Scenario mozzafiato con lo sfondo del Caré Alto
Da tempo desideravo fare questa
traversatina nel magnifico gruppo dell’Adamello, che collega la
Val di Genova con la
Val Borzago, dove è stata uccisa l'orsa
Daniza . Usiamo due auto, la prima la portiamo in Val Borzago presso
loc. Acqua Osteria, dove arriva il
sentiero 244 a quota 1054. Con la seconda raggungiamo Caderzone e di lì saliamo fino al parcheggio presso
Diaga 1413. Prendiamo il
sentiero 230 che raggiunge
Malga Campo 1743, e qui il paesaggio diventa già magnifico, con il profilo della
Presanella che domina il paesaggio verso nord e, più defilato, della piramide del
Carè Alto verso SO, verso est la visuale è chiusa dal
Gruppo di Brenta, e scusate se è poco...
.
Malga Campo, con lo sfondo del Gruppo di Brenta
La Presanella vista dai pressi di Malga Campo
Presso Malga Campo
Zoomata sul sorbo degli uccellatori e sfondo della Presanella
Dopo un lungo traversone in costa, pressoché pianeggiante, il sentiero devia decisamente verso sud per superare un leggero dislivello e arrivare così alla magnifica radura di
Malga di S. Giuliano 1970. Un cartello sul cancelletto di legno dice “benvenuti in paradiso” e non appare esagerato: si resta davvero senza fiato. La piramide del
Monte Ospedale svetta assieme al gigante del
Caré Alto.
La piramide del Monte Ospedale, dietro i ghiacciai della cresta Carè Alto - Corno di Cavento
Malga di S. Giuliano
Superiamo le baite e attraversando una piccola radura torbosa eccoci al cospetto del magnifico
lago di S. Giuliano con la
omonima chiesetta sulla riva orientale. L’arrivo al rifugio, chiuso e ridotto a un cantiere con scavi e ruspe, è un po’ deprimente.
Arrivo al Lago di S. Giuliano
Lago di S. Giuliano con la chiesetta
Malga di Garzoné
Dopo una breve pausa riprendiamo il cammino per
sentiero 221 verso ovest, passando tra i due laghi: ci inerpichiamo per raggiungere il crinale boscoso e scolliniamo calando in un altro posto a dir poco paradisiaco: la valle con
Malga Germenega di mezzo a quota 1875. Qui a differenza della zona dei laghi dove c’era qualche escursionista, non c’è più nessuno, una magnifica e selvaggia vallata è tutta per noi. Poco a monte della malga, seguendo un limpido torrentello che gorgoglia tra le pietre, raggiungiamo uno splendido laghetto. Che incanto! Sembrano davvero
sperduti angoli di Canada.
Malga Germenega di mezzo
Le praterie alpine della val Germenega
Laghi di Germenega
Il paradiso è qui!
Proseguiamo per l’ampia valle verso un altro laghetto in un conca che però non tocchiamo per superare un risalto boscoso e sbucare su una spettacolare prateria dove c’è un piccolo baitello accanto ai ruderi di
Malga Germenega Alta 2015. Ci fermiamo a pranzo nei pressi un bellissimo specchio d’acqua.
Malga Germenega Alta
Verso Passo Forcellin
Germenega Alta
Malga Germenega Alta
Dopo il rifocillo ripartiamo a malincuore salendo ancora per le praterie alpine, dove raggiungiamo un altro splendido specchio d’acqua, quindi il passo del Forcellin a 2203 metri, con vista grandiosa, anche se un po’ nascosta qua e là dalle nuvolaglie, verso il
Brenta meridionale coi monti Durmont, Iron, Castello dei Camosci, quindi più a sud
Cima Sera, verso est le
tre Cime del Bondone con la lunga dorsale fino allo
Stivo.
Altro lago sotto Passo Forcellin
La piana con Malga Germenega Alta
Passo Forcellin
Dal passo Forcellin vista verso SO: a dx si distingue Cima Sera
Ci giriamo indietro verso Passo Forcellin
Ora ci aspetta una lunghissima discesa di quasi 1200 metri. Un grande vallone punteggiato di specchi d’acqua e pianori torbosi scende verso la magnifica
Valle di Borzago. Pensiamo con tristezza ai
cuccioli di Daniza che stanno vagando senza mamma orsa proprio in questi boschi. Caliamo fino al
rudere di Malga Pozza 1871, quindi
Malga Stablei 1571.
Avvistiamo i ruderi di Malga Pozza
Vista verso Durmont a sx e Cima Sera a dx
Abbiamo ancora un po’ di tempo e quindi decidiamo di allungare il giro. Dalla malga, la Kompass riporta una inesistente strada forestale, in realtà è un sentiero che parte dietro i ruderi dello stallone e va in costa per bel bosco, conducendoci prima alla baita di
Malga Nagie 1793, quindi calando di quota fino alla splendida
Malga Pagarola 1362, ben ristrutturata.
Malga Nagie; Malga Pagarola
Qui
sudiamo parecchio a trovare la traccia che ci riporta a valle, che NON esiste nella posizione riportata sulle carte. Grazie al gps del cello però riusciamo a mantenere la direzione corretta e dopo aver ravanato un po’ nel bosco, un po’ preoccupati perché stanno per arrivare le tenebre, intercettiamo finalmente il sentiero che scende verso
Luter. Raggiunta una la strada forestale quasi sul fondovalle, rientriamo senza ulteriori difficoltà fino alla macchina dove arriviamo alle 19.55 che è quasi buio. Altra bella giornata piena insomma in luoghi veramente fantastici
Dislivello circa 950, sviluppo 22,5 km.
Il percorso