Autore Topic: Cima d'Arnò  (Letto 5913 volte)

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Offline kobang

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Cima d'Arnò
« il: 22/08/2015 21:30 »
Anche per questa gita,con Rolando e Rudy,abbiamo scelto una "cima solitaria",una di quelle poco frequentate,di solito malcomode da raggiungere,ma spesso rivelatrici di ambienti ancora selvaggi e di panorami inusuali.
La Cima di Arnò si trova alla testata della valle omonima,derivazione della Val Breguzzo.Si raggiunge da Bondo su stretta strada asfaltata che termina alla Malga d'Arnò con gli ultimi metri si salesà.
Qui si parcheggia e ci si avvia su una carrareccia:il percorso classico è sul segnavia 262 per Malga Maggiasone,poi Passo del Frate con l'evidentissima guglia che gli dà il nome,e poi per cresta fino alla Cima d'Arnò.
Noi però amiamo la scoperta e l'avventura ravanesca e quindi abbiamo cercato un percorso sul versante opposto dell'ampia conca,ovviamente privo del minimo segnale  e solo all'inizio marcato da una incerta traccia,in parte fatta da sporadici cacciatori e in parte dalle vacche al pascolo.
Quindi già individuare dove iniziare è un piccolo rebus!
Lasciamo comunque la carrareccia,salendo a destra, più o meno all'altezza di una baita che si intravede a sin.,miracolata da una imponente valanga che ha devastato il bosco fino a pochi metri dall'edificio.
Il prato che risaliamo,dopo un breve tratto lungo il greto di un torrente, ha una pendenza costante del 47%,su fondo di erba seola,arricchito da profonde buche e sassi ben nascosti.

Offline kobang

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Re:Cima d'Arnò
« Risposta #1 il: 22/08/2015 21:46 »
A parte la fatica si guadagna quota rapidamente,il che non guasta visto che la cima è a 2849m ....
L'ambiente è ricchissimo di acqua,cascate,rivoli e ampissime zone di palude fino in alta quota.E' un ambiente granitico,dove il ghiaccio ha per millenni levigato le rocce in ampie placche solcate da rivoli d'acqua.Poi lo sfasciume ed i massi caoticamente accatastati,l'erba folta,i mille rigagnoli e pozze trasformano il percorso in un dedalo difficile da interpretare,spesso superiamo in aderenza questi placconi granitici,sorprendenti per le linee di diverso colore che li disegnano geometricamente.
La salita è faticosa e le velature di nebbia che presto avvolgono la zona rendono davvero difficile orientarsi e procedere con una linea "logica".Lo si vede dalla traccia di salita che mostra le tante deviazioni,in genere dovute alla ricerca di passaggi praticabili.
In queste circostanze avere il GPS con la mappa e la traccia sviluppata a tavolino è una apprezzatissima comodità;un simile giro è da evitare con cura in caso di visibilità davvero critica:troppo facile disorientarsi nel caotico susseguirsi di canali torrentizi,pericolosi ed improvvisi salti di roccia e fondo che definire malagevole è puro eufemismo!
Eppure l'ambiente ha un fascino notevole con la sua rudezza e selvaticità.Tanto per dire in 9 ore di cammino abbiamo visto solo camosci,purtroppo velati dalle nebbie,ed una marmotta;nessuna presenza umana e nemmeno un minimo segno di passaggio (neppure un minuscolo rifiuto abbandonato)!

Offline kobang

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Re:Cima d'Arnò
« Risposta #2 il: 22/08/2015 21:58 »
Dopo innumerevoli giri,incontrati i ruderi di una malghetta,superati passaggi di roccia,spesso con i piedi in acqua nelle pozze celate dall'erba,raggiungiamo alcune borbe con sponda sabbiosa.Fa freddo,da mettersi i guanti,ci son nuvole basse e qualche goccia di pioggia.Intorno la visibilità è di un centinaio di metri.
Sosta e spuntino,consulto dei GPS e soprattutto la speranza che le promesse schiarite previste dopo le 12 arrivino davvero.Dobbiamo fare ancora un 400m di dislivello,ma il percorso ostico e tortuoso determina tempistiche lunghe.
Decidiamo di raggiungere almeno i Laghi Neri,un punto di riferimento sicure.Da lì,in teoria si dovrebbe poter salire diritti verso la cima....
Che poi son cime per modo di dire,piuttosto un lungo e frastagliatissimo bastione granitico che si stende da C. Valbona a C. Agosta,interrotta dalla diruta cresta del Creper Vac che vede il suo inizio a NO proprio con la C. d'Arnò.
La determinazione a volte premia:raggiungiamo i Laghi Neri,raccolti in una ampia conca rocciosa,e qui la visibilità si apre sempre più.
Vediamo la nostra cima,le creste frastagliatissime ed una possibile via diretta per raggiungerla!

