Contribuisco con questa relazione al fine di far conoscere ai forumisti, amanti dello sport invernale, una zona non troppo battuta della selvaggia Val Daone. Circa il Monte Listino ho trovato pochissime relazioni su ecursioni estive spesso effettuate dal lato bresciano, mentre, sul lato trentino, solo qualche accenno alla vicina Cima Monoccola.
Mi affido dunque ad intuito e voglia di esplorare, portandomi al Lago di Malga Boazzo di mattina presto: stando alla cartina, il sentiero 246, una volta costeggiato il bacino, taglia il ripidissimo pendio nord-est dove ha sede la grande cascata d'uscita della Val di Leno. La mancanza quasi totale di innevamento in questo tratto si dimostra un bel vantaggio, in quanto risulterebbe poco sicuro e sciisticamente difficile. Sci in spalla, entro nella suddetta valle dove la neve sul lato nord è ancora presente a tratti, ma non abbastanza per iniziare a pellare in maniera costante. Velocemente, giungo nella ridente radura di Malga Leno, quota 1500m: l'innevamento è nullo su questo lato e, sempre a piedi, proseguo per la lunga vallata fino ad un ponte che mi riporta sul lato nord. Procedo ancora un poco e calzo gli sci in prossimità di un pendio più aperto a quota 1650m: zigzagando tra ontani, basse conifere e tratti di ghiaccio scoperto, mi riporto brevemente nel bosco ed esco nella grande spianata di Malga Gelo dove la vista si apre completamente sulla parte alta del percorso.
La grande bastionata rocciosa che chiude la Val di LenoLa via normale di salita sulla destra, purtroppo, è già quasi priva di neve e devo giocoforza pensare ad un altro modo per vincere la corona di pareti granitiche tipiche delle vallate in Adamello. Il sentiero estivo si porterebbe sulla sinistra tagliando un pendio piuttosto ripido e compiendo quindi un grande tornante per riportarsi in direzione della vetta: decido invece, un pò a scatola chiusa, di dirigermi verso un ripido canale più diretto che risale tra le vaste pareti. Continuo per un tratto pianeggiante al centro della valle, girando poi a sinistra verso l'imbocco del canale: è molto ripido e totalmente in ombra, non esito nemmeno un secondo nel calzare i ramponi e rimettere gli sci in spalla. Lo risalgo con pendenza costante fino quasi all'uscita che però si presenta estremamente ripida e ormai solo le punte dei ramponi riescono a far presa; le cascate di ghiaccio ne contornano i bordi e comprendo che la scelta non è stata delle più felici. Con molta calma, nonostante un pò di naturale tremarella, mi porto in direzione di uno sperone senza neve: qui la situazione non migliora particolarmente, ma la roccia è buona e la presenza di grossi ontani mi da molta più sicurezza sebbene diventi complicato districarsi tra le fronde con gli sci in spalla. "Ravanando" violentemente nella vegetazione, mi arrampico in maniera "comica" fino al pianoro superiore dove finalmente tiro il fiato. Penso che non ripercorrerò in discesa questo tratto, ma sfrutterò il sentiero estivo o, tutt'al più, il percorso canonico scialpinistico della Cima Monoccola, privo di neve.
Uscita dal canale, con il Monte Listino fronte a meRadura di Malga Gelo con il Monte Re di CastelloCompio un traverso, ora sci ai piedi, sotto le pareti della Cima di Blumone tornando quindi in zona più soleggiata nei pressi del Passo Termine
Sotto il passo del Termine e Cima di BlumoneDa qui, si tratta solo di risalire i meravigliosi pendii ideali in direzione dell'attacco sulla cresta est del Monte Listino. Nessuna difficoltà, solo molte svolte fino all'intaglio dove il crinale si fa roccioso e privo di neve: immagino un'ideale salita alla vetta con gli sci da un ripido canalino nord-est che pare abbastanza agevole ma la carenza di neve mi fa desistere, troppi tratti scoperti.
Il grande pendio sotto il Listino e l'evidente intaglio sulla sinistraAbbandono gli sci ed inizio a percorrere la facile cresta su evidente mulattiera militare esposta a sud e spesso priva di innevamento: numerosi resti di baracche e costruzioni della Grande Guerra sono presenti in questo tratto, spesso accompagnati da cartelli informativi sulle tristi vicende dei soldati qui dislocati. Infine la cresta si fa innevata e più estetica nell'ultimo tratto.
Ultimo tratto di cresta superatoGiungo dunque sulla vetta, quota 2750m, dotata di croce e madonnina. Bellissima visuale sulla Val di Fumo nella sua interezza e il culmine ardito del Carè Alto; quindi Bernina, Cornone di Blumone a distanza ravvicinata e altre vette sul lato bresciano dove spicca, più in basso, la selvaggia scheggia del Pizzo Badile Camuno.
Cornone di BlumoneVal di Fumo e Carè AltoQualche foto di rito e ritorno sulla cresta dove mi soffermo un attimo presso i ruderi dei baraccamenti
I baraccamenti sulla crestaCalzo gli sci e "puro godimento" su firn esagerato per quei meravigliosi 400 metri di pendio regolare che credo di essermi meritato.
Il bel pendio sotto il ListinoOra tento la via del sentiero estivo ripercorrendo tutto il traverso già ben mollato fino all'imbocco del canale di salita che tralascio alla mia sinistra. Il terreno si fa molto ripido e controllo premurosamente la sciata: cercando i vari segni bianco-rossi sugli alberi, individuo il "passaggio chiave", un ripidissimo traversino in cengia dove è proibito cadere. Passato con molta calma il breve tratto, posso mollare gli sci sempre su pendenze sostenute ma largamente accettabili.
Il pendio dopo il passaggio chiaveIl firnone, ora piuttosto umido, da sicurezza e gli sci corrono ancora molto bene. In breve mi ritrovo sul fondo della vallone sotto il Passo Gelo dove ancora mi diverto un poco giungendo velocemente al pianoro dell'omonima malga: è fatta!
Il vallone sotto Passo del GeloMalga Gelo e Monte Re di CastelloCon tranquilla sciata, ponendo attenzione ai numerosi ostacoli, ritorno al punto dove ho calzato gli sci e, felicemente, posso rilassare un attimo le gambe
Ultimo pendioRipercorro dunque a ritroso, sci in spalla, la via di salita.
Malga LenoUscendo dalla valle, lancio un ultimo sguardo soddisfatto al lontano Monte Listino che, data la pochissima fequentazione, sento un pò mio.
Ultimo sguardo al Monte ListinoGita di grande soddifazione per via del sapore esplorativo, effettuata forse un pò tardi per l'innevamento scarso dell'avara stagione invernale. In estate credo siano possibili escursioni esplorative più lunghe come piacciono a noi!
Dislivello: 1500 metri
Sviluppo: 18 km
Difficoltà: a mio parere, in tali condizioni, BSA+ Normalmente, BSA