestale e tagliamo su per i facili costoni che ci portano nei pressi del Col Margherita 2550.


Alba a forcella Pradazzo

Di qui inizia la traversata vera e propria, a ridosso del crinale a picco sulla Valle di S. Pellegrino. Attreversiamo il vasto tavoliere roccioso punteggiato di pozze d’acqua: quasi pianeggiante verso il crinale, digrada dolcemente a sud verso la valle del Travignolo, mentre a nord precipita con aspri dirupi sul passo S. Pellegrino.


Nei pressi del Col S. Margherita


Pale di S. Martino


Il vasto tavoliere roccioso verso Cima Juribrutto

Raggiungiamo la più alta elevazione senza nome di 2575 quindi caliamo leggeremente di quota fino a forcella Vallazza 2521, dove entriamo nel Parco Naturale Paneveggio - Pale di S. Martino. Qui notiamo un ripido costone che sale direttamente alla dorsale di Cima Juribrutto, decidiamo di provare a salirlo per la massima pendenza. Troviamo segni bianco/rossi che ci confortano, il sentiero costeggia i notevoli trinceramenti della Grande Guerra. In cima al promontorio c’è una povera croce a quota 2640.


Forcella Vallazza e cima Juribrutto, al centro il costone di salita


Salendo verso cima Juribrutto, sullo sfondo Passo S. Pellegrino e il Gruppo di Cima Uomo,  dx Col Margherita


Da Forcella Vallazza, il costone che sale alla dorsale di Cima Juribrutto


Molta foschia e cielo velato, in compenso non fa troppo caldo


Papavero alpino


Vista sulle Pale

Di qui si sale facilmente a Cima Juribrutto 2697, la prima vetta cruciale della giornata, tra lunghissimi trinceramenti che percorrono la dorsale. Dopo breve sosta, iniziamo la discesa. Con percorso libero perché le tracce si perdono spesso, scendiamo di quota fino a forcella Juribrutto di 2381, tra numerosi resti di baraccamenti militari e centinaia di palificazioni sparse alla rinfusa sulle rocce e resti di reticolati.


Quota 2649 sulla dorsale di Juribrutto


Trincee sulla dorsale di Jurbirutto, sullo sfondo Cima Bocche


Vista su Passo S. Pellegrino, Gruppo di Cima Uomo e Marmolada sullo sfondo


In vetta a Cima Juribrutto, sullo sfondo Cima Bocche


L'incantevole Lago di Juribrutto

Ora ci aspetta la ripida salita verso cima Bocche col sentiero 628 che si inerpica sul fianco est. Attacchiamo il facile sentiero scollinando a quota 2586 e quindi, per costone facile ma eterno, fino a Cima Bocche m 2745, la più alta elevazione della catena.


Quota 2586, dorsale di Cima Bocche con vista sulle Pale


Il tratto finale verso Cima Bocche


Dalla dorsale di Cima Bocche verso Cima Juribrutto appena disceso


Da Cima Bocche, a dx cima Juribrutto


Zoomata su Passo Farangole nelle Pale di S. Martino


Meravigliosa fioritura ovunque: Eritrichium nanum


Laghi di Lusia, sullo sfondo la spaventosamente lontana Cima Viezzena


Ancora i Laghi di Lusia visti dalla forcella: a sx la cresta del Gronton, al centro Cima Bocche versante ovest

I panorami sono grandiosi come al solito, il tempo per fortuna migliora sensibilmente e sta uscendo un bel sole. Ci prende però un colpo quando vediamo la lontanissima Cima Viezzena, che pare irraggiungibile senza un aeroplano da tanto appare lontana, figuriamoci a piedi. Facciamo finta di non pensarci. Dopo breve sosta pranzo si riparte di nuovo, in discesa per il versante ovest. Avvistiamo il magnifico Lago Bocche dall’alto sul versante sud, quindi gli splendidi Laghi di Lusia. Il ripido versante di Cima Bocche è praticamente tutto trincerato da decine di trincee con resti di baraccamenti, abbastanza impressionante. Raggiunta la forcella di Bocche 2543, scendiamo fino agli idilliaci laghetti di Lusia, in due conche a quote differenti.


Da Cima Bocche verso i Laghi di Lusia, sullo sfondo la lontanissima e apparentemente irraggiungibile Cima Viezzena

Qui incontriamo un po’ di turisti, saliti da Malga Bocche da sud o con la funivia dal versante fassano. Altra ripida salita, per fortuna breve, per mulattiera fino alla forcella poco sotto Cima Lastei. Di qui inizia (i sentieri sulla Kompass sono tracciati in modo molto fantasioso) la lunga discesa verso Passo di Lusia 2055. Qui prendiamo un caffè al rifugio, in vista dell’ennesima dura salita a Cima Viezzena. Sono quasi 500 metri di ripido dislivello, in parte sulla pista da sci, dove la fatica inizia a farsi sentire. Ma teniamo duro, guadagnando metro per metro il dislivello rimasto.


Durante la discesa verso Passo Lusia, vista sulle Dolomiti di Fassa con Roda di Vael a sx, Catinaccio a dx


Salita al M. Viezzena, altri 500 metri di salita che si fanno sentire


Ancora le Dolomiti di Fassa


Vista mozzafiato sulle Pale di S. Martino durante la salita al Viezzena


Le fioriture rallegrano la dura salita: nella foto, Potentilla nitida

Una volta in cima al Viezzena un altro colpo al cuore: il M. Mulat 2151 è ancora spaventosamente distante. Misuriamo la distanza a occhio sulla carta: ancora 6 km di crinale fino al Mulat,  e altri 4 per arrivare alla macchina a Predazzo. Dopo breve sosta per rifiatare riprendiamo il cammino mentre il tempo comincia a guastarsi rapidamente, la vicina catena del Lagorai è già avvolta dalle nuvolaglie.


