Domenica 28 settembre 2008.
Giornata perfetta per una delle mie ultime gite in montagna (per quest’anno almeno).Siamo io, Zizo, Roby e Walt. Si pensava di andare al rif. Mandron (m.2450 Adamello).
Sistemati i bimbi si parte….sono già le 8,30.
L’itinerario è semplice e per raggiungere la meta sono sufficienti un paio d’ore…questo è quanto dice Walt in merito (le ultime parole famose).
L’idea era quella di arrivare fino al rif. Bedole (m.1641) in auto, ma in prossimità del PONTE ROSSO (o Ponte Maria), una robusta stanga di ferro ben chiusa, ci sbarra la strada…..ma come, quando e perché una cosa del genere?
? Walt (che aveva proposto la gita) non ne sapeva niente. Poco lontano un avviso spiega che la sbarra è stata chiusa il 22 settembre ed il transito in auto è consentito ai soli residenti nel comune di Strembo.
Cartina alla mano….per arrivare al nostro presunto punto di partenza c’è da percorrere un tratto di circa 8 km….senza pensarci troppo ci avviamo.
Sono le 9,45.
La val di Genova è bellissima con tutta quell’acqua e le baite disseminate qua e là!!!
Lasciamo perdere il sentiero delle cascate e rimaniamo sulla strada asfaltata…si sa mai che qualcuno si fermi per darci uno strappo. In effetti un fuoristrada si ferma e noi prontamente saliamo…nel cassone in compagnia di 2 bellissimi pastori tedeschi. Il tutto è durato circa un km (meglio di niente).
Ore 12 .
Siamo al rif. Bedole. Breve sosta per uno spuntino e caffè e via sul “sentiero della Pace n° 212” per il rif. Mandron.
Inizia un ripido zig-zag in mezzo al bosco…la colonna sonora e quella del rumore dell’acqua delle cascate e dei ruscelli tutt’intorno. All’orizzonte ghiacciai e cime innevate.
Dopo circa un’ora ci fermiamo per ammirare il panorama…il sole è piacevolmente caldo.
Ora il sentiero è più facile, più arioso senza gli alberi attorno.
In lontananza si scorge una casetta: è il “Centro studi glaciologico”. Nei suoi paraggi c’è una chiesetta ed un cimitero di guerra.
Ancora 10 minuti ed ecco in un grande pianoro, costellato di laghetti, il rifugio Mandron.
Suggestiva l’enorme terrazza affacciata al ghiacciaio ed alle cime delle Lobbie. Ore 14.
Ci ristoriamo senza mai distogliere lo sguardo dalle cime.
Facciamo alcune foto ed è già ora di tornare…ci sono sempre gli 8 km che ci aspettano.