Autore Topic: Traversata della Catena della Mendola: da Mezzocorona a S. Felice  (Letto 106455 volte)

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Offline gabi

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Escursione del 21-22 giugno 2014

La traversata da Mezzocorona a S. Felice permette di percorrere, con andamento sud-nord,  la Catena della Mendola (che  divide la Val d’Adige dalla Val di Non). Per essere precisi l’intera traversata finisce a Passo Palade, dopo aver salito il Monte Schonegg,  ma io l’ho accorciata un pochino  :P.
Questa traversata è stata già relazionata. Portate pazienza, è la prima volta che vado da quelle parti  :).

Sono partita, di buon mattino,  dalla stazione a valle della funivia (segn. Sat  500) di Mezzocorona (m  260), percorrendo qualche centinaio di metri su stradina e poi procedendo su  sentiero con pendenza regolare.




Il percorso si snoda in una bella faggeta nel primo tratto,  passa poi vicino a delle rocce fino ad arrivare al Capitello di S. Antonio. Di tanto in tanto il bosco dirada, lasciando vedere la sottostante Val  Piaget.
Continuo la salita. L’aria è ancora frizzantina e il procedere lento è proprio piacevole. Arrivo ad una grande croce con un magnifico panorama a picco sulla valle.



Palon, Dos d’Abramo, Cornetto, Paganella e Piana Rotaliana



Palon, Paganella e Fausior



M.Reale, Rujoch, Cima Sette Selle, Dosso di Costalta, Fravort, Panarotta


Da lì brevemente arrivo  alla località Monte di Mezzocorona (quota 891) dove c’è la stazione a monte della funivia e alcune case. Nessuno in giro. Tiro dritto, arrivo alla loc.  Plon (m 1000) ed inizio un tratto più ripido fino a quota 1400 m., dove in una bella radura spicca il  Baito Aiseli (m  1416)



Baito Aiseli.


Un po’ più avanti arrivo ad una piazzola per gli elicotteri. Qui una  breve sosta - per ammirare il panorama è quasi d’obbligo. Un po’ nascosti dalle  nebbie appaiono le Dolomiti del Brenta, la Paganella, lo Sciliar, il Catinaccio, i Lagorai…
Riprendo il percorso e, senza quasi accorgermi, arrivo agli splendidi pascoli di Malga Bodrina (m 1562). Il sentiero passa un po’ discosto dalla malga e lascio il tracciato per andare a vedere.




Beh il posto è incantevole. Vicino alla malga c’è anche il Baito/Rifugio Rododendro  (aperto).  Malga Bodrina quest’anno ha aperto in ritardo a causa dei  lavori al tetto, crollato con il peso della neve.



Malga Bodrina



Baito Rododendro


Saluto il malgaro e la signora che sono fuori  e scambio qualche parola, chiedendo il nome delle cime che ho di fronte (dal Brenta alle Maddalene). Quando non sono impegnati in malga anche loro frequentano la montagna e la chiacchierata diventa più lunga del previsto. La signora m’invita a visitare la malga e poi mi offre anche il caffè. Ottimo a quell’ora della mattina (visto che avevo fatto colazione a notte fonda, lo gradisco molto). Il tempo vola ed è ora di rimettermi in cammino,



I pascoli della Malga


risalgo le pendici del Monticello ricoperte da mughi. A volte il sentiero sembra sparire, per poi ricomparire celato tra le piante.



Uno sguardo all’indietro


Strano è il primo giorno d’estate e non c’è nessuno in giro. Arrivo a Cima Roccapiana  (m  1873) senza avvertire grande affaticamento, con  le riserve di liquidi  quasi intatte.



Cima Roccapiana


Ammiro la lunga dorsale che ho davanti, guardando verso nord e il sottostante paesino di Favogna . In vetta trovo 2 giovani intenti a guardare un palmare, non ricordo cosa abbiano risposto al mio saluto. Leggo il cartello di inizio sentiero attrezzato che invita alla prudenza e ripiego i bastoncini legandoli allo zaino.