Discesa dal Viezzena, sullo sfondo al centro il Passo di Costalunga, tra Latemar e Roda di Vael

Verso la fine della Costa di Viezzena il temporale si sposta verso nord e ci investe con tuoni, fulmini (per fortuna non vicinissimi) e pioggia battente mista a grandine. Cerchiamo di affrettare la discesa ma il fatto di essere su una dorsale coi fulmini che cadono intorno non ci rallegra troppo. Metto via la macchina fotografica e quindi la documentazione si interrompe un po' bruscamente per cause di forza maggiore ;D


Verso il lontanissimo Monte Mulat


Ancora fiori! Dianthus vulgaris


Una volpe fugge a rotta di collo in Valbona

Quando ormai siamo zuppi di pioggia, avvistiamo Malga delle Vacche dove ci rifugiamo in un piccolo locale provvidenzialmente aperto. Restiamo bloccati circa un’ora tra pioggia, grandinate in serie e fragori di folgori. Quando arriva finalmente una pausa, decidiamo di abbandonare alla svelta la dorsale per il Mulat e di abbassarci a valle da Valbona, tra l’altro allungando il percorso. Scendiamo così una tremenda forestale ripidissima e spaccagambe con fondo cementato, che ci riporta a valle presso l’albergo Zaluna. Qui tentiamo di prendere un sentiero che ci riporterebbe in costa verso Predazzo ma che si perde quasi subito nei prati con l’erba alta. Scendiamo allora lungo la strada provinciale fino a Predazzo, dove arriviamo intorno alle 19.00 abbastanza stanchini. Gran bel giro con panorami grandiosi, molto faticoso per la lunghezza ma soprattutto per i continui saliscendi, che ci ha permesso di vedere zone mai fatte, specie quella dei laghi di Cima Bocche, davvero una zona meravigliosa. Dislivello 1600, sviluppo 35 km.


Il percorso della traversata
« Ultima modifica: 30/07/2013 17:49 da AGH »
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Offline iw6bff

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Bel giro, anzi, bellissimo, per le foto, non ho commenti :o :o

Offline angela

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Per me nuovi orizzonti visto solo da lontano, bello, ricorda molto il Lagorai. Peccato per il temporale....
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Pyotr Ilyich Tchaikovskj

Offline Selig

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 :) Complimenti per il giro e l'allenamento! Sempre in forma vedo! Bravi!
Bellissima idea! Ciao Luisa
Luisa Tomasi

Offline Succi

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Che camminata! Itinerario ben studiato e di gran soddisfazione,  bravi, bravi, bravi!
p.s. Mi piace quell' "abbastanza stanchini"  ;)

Offline southernman

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Bello, non proponibile per intero per il mio lento passo, ma a tratti se no può esplorare una parte, come abbiamo fatto l'anno passato

Offline AGH

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Bello, non proponibile per intero per il mio lento passo, ma a tratti se no può esplorare una parte, come abbiamo fatto l'anno passato

assolutamente si, le due cime principali, Juribrutto e Cima Bocche, sono due mete stupende anche fatte singolarrmente (e sono anche due classiche scialpinistiche)
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Offline Selvagem

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Agh scrive"..... dove arriviamo intorno alle 19.00 abbastanza stanchini. Gran bel giro con panorami grandiosi, molto faticoso per la lunghezza ma soprattutto per.........".......se no te gai fisico sta a to casa!!! ;D

Scherzi a parte siete stati forti, conosco quei saliscendi spaccagambe,  i posti sono veramente affascinanti e quando si è in cima si....urla. Peccato per non aver concluso il percorso in maniera degna ma la prudenza in montagna non è mai troppa. E avete fatto bene ad evitare la cresta del Gronton, piena di ferraglia
Più ne hai meno ne perdi

Offline Oma

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Che dire?  :o Bravi!! Complimenti gran bel giro! ;)

Offline Claudia

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w o w  ;D
conosco la juribrutto e la bocche, ma il resto no, sono posti bellissimi dai panorami grandiosi direi.
e che foto!!!  :o

Offline edel

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Mi associo ai complimenti già fatti!!  Gran giro, panorami spettacolari, foto splendide!!!  :D

Offline xymox

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Gran bel giro e ottime foto, in particolare quelle fatte all'alba.
Conosco bene la zona, le ho fatte tutte quelle cime, ma sempre una alla volta, alcune con gli sci.
Unirle tutte in un unico giro è stata veramente una bella idea, oltre che sicuramente una bella faticata.

p.s. visto la foto del papavero alpino  ;)
ciao marco

Offline Xtreme

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curiosità: come mai non avete fatto il sent. attrezzato del Gronton?

Offline AGH

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curiosità: come mai non avete fatto il sent. attrezzato del Gronton?

ohè, con 35 km da fare sul groppone ti pare che avevamo tempo da cincischiare anche con le ferrate?  ;D Una vaga mezza idea c'era anche ma poi arrivati sul posto abbiamo realizzato in un secondo che era meglio tirate dritto, pensa se prendevamo il temporale in ferrata...
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Offline iw6bff

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ohè, con 35 km da fare sul groppone ti pare che avevamo tempo da cincischiare anche con le ferrate?  ;D Una vaga mezza idea c'era anche ma poi arrivati sul posto abbiamo realizzato in un secondo che era meglio tirate dritto, pensa se prendevamo il temporale in ferrata...
Bhe dai se prendevi il temporale in ferrata ti avrebbero visto da lontano................ti saresti acceso come una lampadina :'(