Agh diceva appunto... E chi ti ferma più???
io rispondo con questa gita! e aggiungo... penso che a fermarmi non ci sia nessuno, potrebbe diventare un problema questa montagna.. è troppo bella
Le emozioni dell'Adamello hanno lasciato in me una gran voglia di tornare li su quei ghiacciai, a conoscere innanzitutto il mondo dell'alta quota ancora una volta e a farne tesoro ed esperienza.
Così decido in concomitanza dell'inizio delle mie ferie di tornare lassù ma questa volta sono con un amico conosciuto sul forum.
Ancora un pò indolenzito dalla lunga gita dell'Adamello (eheh non sapevo cosa mi aspettava qui....) parto per il mio paese di gioventù, Pinzolo dove finiti gli ultimi acquisti mi dirigo verso la Val Genova.
Prenotando al Mandron ho la possibilità di accodarmi al pulmino che fa da navetta per il Bedole, evitandomi così di pagare 3 euro di biglietto e poter tornar quando voglio senza avere "l'ultima corsa" in testa.
Quindi da Bedole 1640m ci incamminiamo verso il Rifugio Mandron.
Torna un pò "l'incubo" del sentiero, in quanto è tipico di queste zone avere sentieri sassosi e spacca gambe!!
Dopo 2 ore arriviamo al ex Rifugio mandron dove ora sorge il centro Glaciologico Payer
, interessantissimo luogo dove si capisce l'effetto del ritiro dei ghiacci documentato con carotaggi foto e relazioni.
Pochi minuti ci separano al vero Rifugio Mandrone o Rifugio Città di Trento 2449m dove ceniamo e pernottiamo.
L'indomani
l'idea era di partire più presto possibile, facendo colazione alle 5.30 avremo avuto tutto il tempo per prendercela con comodo, l'intenzione non è quella di correre, ma di goderci bene il paesaggio anche perchè le mie gambe sono ancora indolenzite. (D'altronde recupero significa star fermi, non tornare in montagna no?)
Causa nebbia partiamo alle 6.30 circa, verso il Rifugio Caduti dell'Adamello 3040m.
Verso i 2700m inizia il Pian di Neve, che una volta arrivava fino ai 2449m del Rifugio Mandron ma che ora si è ritirato lasciando spazio a laghetti e rocce moreniche granitiche.
Calziamo i ramponi, formiamo la cordata e ci incamminiamo verso il Rifugio. Siamo in due cordate da 2.
Rimontiamo la salita verso il Rifugio Caduti, e inevitabilmente ci troviamo davanti un verso e proprio cimitero di guerra, ossa (io riconosco testate di femore), legno marcito delle vecchie abitazioni, cartucce, bombe, di tutto.... dentro di me si muove qualcosa, forse unp ò di emozione alla vista di cotanta tristezza. Sapere che della gente viveva qui per farsi la guerra non mi piace.
Raggiungiamo Passo delle Lobbie, l'Altare di giovanni Paolo II e ci fermiamo al Rifugio un'attimo per salutare Romano, amico di famiglia e conosciuto gestore. Una fetta di torta e ripartiamo.
Dal passo 3000m circa, scendiamo pochi metri per progredire sul ghiacciaio che porta fino alla base della cresta.
Con un cordino si arrampica per 10m fino a raggiungere la cresta che separa noi dall'imponente croce.
Con tratti di arrampicata rimontiamo gli ultimi 40, 50m di dislivello interamente su lama affilata rocciosa che arrampicarla è un piacere immenso, il granito tiene un sacco e come d'un tratto, tutta la stanchezza passa, le mie gambe che penso avranno avuto una temperatura di 50gradi da quanto mi bruciavano non erano più un problema, intravedevo la croce, mi stavo divertendo un mondo quindi ho continuato velocemente e in poco sono arrivato in vetta.
Ho cacciato un urlo liberatorio, che penso l'abbiano sentito fino al Rifugio. l'emozione è incredibile sono su Cima Giovanni Paolo II 3276m
(il mio garmin mi regala 20m in più segnandomi 3296m...) e una delle cose che pensavo fino a qualche anno fà fosse impossibile è arrivata come una delle più facili...
Beh che dire...
... giudicate voi....
Dopo i festeggiamenti i Bergheil e le strette di mano, c'è qualcos'altro che stringe, è la fame, sono le 11.30 e siamo affamati come cani quindi decidiamo velocemente di scendere, disarrampicare la paretina da 10m e ridiscendere il ghiacciaio che abbastanza mollo ci permette anche di avere una sorta di cuscinetto sotto i piedi... ahhhhhhh che bella sensazione...
arriviamo al Rifugio e la signora ci prepara un piatto di pasta al ragù che penso difficilmente dimenticherò... Più ragù che pasta... una delizia al palato che a 3000m non pensavo di poter assaggiare, per non parlare del pane... fatto in rifugio... a mano!!!
Dopo il pranzo la estenuante discesa del ghiacciaio
e poi fino al Mandron, dove prendiamo la roba che non ci serviva che gentilmente ci hanno tenuto nel locale invernale e poi ridiscendiamo verso il Bedole.
Io e il mio compaesano veniamo in giù velocemente (non sò ancora come) e raggiungiamo la macchina...
I miei piedi sono in fiamme, mi fanno così male che devo tenerli un'attimo sollevati per far si che la pressione sanguignea non me li faccia pulsare così tanto... Mi spalmo un pò di crema miracolosa rinfrescante e passa tutto.
Sono le 18.00 prendiamo l'auto e con calma torniamo a casa, felici e contenti!!!
Il resoconto dei miei primi 4 giorni di ferie mi sembra piuttosto ricco... Oggi mi darò all'arte culinaria !!!
Chissà domani....
Alla fine delle giornate il mio Garmin segna:
Distanza: 25.46 km
Tempo in movim.: 7:38:24
Aumento di quota: 2,371 m
Perdita di quota: 2,376 m
Quota min: 1,578 m
Quota max: 3,296 m