Da Cima Scarpacò vista verso la Presanella
Nella salita al
Cornisello 3158 di qualche anno fa avevo visto il bellissimo
Lago della Vedretta e le immani pietraie che culminavano a
Cima Scarpacò. Tenevo quindi d’occhio questa cima da un bel po’, ma mi avevano sempre frenato i resoconti della salita descritti come ravanamenti allucinanti tra pietraie infami. Alla fine mi sono deciso di fare un anellone salendo prima al
Lago Scarpacò 2490, quindi traversata in quota e salita alla cima, poi discesa per
Passo delle Marmotte 2889 giù per il lago della Vedretta. Percorso in gran parte fuori sentiero e fuori traccia.
Laghi di Cornisello, con Cima Cornisello sullo sfondo
Iddiliaca valle di Cornisello
Parcheggio poco
sotto il rif. Cornisello a quota 2065, costeggio con forestale i
primi due laghi di Cornisello quindi devio per
sentiero 216 che sale gradualmente fino al bel
Pian delle Marmotte 2298 e poi più rapidamente per sfasciumi.
Poco prima del lago di Scarpacò 2490, c’è la prima pietraia infame da superare, un caos di enormi macigni da attraversare piuttosto faticoso e infido. In vista del lago decido, per evitare altre pietraie scomode e faticose, di seguire il sentiero e salire fino al
Passo Scarpacò 2317, quindi traversare per un costone pratoso che mi pare più comodo. Dal passo mi affaccio e rivedo la selvaggia Val di Bon, percorsa
qualche tempo fa salendo al Bivacco Jack Canali, un piccolo puntino rosso quasi invisibile.
Pian delle Marmotte salendo al Passo Scarpacò
La prima micidiale pietraia con macigni grossi come auto prima di arrivare al Lago Scarpacò
Lago di Scarpacò
Affacciato sul Passo Scarpacò e sulla val di Bon con il Pian Venezia e il soprasante passo di Montanel
Dal passo scendo con attenzione per una decina di metri per canalino terroso e poi come previsto traverso alla
meravigliosa conca con diversi specchi d’acqua senza nome. Che posto fantastico! Sembra di essere fuori dal tempo: non c’è alcun sentiero o traccia, mi muovo liberamente tra le pietraie, intorno non un’anima viva, la piramide di
Cima Giner 2957 svetta severa all’orizzonte.
Passo Scarpacò: la salita al passo a dx e il traversone a sx per evitare le pietraie infami
La splendica conca con gli specchi d'acqua, sullo sfondo a sx il Passo Scarpacò
Salendo verso il Passo Marmotta, guardando verso il Brenta
Proseguo per il grande vallone tenendomi a ridosso del torrente, unico punto sicuro di riferimento, cercando di scegliere il percorro meno faticoso, sfruttando dei costoloni erbosi o i margini pietrosi del torrente livellati dalle piene. Raggiunta la testata del vallone senza grosse difficoltà,
piego decisamente a SO: qui appaiono i
primi ometti, piuttosto rari e non sempre facili da vedere. Salgo ancora verso il
Passo delle Marmotte 2889, con una laboriosa scelta del percorso meno ostico tra pietraie, torrenti, lastronate e salti di roccia.
Verso il Passo delle Marmotte
Sguardo indietro verso il Giner
Spunta la Presanella
Specchi d'acqua e Passo delle Marmotte sullo sfondo
Raggiungo
altri due bei specchi d’acqua e quindi guadagno
il crinale quasi pianeggiante. Seguendo i rari ometti,
costeggio a sud i Corni di Venezia e poi con un
lungo traversone su pietraia infame sono sotto la cima.
Abbandono gli ometti e m’invento un itinerario stando più in basso, dove il terreno mi sembra meno rognoso e dove le pietre sembrano un po’ più stabili.
Vista verso il Brenta
Salendo per la dorsale verso Cima Scarpacò, sguardo all'indietro verso Passo della Marmotta, Lago della Vedretta e Brenta sullo sfondo
L'infame pietraia sotto cima Scarpacò; sull sfondo Cornisello, Cima Nera, Presanella, Cima Vermiglio
Quando manca poco alla vetta le cose si complicano perché, da sotto, non è affatto chiaro capire quale sia la cima. Vado a intuito, puntando ad una forcella e la imbrocco; raggiungo quindi l’angusta cima
arrampicando gli ultimi metri per stretti e ripidi canalini rocciosi (1° grado).
Ultimi metri verso la cima... sotto l'infame pietraia attraversata
Il panorama è davvero da urlo; vedo la
Presanella davanti che troneggia, col suo ghiacciaio quasi estinto e, sotto, il
rif. Denza. In lontananza verso NO il
Bernina. A nord la
Val di Sole con le valli laterali di Pejo e Rabbi. Mentre a sudest il
Gruppo di Brenta svetta con la sua spettacolare serie di guglie. Verso ovest si intravedono, incredibile a dirsi, il
Disgrazia, il
Dofourspitze sul Monte Rosa e perfino, a 234 km di lontananza, il
Cervino!
In vetta a Cima Scarpacò, 3252 metri! Al centro la Presanella -
panoramica a 360°
Video 360 girato in vetta
Il ghiacciaio della Presanella ormai ridotto ai minimi termini
Fino ad metà agosto c'era ancora il libro di vetta con firme degli anni '50! Ora è stato sostituito, la custodia invece è quella originale dell'epoca
Recupero il libro di vetta incastrato tra le rocce sotto la croce in legno, ma
le famose “firme” del 1954 come in Cornisello, non ci sono più,
il libro è stato sostituito con uno nuovo. La custodia invece, malmessa, sembra quella originale. Non mi fermo molto in cima, l’ora è tarda e devo ancora affrontare la lunghissima discesa, soprattutto parecchie pietraie che mi preoccupano non poco. Le pietre, di tutte le dimensioni da piccole fino a macigni grossi come auto, sono accatastate in precario equilibrio:
basta un solo passo falso e si rischia la caduta rovinosa o peggio di rompersi una gamba.
L'oscena pietraia in discesa, forse anche peggio che in salita
Vista verso il Brenta
Vista sul Bernina, al confine con la Svizzera!
Discesa verso il Lago della Vedretta
Lentamente e con molta attenzione inizio la discesa, aiutandomi spesso con le mani, calando per la pietraia orrenda sotto la vetta. Quindi con lungo traversone su terreno un po’ migliore ma non troppo, raggiungo
Passo Marmotta 2889. Bisogna non distrarsi e fare sempre molta attenzione a dove si mettono i piedi.
Dal passo scendo decisamente, con percorso libero o seguendo qualche raro ometto, fino al bellissimo
Lago Vedretta 2641. Poi la discesa, che mi pare eterna ma finalmente su
sentiero (239) fino giù in fondovalle dove ho la macchina che è quasi buio.
Il sole tramonta dietro le cime, Cima Cornisello e lago della Vedretta
Le ombre si allungano sulle cime del Brenta
Escursione grandiosa in ambiente selvaggio, in paesaggi solitari d’alta quota. Il tratto tra Lago Scarpacò e la cima, pur non troppo difficile, richiede esperienza, senso dell’orientamento ma soprattutto abitudine a muoversi fuori sentiero. La salita a Cima Scarpacò può essere eventualmente accorciata salendo direttamente dal Lago della Vedretta. Dislivello 1250, sviluppo km 17,3
Il percorso