Baita Foran col Sassolungo
Mi era piaciuto così tanto il
Col Bel salendo dalla Val Jumela qualche anno fa, che ho deciso di tornarci, stavolta salendo dalla
meravigliosa Val Grepa.
Valle del Foran, parallela valla Val Grepa
Panoramica della zona
Da Fontanazzo m 1380 in Val di Fassa attacco la ripida strada selciata con
segnavia E645 fino a quota 1771. In vista di future ravanate-esplorative, provo a dare un’occhiata, se esiste traccia del “Viel dei Ciamorces”, un sentiero in disuso che aggira la Crepa Neigra ad est fino al Ciamapc.
Partenza da Fontanazzo
Ma al bivio previsto sulla mappa non c’è alcuna traccia, anzi c’è l’erba alta un metro così lascio subito perdere, per oggi, ogni velleità.
Seguo quindi l’itinerario previsto salendo per un sentiero non ufficiale (tabelle) ma ben evidente nel bosco, che si alza in quota fino al bellissimo
altopiano del Foràn 2185, punteggiato di splendide baite. E’ una
piccola valle parallela alla Val Grepa, un centinaio di metri più in quota, separata da un crinale erboso con una serie di cime che culmina a sud col
M. Taic m 2242.
Baite spettacolari con vista sul Gruppo del Sella
Foran
Particolare del "Cristo"
In questo posto paradisiaco non posso fare a meno di fare una sana sosta mangereccia, tanto non mi corre dietro nessuno e il giro che ho in mente non è particolarmente lungo. Dopo il pranzetto riprendo il cammino e vado a vedere la spettacolare “
Baita Foran” poco distante, un malghetto a quasi 2300 metri di quota con una vista da urlo sul
Gruppo del Sassolungo. A occhio la baita potrebbe essere vecchia anche di un secolo: le travi di legno scuro sono consumate dal sole e trasudano storia d’un tempo, quando i pastori stavano all’alpeggio isolati per mesi a badare agli animali e a fare il fieno.
Il piccolo Altopiano di Foran
Baita Foran
Baita Foran, particolare della facciata
"Baita del Fen" (baita del fieno)
Non male come vista...
Riprende il cammino e salgo ancora, la traccia è molto vaga, sono in dubbio se scendere dalla Val Grepa o inventarmi una discesa verso Jumela. Raggiungo dunque il
Passo de Ciamò a quota 2354, dove si aprono delle fantastiche spianate “patagoniche”, con lo sfondo della Marmolada, del Gran Vernel, di Cima Uomo: è uno dei posti più belli che io abbia mai visto, difficile rendere la maestosità dei panorami con le foto o con le parole… Mi dirigo verso il
Col Bel m 2436 poco distante, dove faccio una sosta sull’ampia cima pianeggiante e per decidere il da farsi.
Le magnifiche spianate in quota, la piramide verde al centro è l'Aut 2490
Gran Vernel e Marmolada
Capre al pascolo nei pressi della cima del Col Bel, sullo sfondo il Gruppo del Sassolungo
Visioni "patagoniche"
Mentre mi guardo in giro mi scappa l’occhio giù per il
versante nordovest, dove scorgo con sorpresa una
evidentissima traccia che pare scendere verso il fondovalle. Controllo sulle carta ma non c’è nulla. Decido quindi di scendere per il crinale ovest per dare meglio un’occhiata, alla mal parata scenderò dalla Val Jumela. A quota 2200 invece trovo l’imbocco con tanto di tabella del “
Sentiero Forestale do’ le Pale”. La mappa sul cartello però è illeggibile. la traccia deve per forza scendere verso valle, mi dico, è segnata troppo bene per perdersi chissà dove.
La cresta del Col Bel versante ovest
Eccomi sceso dalla cresta, sguardo indietro al Col bel
Vista sulla Val di Fassa coi gruppi di Sassolungo e Sella
Veduta verso Cima Uomo
Decido quindi di affrontare l’ignoto e scendere per la traccia ben evidente, l’erba è tagliata di fresco. Dopo qualche traversone e zig zag che mi fa dubitare della scelta, finalmente il sentiero perde quota in modo più deciso infilandosi nell’angusto vallone. E’ una lunga e tortuosa discesa nel bosco che sembra non finire mai. Se riesco ad arrivare in fondovalle mi risparmio i 5 km di ciclabile che avevo preventivato se fossi sceso per la Val Jumela.
L'imbocco del sentiero "Do le Pale"
Sassolungo
La tabella in fondovalle, il sentiero non è riportato su molte mappe
Stranamente il sentiero peggiora più in basso, la traccia diventa a tratti incerta con qualche tratto scomodo nel bosco ripido, ma per fortuna sempre visibile. Arrivo quindi con mia grande gioia, senza danni e i temuti infognamenti, lungo il corso dell’Avisio da dove raggiungo l’auto percorrendo un chilometro di ciclabile.
Gruppo del Sella
Rieccomi sul fondovalle
Giro bellissimo con panorami grandiosi, piuttosto facile. Ho mappato il sentiero ignoto del versante Nordest su OpenStreetMap, ora è a disposizione di tutti. Sviluppo km 13,3 dislivello 1100 m circa
Il percorso