Laghi Serodoli
La nevicata imprevista di sabato mi ha scombinato i piani e ho dovuto quindi scegliere un giro più soft rispetto a quello ravanatorio che avevo in mente. Ripiego quindi sui Laghi di Serodoli, che avevo fatto anni fa, con l’idea di raggiungere stavolta anche il lago di Nambrone. La neve sulle cime circostanti è scesa fino a 2200 metri circa di quota, sul Grosté pare addirittura inverno.
Pietra Grande e Passo Grosté innevati
Lago Nambino
Col sentiero 266 verso Busa dei Cavai
Parcheggio in Val Nambino 1647 alla periferia di
Campiglio e raggiungo in breve il sempre meraviglioso
Lago Nambino 1768. L’aria è fresca ma al sole si sta bene. Col
sentiero 266 raggiungo
Busa dei Cavalli 2115 quindi devio verso sud per raggiungere il magnifico
Lago Nero 2255, col
Brenta che si staglia in tutto il suo splendore.
Lago Nambino dall'alto
Lago Nero
Lago Nero salendo al Serodoli
Qui la neve si è depositata sui sassi con uno strato insidioso molto scivoloso. Dopo una breve rampata tra i macigni, raggiungo l
a fantastica conca di Serodoli coi suoi splendenti specchi d’acqua blu che spiccano ancora di più col bianco della neve. Per curiosità salgo al vicino
Baito Serodoli, dove constato purtroppo che è ridotto al solito schifo. La miliardaria Campiglio che spende fantastilioni per lo sci, se ne impipa altamente degli escursionisti, non gli interessa minimamente risolvere una volta per tutte un problema che si tracina ormai da decenni
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Lago Serodoli
Dal Lago Serdoli verso il Brenta
Bivacco Serodoli, purtroppo ridotto in pessime condizioni all'interno
Baito Serodoli con lo sfondo del Brenta
Proseguo per passo Nambron, il sentiero è innevato e a tratti ghiacciato, tutti gli escursionisti si fermano e fanno dietro front a metà lago, io calzo i ramponcini e provo salire. Ci sono circa 5-10 cm di neve già papposa per il caldo. Sulle pietraie bisogna stare molto attenti. Raggiungo senza grossi problemi
Passo Nambron 2460, senza ramponcini non so se l’avrei fatto, un paio di traversi sono un po’ esposti su costoni ripidi.
La neve si è depositata sulle pietraie con uno strato scivolo e insidioso
Passo Nambron, massima elevazione dell'escursione di oggi a quota 2460, con il Lago Gelato
Il
lago Nambrone 2440, che ancora non si vede, ora è raggiungibile in teoria con un traversone in discesa. Dopo il passo comunque non faccio molta strada:
il sentiero è esposto su canaloni impervi, la neve molle molto insidiosa, una scivolata e ciao, sui costoni erbosi innevati non ti fermi più. Provo a insistere un po’, il sentiero cala verso un canalino ripido di lastroni lisci di granito: decido di rinunciare, inutile rischiare.
Cima Giner e Monte Caldura al centro: il traversone innevato è molto ostico ed esposto, inutile rischiare
Poco male: torno indietro con l’intento di fare un po’ di foto con più calma, il paesaggio dei laghi con la neve è a dir poco fantastico, sembra di essere in Islanda, o in Norvegia. Traverso sulla fascia rocciosa
tra lago Gelato e Lago Serodoli per andare sulla sponda nord, dove scatto delle buone foto dei laghi con lo sfondo maestoso del Brenta.
Torno indietro alla conca dei Serodoli
Lago Serdoli col baito Serodoli
Lago Serodoli
Ma spettacolare vista sulle guglie del Brenta occidentale
Cima Serodoli a sx
Quindi col
sentiero 203 torno al Baito Serdoli dove inizio il rientro
col sentiero 232 “dei Cinque Laghi”, prima con un traversone panoramico il leggera salita, quindi con discesa al
Lago Nambin m 2324. Qui potrei proseguire per il passo Ritort e scendere al Lago Ritorto ma siccome l’ho già visto decido di scendere dall’ignoto
sentiero 269, che non ho mai fatto, verso Lago Nambino. Sentiero non difficile ma decisamente fangoso: c’è acqua dappertutto che scorre in mille rivoli, i bastoncini mi salvano in extremis da diversi “voli” sulla palta
. Arrivo indenne al lago Nambino, da dove poi scendo fino alla macchina, una volta tanto non a notte fonda e con la pila
. Tra Campiglio e Pinzolo, lungo la strada, mi fermo a guardare a bocca aperta il “solito” spettacolo del Brenta al tramonto. Veramente in Trentino abbiamo le montagne più belle del mondo.
Dolomiti di Brenta occidentali
Zoomata sul Crozzon di Brenta (a dx)
Conclusione: giro sempre meraviglioso in luoghi fantastici, minacciati dai soliti demenziali impianti di sci. Vi conviene andare a vederli prima che li “valorizzino”
Il percorso