Autore Topic: [ADAMELLO] Il paradiso in Val di Fumo - Giro ad anello in Valle Cop di Breguzzo  (Letto 14346 volte)

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La spettacolare piana le Pozze nella Valle Cop di Breguzzo

Escursione meravigliosa nella spettacolare Val di Fumo, nel Gruppo dell'Adamello. Dopo meticoloso studio delle carte, ho concepito due possibili anelli: cosa abbastanza difficile peraltro in Val di Fumo, se non ammazzandosi di dislivello. Questa volta nessuna ascensione a qualche cima.


Val di Fumo col Carè Alto

Il 1° è un ipotetico anello Lago di Copidello - Val Danerba, porte di Manerba - Passo Breguzzo - Valle Cop di Breguzzo. Il 2° anello ipotizzato: Valle Cop di Breguzzo fino alle spettacolari Pozze, traversone in quota alla Valle del Cop di Casa e discesa al rif. Val di Fumo.


Le varie ipotesi di percorso: alla fine faremo il 248 B, segnato in rosso

Al parcheggio alla diga chiedo lumi ai gestori sulla prima ipotesi. Sembra che dal Lago di Copidello in poi il sentiero, praticato soprattutto dai cacciatori, sia così vago da essere pressoché impraticabile a meno di non conoscere a menadito i posti. Questo giro quindi, vista la natura del terreno piuttosto difficile, è scartato.


Presso malga Breguzzo, "location" fotografatissima

Optiamo perciò per andare a vedere almeno le Pozze in Val Cop di Breguzzo, poi da lì vedremo il da farsi. Dalla Diga del Lago Bissina a quota 1800 percorriamo, intruppati in frotte di merenderos diretti al rif. Val di Fumo, la strada sterrata pressoché pianeggiante che costeggia il versante occidentale fino a Malga Breguzzo 1806. Qui lasciamo tutti i numerosi turisti, presi da raptus fotografico per la cascata, per deviare per il sentiero 223, che si arrampica tortuoso per il versante ripido con rigogliosa vegetazione di erba alta e cespugli, con grossi larici nel bosco. In pochi minuti di cammino si entra in un paesaggio silenzioso e selvaggio.


La salita per il versante ripido con folta vegetazione

Le porte del paradiso...

Dopo aver rimontato facilmente  la scarpata boscosa, ecco che si aprono le porte del paradiso: in una magnifica spianata, su due livelli con pochi metri di differenza, il torrente disegna tortuose serpentine nella pianura erbosa, con “piscine” naturali di acqua cristallina nella anse, adornate da piccole spiaggette di sabbia bianca, un sogno ad occhi aperti!


Le piscine naturali con acqua color turchese e spiaggette di sabbia candida

Ora siamo presi noi dal raptus fotografico: ci fermiamo a lungo per esplorare ogni ansa e fare foto. Ci sono altri posti simili in Trentino, per esempio la piana di Caldenave in Lagorai e il Pradazzo nel Gruppo della Presanella, ma questo li supera decisamente per grandiosità del paesaggio. Non resistiamo dal provare a mettere i piedi a mollo; l’acqua azzurrina e trasparentissima è invitante ma spaventosamente fredda: dopo 20 secondi esatti non si sentono più letteralmente i piedi! Però è bellissimo fare rapidi pediluvi entrando in acqua e uscire rapidamente per passeggiare sulle spiaggette sabbiose. Altro che percorsi Kneipp!


Acqua azzurrissima e cristallina inviterebbero al bagno... se non fosse che l'acqua è gelida!

Non resistiamo di mettere i piedi in ammollo, nonostante l'acqua sia spaventosamente fredda!

Arriva purtroppo il momento di ripartire, e decidere quindi come proseguire l’escursione: al Passo Breguzzo mancano due ore, poi c’è il traverso alle Porte di Danerba e la discesa per la Val di Danerba, con l’incognita dell’esistenza o meno del sentiero che dovrebbe salire al Lago di Copidello per tornare verso la diga. Se non ci dovesse essere, dovremmo scendere fino al Lago Boazzo sulla strada e poi risalire lungamente, per 700 m di dislivello, sperando in qualche anima pietosa che conceda un passaggio in autostop. Troppi problemi, lasciamo perdere questa ipotesi.


La parte alta della valle dove torrente scivola tra le rocce

Torniamo giù al bivio per prendere il sentiero 248 B

Un altro sentiero, il 249, che conduce alle Porte di Manerba accorcerebbe il tragitto, ma non sappiamo nulla sulle difficoltà di questo sentiero che transita sotto cima Bissina. Il paesaggio è molto aspro con pietraie e creste. Alla fine decidiamo per la via con meno incognite: ovvero il 238 Bis che con un traversone in quota va verso il rif. Val di Fumo.


