Lunedì 4 settembre decidiamo di ritornare in un luogo che ci era rimasto nel cuore, l'incantevole conca dei
laghi di Garzonè e San Giuliano percorrendo un bell'itinerario ad anello.
Dal paese di
Caderzone seguiamo le indicazione per i laghi di san Giuliano e percorriamo in auto ca. 7 -8 km di strada ripida e stretta ma asfaltata (a parte l'ultimo trattino) che ci porterà al parcheggio
Pöc Dali Fafc a quota 1660 mt.
Stavolta scegliamo di effettuare il giro in senso orario, preferiamo sobbarcarci subito il dislivello e la fatica della salita per poi fare pausa al rifugio, pranzare e goderci senza più alcuna fretta le bellezze della natura circostante, tanto poi sarà tutta discesa e in un'oretta e mezza ritorneremo al parcheggio
Imbocchiamo il sentierino senza numero
“Sinter plan” che sale a sinistra nel bosco e che poi con un lungo traversone in costa passa sopra il paese di Pinzolo e ci conduce ai prati di
Malga Campastril a mt. 1830 da dove la vista si apre verso il Gruppo del Brenta.
il sentierino“Sinter plan”
Pinzolo nella vallata sotto
dentro e fuori dal bosco
malga Campastril
pano dalla malga
Proseguiamo sul sent. 221 per la Forcella dell'Acqua Fredda, passiamo accanto al bel
lago di Vacarsa a mt. 1912, verde come gli abeti che si specchiano, lo costeggiamo a destra e poi la salita si fa più decisa, dapprima con ampi tornanti e poi l'ultimo strappetto ripido su roccette fino alla
Forcella dell'Acqua Fredda a mt 2184, il punto più alto dell'anello, sotto la cima del Monte Spadolone.
malga Campastril sotto di noi
il lago di Vacarsa
il sentierino che sale alla Forcella
il laghetto di Vacarsa sempre più in basso
verso la Forcella dell'Acqua Fredda
uno sguardo all'indietro
ultimo strappetto
sulla Forcella dell'Acqua Fredda e la cima del Monte Spadolone
Da qui il panorama è grandioso, nonostante la foschia...alle nostre spalle il Gruppo delle Dolomiti di Brenta e di fronte tutta la vallata contornata dall'anfiteatro dei monti dell'Adamello e Presanella, anche se purtroppo le nuvole ci nascondono parte delle vette che per tutta la giornata giocheranno a nascondino, comparendo e scomparendo.
Pochi metri di discesa e già si vedono i due laghi in fondo alla valle e la malga di Garzonè più in alto a sinistra. Scendiamo con qualche zig-zag e in mezz'oretta arriviamo nella conca spettacolare dove sono adagiati due gioiellini, i
il lago di Garzonè e San Giuliano a mt. 1950 ca.
la conca con i laghi
Ogni volta che raggiungo questo luogo l'emozione è la stessa... sarà che adoro tutti i laghetti alpini!
Purtroppo oggi manca il cielo blu, altre volte sono stata più fortunata, però è comunque tutto molto bello!
Mi avvicino al lago di Garzonè dove c'è un bel ruscello che scende e sfocia nel lago.
il lago Garzonè
il lago e la malga Garzonè
Raggiungiamo poi il
rif. San Giuliano situato in un bel poggio tra i due laghetti, lo troviamo completamente rinnovato e un po' ingrandito, ma l'ultima volta che siamo stati qua risale a ben 9 anni fa.
C'è poca gente, alcuni fungaioli della zona che avevamo incontrato nel bosco, e alcuni ragazzi, due dei quali ci chiedono delle informazioni dato che sono sprovvisti di cartina e non conoscono la zona. Scopriremo che sono vicentini come noi e abitano a qualche km da casa nostra.
Ci sistemiamo in un tavolo all'aperto e, visto che d'ora in poi il percorso sarà breve e quasi tutto in discesa, possiamo ben permetterci di gustarci la
polenta con salamella e crauti + il dolce! il rifugio San Giuliano
dal rifugio, in alto al centro la bocchetta dell'Acqua Fredda
Poi raggiungiamo la graziosa chiesetta dedicata a San Giuliano e trovato uno spiazzo d'erba asciutta ci concediamo relax. O meglio, se lo concede il marito perchè io continuo a girovagare in cerca di scorci o di qualche bel fiorellino da fotografare.
la chiesetta dedicata a San Giuliano
Purtroppo non mi posso avvicinare troppo all'acqua del lago perchè tutto attorno c'è palude e si affonda ovunque.
Il tempo corre in fretta e ci dispiace dover lasciare questo luogo e ripartire. Risaliamo un pochino fino alla
malga San Giuliano, anche da qui panorami stupendi verso le cime del Carè Alto, Corno di Cavento... e poi iniziamo a scendere nel bosco con ampie vedute verso la sottostante Val di Genova e le cascate di Nardis delle quali si sente il loro frastuono.
malga San Giuliano
si scende nel bosco
in lontananza le cascate di Nardis
Attraversiamo un ponticello e ad un bivio abbandoniamo il sent. 230 che va a malga Diaga e seguiamo le indicazioni per Malga Campo-Pozza delle vacche. Percorriamo il sentiero in un fitto bosco di abeti e raggiungiamo la bella radura di Malga Campo a mt. 1734 dove ancora pascolano le mucche
nei pressi di malga Campo
Altre volte da questo punto il panorama era ben altro
in quanto sullo sfondo si staglia il Gruppo del Brenta che oggi, dispettoso, se ne sta ben nascosto dietro le nuvole.
il panorama visto altre volte è questo
foto di settembre 2008
malga Campo
mucche al pascolo
Un ultimo tratto di strada forestale ci condurrà al parcheggio dove abbiamo l'auto. L'anello è di ca. km 11,5 con un dislivello modesto di ca. 550 mt + qualche saliscendi, un bel percorso da consigliare, e con una giornata nitida ovviamente i panorami sono eccezonali.
la traccia di questo percorso e ... ciao alla prossima