Da Cima Roccapiana verso il Roen





Cima Cuc vista da Cima Roccapiana




Cima Roccapiana salendo al M.Cuc


Scendo verso La Portazza (m 1648) su sentiero poco agevole (con delle funi metalliche). Ci sono anche dei traversi su erba, per fortuna belli asciutti; a volte mi fermo  a cercare il segnavia bianco e rosso. Persa un po’ di quota, riprendo la salita sempre tra mughi verso Cima Cuc (m 1809). Supero un saltino di roccia salendo 3 scale, la prima un po’ esposta (40 pioli), le altre meno (58 pioli la seconda e una quarantina la terza). Ho con me l’imbrago non sapendo come fosse questo tratto attrezzato  ma decido di non metterlo (sempre lì pronto per essere indossato).



1^scala



2^ scala




3^ scala

Arrivo a Cima Cuc, con gli stessi panorami di Cima Roccapiana (siamo solo un po’ più a nord).





Il sentiero scende alla Sella Valle dei Pilastri (m  1507), passa sotto Cima d’Arza e raggiunge il Valico d’Arza (dove incrocia il sentiero 510 che porta a Vigo di Ton);



Verso Prà d’Arza  (m 1550)



Uno splendido maggiociondolo


in un continuo saliscendi arrivo alla loc. Cimoni, alla Sella di Favogna/Fenner Jock (m  1573),  lascio il bivio per Malga Rodeza o di Tres  e salgo al Corno di Tres (m 1812), dove si trovano un capitello e un piccolo altare.



Corno di Tres



Dal Corno di Tres verso la Val d’Adige



Sempre verso la Val d’Adige


Da questa cima il sentiero 500 segue tutta la dorsale fino al M. Roen, passando per il Corno del Cervo/Hirschkopf  (m 1706), Passo Predaia (m  1639), sotto Cima Battaglione , Coste Belle, Giogo di Coredo (m  1799), Bocca di Val Calana (m 1844), la Testa Nera/Schwarzer Kopft (m 1956).
IL percorso è molto piacevole e di grande respiro, tra mughi, larici ed abeti e i tantissimi fiori che danno un tocco di colore.



Corno del Cervo e Val d’Adige




Kuhleger Hutt (1819 m)



Croce in legno (detta Wetterkreuz) di Val Calana




Verso Testa Nera



Testa Nera (Schwarzer Kopf)


Salendo in mezzo ad una grande mugaia vedo il M.Roen avvicinarsi sempre più, notando da lontano il salto verticale verso la Val d’Adige ed invece il dolce pendio verso la Val di Non. Non ho fretta di arrivare, i posti che sto attraversando sono molto piacevoli, ho ancora riserve d’acqua e non ho problemi per il rientro.



Verso il Roen



Genziana Maggiore



Il Roen è vicino


Arrivo in cima al M.Roen (quota 2116), il punto più alto della mia traversata.








Le salite sono finite ed inizia la lunga discesa, passando prima per Malga Romeno (m  1772) e proseguendo poi lungo una carrozzabile che mi porta al Rif. Mezzavia, al Rif. Genzianella e quindi al Passo della Mendola (m 1363).



Malga Romeno


Sabato il mio girovagare finisce al Passo, dove cerco un posto per dormire e mangiare. Sono fortunata perché trovo una buona sistemazione in un Garni.
Sveglia all’alba e colazione per  continuare la mia camminata. Dal Passo seguo, per una decina di metri, la strada per Bolzano e, dietro al Bar Dolomiti, prendo il sentiero 500 che sale al M. Penegal.  C’è anche il Piccolo Penegal (1554 m) ma niente lo indica e lo passo via senza accorgermi .
Salto un segno bianco e rosso e procedo su un bel sentierino che va verso il M. Toval (1679 m). Mi accorgo dell’errore ma decido di andare a vedere.  Arrivo ad una bella terrazza panoramica ma il pulpito è immerso nella nebbia.





Ritorno nel punto dove avevo sbagliato  e ritrovo il segnavia ben indicato su un albero. IL dislivello per raggiungere il M. Penegal è modesto e senza grande fatica arrivo all’Hotel  Serafino, attraverso il parcheggio e mi guardo intorno per vedere dove sia la vetta.