Offline kobang

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Re:Cima d'Arnò
« Risposta #3 il: 22/08/2015 22:27 »
Saliamo tra canali erbosi e rocce fino ad incontrare i resti di una carrareccia militare.
Siamo ormai sotto la vetta e qui ci sono evidenti tracce di lavori bellici:scalette,ferri per ancoraggio,miseri resti di baracche....
Gli ultimi passi fra rocce accatastate e siamo in vetta.
Da qui possiamo apprezzare il lungo e duro percorso,il susseguirsi delle creste,i nevai ancora consistenti nella ripida Val del Vescovo che sale fino alle Porte di Danerba.
Silenzio totale,solitudine assoluta,aria fredda dei quasi tremila,rocce dal disegno severo,caoticamente precipiti sulle valli:questa è montagna severa,non concede confidenza,anzi chiede rispetto pur donando l'emozione di una conquista faticosa.
Andare così,per passi persi,deve essere fatto con buon allenamento,discreta preparazione tecnica,pianificazione della gita e soprattutto con meteo almeno decente.
Anche con la traccia di salita sul GPS,tornare giù con pioggia o nebbia sarebbe davvero dura.
Non ci fermiamo oltre al necessario ristoro,ben coperti con maglie e giacche;nebbie minacciose sostano sulla cresta e spingono all'urgenza della discesa.
Siamo fortunati perchè poco sotto la cima il tempo migliora;pallido sole,ampie schiarite ci permettono di seguire un itinerario più diretto,col fondovalle assai lontano,ma almeno a vista!
Anche la discesa è da farsi con molta attenzione per via dei buchi nascosti,numerosi quanto profondi,degli infidi scivoli di granito,per l'acqua che scorre ovunque anche se spesso celata da sassi e vegetazione:non c'è ricezione in tutta la zona e farsi male quassù sarebbe una gran brutta storia.
Scendiamo quindi con una certa cautela,senza disdegnare piccoli passaggi in arrampicata libera pur di abbreviare il percorso.Qulche pianta di dolcissimi lamponi e di ottimi mirtilli offre una piacevole ricarica di energie.Siamo ai primi alberi,sempre su pendio ripidissimo dove diamo fiducia alle tracce delle vacche per raggiungere finalmente la carrareccia.
Siamo molto soddisfatti di aver chiuso questa dura,lunga e difficile ravanata.Un ritorno alla montagna quasi incontaminata,una occasione per verificare ancora una volta quanto sia bello e motivante girare con i compagni più fedeli,capaci ciascuno di dare il proprio contributo anche nelle scelte critiche,quelli con cui uno sguardo basta per capirsi e capaci di rafforzare la motivazione.
Sulla carta in foto si vede la traccia di ritorno più lineare ed è anche quella più valida per salire;analizzando a casa quella di salita ci è venuto da sorridere per i tanti passi in più,ma davvero era difficile fare meglio!

Offline radetzky

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Re:Cima d'Arnò
« Risposta #4 il: 23/08/2015 15:45 »
D.O.C. !  ;)
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline pianmasan

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Re:Cima d'Arnò
« Risposta #5 il: 23/08/2015 17:17 »
Confermo la selvaggia bellezza dei luoghi, la grandiosità della valle e l'aspro isolamento di queste montagne.
Per quanto riguarda il percorso: sulla mappa c'è il tracciato scialp. Forse seguendo quello avreste risparmiato alcuni passi ma... il ravanar è dolce su pei monti ;)
E te lo dice uno che in primavera, con gli sci, ha cannato, per grossolano errore, la cima d'Arnò, gran bella piramide.

(Rudy ha ripreso alla grande, a quanto pare :)) ).

Offline kobang

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Re:Cima d'Arnò
« Risposta #6 il: 23/08/2015 19:47 »
Ciao Pian
la traccia sciistica riportata in mappa è alquanto fantasiosa!In un paio di tratti servirebbero 20 e più metri di neve per colmare i salti rocciosi che attraversa.
Preparando la gita a tavolino abbiamo lavorato sopratutto sulla IGM,proprio per vedere bene orografia e curve di livello;ho ridisegnato quella traccia,che si trova solo(?) sulla mappa Kompass della Val Rendena, ed abbiamo concluso che era inaffidabile.
Anche la descrizione del Tappainer con relativa traccia disegnata su foto aerea è poco probabile che derivi da una esperienza diretta sul terreno;localizza i pochi punti di riferimento (rovine,deviazioni,manufatti della GG) in posti che non corrispondono minimamente alla realtà,generando anzi pericolosi dubbi.
In queste gite,ma in generale fuori da sentieristica ufficiale,non è il caso di fidarsi di tracce e descrizioni altrui e questo è il motivo per cui non credo opportuno pubblicare il mio file .gpx
Anche la nostra di salita,quella con le "pance", non va bene,ma almeno è percorribile e quella più diretta fatta in discesa può essere una base anche con la neve.
Comunque in questi casi il GPS è fondamentale,salvo avere tempo illimitato per fare continuamente il punto sulla mappa cartacea e la certezza di avere sempre riferimenti visivi.Con la scarsa visibilità assicuro che non è stato facile per niente,malgrado lo strumento.

Offline pianmasan

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Re:Cima d'Arnò
« Risposta #7 il: 23/08/2015 19:55 »
Noi beccammo una gran giornata di sole ma seguimmo una comitiva che ci guidò sulla cima sbagliata, il primo cocuzzolo della lunga cresta - impercorribile - che culmina con la cima d'Arnò.
Certamente con nebbia e nuvole e senza conoscenza della zona l'orientamento si fa difficile. Siete stati bravi ad arrivare in vetta!

Offline AGH

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Re:Cima d'Arnò
« Risposta #8 il: 23/08/2015 20:13 »
solito bel girazzo dei tuoi, complimenti :)
Sono posti che non conosco, dovrò rimediare prima o poi e andare a dare un'occhiata. In caso di nebbia anche col GPS (finora non mi è mai successo) senza punti di riferimento non deve essere troppo divertente se il terreno è parecchio ostico....
Blog di Montagna
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Offline kobang

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Re:Cima d'Arnò
« Risposta #9 il: 23/08/2015 21:48 »
La cima di cui parla Pian si chiama Crep Vac;presenta un gran bel canale che la stacca parzialmente dalla difficile cresta.
L'abbiamo individuato al ritorno,ma eravamo troppo bassi e cotti per affrontarlo!
Per quanto riguarda nebbia e GPS,nella peggiore delle ipotesi basta ripercorrere fedelmente la traccia di andata od impostare la funzione track back.Lo scarto a terra tra traccia e reale percorso è di rado superiore al metro per cui comunque si torna sui propri passi.