Le Pozze viste dall'alto

Il traversone 238 B si alza di quota, sullo sfondo il Corno di Grevo e Cima di Molinazzo

Vista sul Lago di Bissina

Dalle Pozze torniamo quindi giù al bivio coi cartelli: la tabella dice ben ore 3,30 al rifugio, cosa che ci deprime leggermente. Affrontiamo con pazienza la salita ripida ma non difficile per belle balze pratose e rocciose, che ci porta al lunghissimo traversone con direzione NE, fino alla quota massima di 2400 metri, per poi calare al rif. Val di Fumo.


Alta Val di Fumo, con M. Fumo a sx, Dosson di Genova, Corno di Cavento a dx

Vista su Cima Bissina

Il traversone è complicato da diverse pietraie ostiche con grandi macigni che rallentano parecchio la marcia.  La vista sulla Valle Cop di Breguzzo dall’alto è bellissima, così come la visuale verso la magnifica Val di Fumo, dove troneggia la grande sagoma del Carè Alto m 3463.


Il sentiero 248 B tra le pietraie compie un lungo traversone in quota

Le vaste pietraie, a tratti ostiche, da attraversare

Una prima pietraia infame è attraversata, ma ce ne saranno altre

Sguardo verso l'alto alla Cima Cop di Breguzzo

Vista verso il Passo di S. Valentino

Dopo aver completato l’attraversata in quota, e raggiunta la spalla di un costone affacciato sulla Val di Cop di Casa, iniziamo finalmente la discesa. Prima per prati tra costoloni rocciosi, poi piuttosto faticosa e ripida tra vegetazione alta e scivolosa man mano che si scende di quota verso il macereto. Comunque il sentiero è sempre ben segnato con segni bianco/rossi.


Eccoci poco prima della discesa verso la Valle Cop di Casa e poi al rif. Val di Fumo

Vista sul Carè Alto

Sguardo indietro al versante disceso per calare al rif. Val di Fumo

Rifugio Val di Fumo col Carè Alto

Arriviamo affaticati e indenni al Rif. Val di Fumo 1998 dove ci scoliamo una meritata birra e un tagliere di speck. Quindi affrontiamo l’eterno rientro per tornare alla diga: prima percorrendo il lungo fondovalle pianeggiante della Val di Fumo, dove spumeggia fragoroso il torrente Chiese, quindi per la (noiosa) strada sterrata fatta all’andata: circa h. 1,40 dal rifugio.


Rif. Val di Fumo

Malga Val di Fumo

Le acque spumeggianti del Chiese

La lunghissima Val di Fumo verso la diga

Conclusioni: escursione in luoghi assolutamente magnifici. Per chi volesse non compiere tutto il giro che abbiamo fatto noi, evitando le pietraie faticose in quota, può accontentarsi di raggiungere lo spettacolo delle Pozze, che da solo vale tutta l’escursione, con soli 350 m di dislivello, e tornare dalla stessa via dell’andata. Il giro completo che abbiamo fatto noi misura uno sviluppo 21 km, per 1100 m di dislivello.


La famosa cascata, ormai deserta, sulla via del ritorno

Ed eccoci finalmente alla diga, ormai all'imbrunire come da tradizione :)

Il nostro percorso
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Offline edel

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Meraviglioso!! Senza parole ...un luogo paradisiaco...

Offline AGH

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Come scritto, si può andare a vedere solo le pozze, senza fare tutto il giro, affrontando un dislivello piuttosto modesto è una lunga passeggiata pianeggiante partendo dalla diga

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Offline bandurko

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Credo che poche valli conservino un profilo ad U così perfetto: quella foto sembra uscita dal manuale di geomorfologia glaciale.

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Offline edel

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Come scritto, si può andare a vedere solo le pozze, senza fare tutto il giro, affrontando un dislivello piuttosto modesto è una lunga passeggiata pianeggiante partendo dalla diga

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Nel mio caso la cosa allettante è proprio questa poichè è la piana solcata dai corsi d'acqua che più mi attrae  :). Avevo chiesto info anche ad Alex sabato. Del resto dell'escursione,  troppo impegnativa,  mi dovrò accontentare delle vostre splendide foto che tanto bene la documentano!  :)

Offline AGH

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Se te la prendi con calma e col tempo necessario, l'escursione intera è abbastanza abbordabile... secondo me ce la puoi fare :)
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Offline Alex Bear

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Citazione
  Ora siamo presi noi dal raptus fotografico: ci fermiamo a lungo per esplorare ogni ansa e fare foto               

Come ti capisco...è accaduta anche a me la stessa identica cosa, d'altronde in un posto simile controllarsi diventa difficile ;D


Citazione
Ci sono altri posti simili in Trentino, per esempio la piana di Caldenave in Lagorai e il Pradazzo nel Gruppo della Presanella, ma questo li supera decisamente per grandiosità del paesaggio.         

Concordo, questo li batte entrambi!  ;) :)



Offline aenema

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ciao Agh,
quanto tempo avete impiegato a fare il giro in oggetto?
(escluse le soste)
grazie

Offline AGH

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ma non so, direi 5-6 ore, non guardo mai l'orologio, calcola comunque una giornata piena incluse le soste
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