Da qualche parte deve pur essere  ::). Una cinquantina di metri più avanti trovo il segn. per il Macaion. Ho sbagliato qualcosa, dico tra me e ritorno al parcheggio. Trovo due persone dell’albergo (uno in divisa bianca ed uno nera) e chiedo dove sia la vetta. La risposta mi lascia senza parole: “it’s finished”. Cosa è finito? Lascio perdere. Solo mi rimane il dubbio di dove siano le antenne e la torretta panoramica che ho sentito nominare. Vista la scarsa visibilità mattutina, posso solo immaginare  il panorama sulle Dolomiti, la Valle dell’Adige  con il Lago di Caldaro e i Laghetti di Monticolo, il Gruppo del Brenta e la Valle di Non.
Lascio il Penegal e scendo su sentiero in mezzo al bosco fino alla Forcolana (m 1493), per risalire poi alla verdeggiante località Bait del Prinz (m 1535) e alla Forcella Grande.



Bait del Prinz


Punto verso alcune antenne televisive/ripetitori, lasciando il segn. 500.





Ma quella non è la vetta. Riprendo il segn. 500 fino ad arrivare ad un punto indicato come M.Macaion/Gantkofel (quota 1866).





Non ci sono croci, sembra che oggi non sia giornata. Dal monte si dovrebbe vedere la Val d’Adige, i Monti Sarentini, Merano e Bolzano. Gironzolo un po’ lì intorno e vedo il radar meteorologico (per le previsioni meteo della Provincia di Bolzano) ed un manufatto bellico.










Il tempo sembra voler tenere il broncio ancora per un bel po’ e dopo aver mangiato qualcosa inizio a scendere verso ovest , raggiungendo il Lago di S.Maria/Tret (m 1605).









Ristorante Waldruhe (m 1626)



Lago di Tret/S.Maria


Qui faccio il punto della situazione, consulto la cartina, guardo le tabelle e cerco di capire quanto tempo mi serva per arrivare a Passo Palade, passando anche per il M. Schonegg (m 1776). Bene o male 2 ore ma forse anche più.
Fatti un po’ di calcoli decido di porre fine alla mia traversata e scendere a S. Felice in un’oretta  perché non riuscirei mai ad arrivare a Passo Palade entro le 14.00 quando parte l’ultimo pullman per Merano (e da lì in treno fino a Mezzocorona). Il successivo è alla sera e questo comporterebbe un rientro notturno a casa. Decido allora di ritornare per la Val di Non. Se non mi attardo posso prendere il pullman delle 13.13 (il successivo è alle 18.00).
Scendo a S. Felice e prendo il pullman alle 13.13 per Fondo, qui altro pullman per Dermulo ed infine il trenino per Mezzocorona Borgata. Alle 16.00 circa sono a Mezzocorona dove un caldo afoso mi accoglie, Piazza della Chiesa è vicina, mi tuffo nella gelateria, prendo un mega gelato e salgo al parcheggio della funivia dove trovo una marea di gente in attesa di salire a M. di Mezzocorona. Qualcuno s’incammina a piedi con una temperatura di oltre 30°, io prendo la via del ritorno in auto  :D.


Ringrazio Serena Bolego dell’ATP di Fondo per gli orari dei mezzi pubblici di rientro ed infine mando un saluto a Dario della sezione AVS di Bressanone (con cui ho fatto il viaggio da Fondo a Mezzocorona), augurandogli un buon cammino Jacopeo d’Anaunia.
P.S. A chi fosse interessato, Malga Bodrina è aperta fino a fine settembre e offre un servizio di ristoro e pernottamento,



Cartine: trekkart n. 52, 43, 34, 24, 14, 6, 5
Sentieri: Sat 500 e 9 AVS
Dislivello I° giorno : 2600 m circa e 33.5 km percorsi
Dislivello 2° giorno: 800 m circa e 21.5 km percorsi




Traccia




Profilo altimetrico







« Ultima modifica: 28/06/2014 02:51 da gabi »

Offline AGH

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Che dire... complimenti!!!
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Offline trabuccone

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Complimenti Gabi!! Fortissima!!   :o
per sempre oppressi da desiderio e ambizione c'e' una fame non ancora soddisfatta,
i nostri occhi stanchi ancora vagano all'orizzonte sebbene abbiamo percorso questa strada così tante volte

Offline radetzky

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quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline edel

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Grande gabi!!!  Sono senza parole... un applauso!!! :D   Complimenti anche per  il reportage, foto molto belle   :)

Offline gabi

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Grazie a tutti  :)

* Mi sono scordata di scrivere che, facendo la traversata in senso contrario, dal Lago Tret in poi (per un bel tratto), il tracciato è segnato come ex- 512 (ora assorbito dal 500). Purtroppo spesso "ex" è sbiadito e si legge solo 512  ;)

