Autore Topic: Genziana d'oro al commovente "Metaorphosen"  (Letto 40503 volte)

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Genziana d'oro al commovente "Metaorphosen"
« il: 05/05/2014 15:15 »
GENZIANA D’ORO DEL 62° TRENTO FILM FESTIVAL AL COMMOVENTE
METAMORPHOSEN
DEL TEDESCO SEBASTIAN MEZ
 
Trento, 3 maggio 2014_ E' il regista tedesco Sebastian Mez il vincitore della Genziana d'Oro
- Gran Premio Città di Trento del 62° Trento Film Festival. La giuria internazionale ha
premiato con la genziana più ambita il suo film Metamorphosen, un'opera che mette in
scena con rigore la visione del regista, attraverso un linguaggio cinematografico
impressionante e coerente. Usando la potenza del cinema, il film rivela una catastrofe
ambientale e le popolazioni che tuttora ne subiscono le conseguenze”. Il film di Sebastian
Mez, racconta la vita della popolazione di una remota e vasta zona degli Urali
contaminata alla metà degli anni '50 da un'esplosione nucleare. Abbandonata a sé
stessa abita ancora oggi lungo il fiume Techa, nel bel mezzo di un placido inferno
radioattivo.
 
Al regista polacco Bartek Swiderski è andata la Genziana d'oro del Club Alpino Italiano
per il miglior film di alpinismo. E' Sati, “film inusuale” per la giuria questo toccante ricordo
di Piotr Morawski, conquistatore di sei Ottomila, morto in Himalaya nel 2009 attraverso le
parole della moglie Olga.
 
La Genziana d'Oro della Città di Bolzano per il miglior film di esplorazione e avventura è
andata al documentario Janapar: love on bike del regista inglese James Newton,
racconto di un lungo viaggio in bicicletta che diventa un'avventura di vita.
 
Il premio della Giuria se lo aggiudica Happiness del regista francese Tomas Balmès, la
storia di monaco bambino che vive con sua madre a Laya, un villaggio del Bhutan
abbarbicato sulle alture himalayane. Un documentario che costituisce uno straordinario
scorcio sulla società bhutanese e sui cambiamenti che sta affrontando, creato con
rispetto e amore.
 
Le genziane d'argento sono state così assegnate: per il miglior cortometraggio al
documentario francese Le lampe au beurre de yak del regista Hu Wei, un ritratto
sfaccettato della situazione tibetana, e delle diverse reazioni del popolo Tibetano a
questo momento storico difficile e di mutamento.
La genziana d'argento per il miglior contributo tecnico artistico al documentario The
creator of the jungle del regista spagnolo Jordi Morató, documentario su un personaggio
eccentrico quanto straordinario, il signor Garrel, fedele alla sua visione artistica, malgrado
ogni condizionamento.

Roberto De Martin, presidente del Trento Film Festival:
“La 62a edizione è andata così bene che diventa una spinta per le edizioni del futuro.
Saranno edizioni che affronteranno anche filoni nuovi come ho avuto modo di dire in
occasione dell'ultima serata all'Auditorium S. Chiara, come il rapporto tra montagna e
architettura, in analogia al fatto che quest'anno abbiamo approfondito il rapporto tra
montagna e musica. Credo comunque che l'eredità più significativa di questa edizione
sia il rinnovato auspicio che ci sia una montagna per la vita e non per la morte, così come
ha sintetizzato il bel documento di Oreste Forno presentato in occasione dell'incontro
dedicato al suo ultimo libro La farfalla sul ghiacciaio. Ben sette incontri di questa edizione
hanno dato eco a questo messaggio, ad incominciare dalla serata dedicata al valore
della rinuncia di Simone Moro. In questa linea abbiamo richiamato una mostra di
trent'anni fa del Festival “Montagna da salvare Montagna da vivere”. Oggi potremmo
dire ancora “Alpinismo da salvare, montagna da vivere.”
 
Luana Bisesti, direttrice del Trento Film Festival:
“Fino ad ora un'edizione spumeggiante del Festival, ottimamente seguita dal pubblico e
dai media, fin dall'inizio. Proiezioni molto frequentate, sale degli eventi piene a tutte le ore,
serate alpinistiche sold-out con largo anticipo, mostre apprezzate e visitate. Un Festival
sempre più diffuso nella città ed alla portata di tutti che ormai si caratterizza per un
pubblico attento, multiforme e trasversale. Ad ieri sera il trend di crescita degli spettatori
risulta più che confermato per le serate alpinistiche, quelle inaugurali e per tutta la
programmazione collaterale alle proiezioni.”
 
Sergio Fant, responsabile del programma cinematografico:
“Avevamo due obiettivi in particolare per questa edizione – dichiara Sergio Fant -
 rendere il nuovo sito web del film festival strategico nel rinnovamento dell’intera
manifestazione e soprattutto verificare se l’ambizione di aggiungere una nuova sala per
la programmazione cinematografica – il cinema Vittoria – avrebbe suscitato l’interesse e
la necessaria partecipazione del pubblico. Credo possiamo dirci molto soddisfatti su
entrambi i fronti: il sito web ci risulta molto apprezzato sia in termini di design che di
usabilità; il Cinema Vittoria, con i suoi 450 posti, si è dimostrato addirittura non ancora
abbastanza grande per le anteprime più attese, garantendo con i suoi “tutto esaurito”
 un aumento complessivo del pubblico che stimiamo intorno al 10 per cento.”
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Re:Genziana d'oro al commovente "Metaorphosen"
« Risposta #1 il: 05/05/2014 15:47 »
Al regista polacco Bartek Swiderski è andata la Genziana d'oro del Club Alpino Italiano
per il miglior film di alpinismo. E' Sati, “film inusuale” per la giuria questo toccante ricordo
di Piotr Morawski, conquistatore di sei Ottomila, morto in Himalaya nel 2009 attraverso le
parole della moglie Olga.

questo mi piacerebbe molto vederlo
ciao marco