Offline nantes

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Complimenti!
Queste lunghe traversate sono quelle che prediligo anch'io  :)
il primo giorno hai fatto 2600 metri di dislivello ma il tuo racconto fila via talmente liscio che sembra una passeggiatina...
per la maggior parte delle persone arrivare da Mezzocorona a cima Roccapiana è già la "meta finale";
Tra l'altro hai trovato la giornata ideale  :)

Offline gabi

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Complimenti!
Queste lunghe traversate sono quelle che prediligo anch'io  :)
il primo giorno hai fatto 2600 metri di dislivello ma il tuo racconto fila via talmente liscio che sembra una passeggiatina...
per la maggior parte delle persone arrivare da Mezzocorona a cima Roccapiana è già la "meta finale";
Tra l'altro hai trovato la giornata ideale  :)

Sono stata fortunata a trovare una bella giornata ventilata sabato; domenica le nebbie invece si sono dissolte in tarda mattinata.
Certo è lunghetta e richiede un po’ di allenamento, salvo farla a tappe. Ma avendo tantissime ore di luce, me la sono presa comoda  :).
Nantes, non ho portato a casa neppure una zecca  ::), solo bei ricordi  :D.

Offline Selig

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 :) Bravissima Gabi!!! Complimenti!
Hai allungato di molto la classica traversata Mezzocorona-Mendola che già è una lunga da sola! Davvero super!
Se sei così allenata ora, figuriamoci da adesso in poi!!! Chissà cosa leggeremo su questo forum!  ;)
Ciao ciao
Luisa Tomasi

Offline Oma

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I complimenti te li meriti tutti!  :D Bravissima Gabi  ;) bella relazione e le belle anche le foto! :)

Offline gabi

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@Selig, in due giorni la traversata non è così lunga, giusto una camminata  :P
@oma, grazie  :)

Un consiglio: chi volesse usare i mezzi pubblici per il rientro (non disponendo di 2 macchine) eviti i giorni festivi  perché ci sono poche corse.
È stato quasi più impegnativo il puzzle finale delle "coincidenze con i mezzi di trasporto" che tutto il resto  ;)




Offline Alverman

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Ciao,

Mi permetto di inserire un piccolo riassunto :

-------------------------------------------------------
... e il procedere lento è proprio piacevole

.. e, senza quasi accorgermi,

Supero un saltino di roccia salendo 3 scale ...

Dislivello I° giorno : 2600 m circa e 33.5 km percorsi 

--------------------------------------------------------
 :o :o :o :o

A questo punto potrei consigliarti la Alte Vie Dolomitiche, potresti portarle a termine in pochi giorni, sempreché tu non le abbia già fatte.



Offline hardhu

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Complimenti davvero! Una traversata di questa lunghezza in solitaria non è davvero un'impresa per tutti!

Per quanto riguarda il Penegal: è da qualche anno che non ci salgo, ma mi sembra strano che dal parcheggio dell'hotel tu non abbia visto la torretta, in pratica è proprio lì davanti in direzione nord (guarda anche la foto che c'è nella home page dell'hotel, è stata scattata proprio da lì in cima: http://www.penegal.com/it/hotel-montagna/1-0.html). Però so che da qualche anno è chiusa al pubblico per problemi di sicurezza, e ci sono dei continui rimpalli fra i poprietari dell'albergo e la provincia su a chi spetti la manutenzione (http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2013/06/23/news/torre-penegal-respinta-la-nostra-proposta-di-aiuto-1.7311276).


Offline Guido

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Bellissimo giro e bellissime foto... Si vede veramente un panorama eccezionale da lassù... e poi quei bei pascoli sospesi sulla valle sono proprio rasserenanti...  :D
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline Alan

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i complimenti sono ormai stati fatti da tutti!!!

Volevo chiederti una cosa, prendila come una battuta.

Hai scritto "Ho con me l’imbrago non sapendo come fosse questo tratto attrezzato  ma decido di non metterlo (sempre lì pronto per essere indossato)."

Domanda:
come lo avresti indossato se fossi stata in mezzo alle scale e ne avresti avuto bisogno?  ;D ;D ;D ;D


Per tutto il resto, grandissima!!! Chapeau!!