Grande indecisione su dove passare questi tre giorni di Pasqua e alla fine, dopo le ultime previsioni, decidiamo di andare in Trentino, dove dovrebbe essere un pochetto meglio e così uniamo l’utile al dilettevole andando a trovare i suoceri che sono da un mesetto in Val di Non!
Per spezzare il viaggio sabato ci fermiamo a Riva del Garda, anche qui come molti gruppi montuosi delle nostre zone ci sono un’infinità di sentieri che si possono collegare tra loro, il problema più grosso è trovare posteggio a Riva. La fortuna ci viene incontro e occupiamo il penultimo posto libero non a pagamento proprio vicino alla partenza del nostro itinerario. Il sentiero, dapprima un ottimo acciottolato, parte dalla Gardesana poco dopo l’ingresso a Riva del Garda, direzione S. Barbara che è una cappelletta già ben visibile dal basso (405). Con questo sentiero da “turista” si arriva comodamente al Bastione, punto panoramico con annesso bar. Da qui inizia il sentiero/vecchia mulattiera, che si nota solo a tratti. Non raggiungiamo S. Barbara ma deviamo per la Bocchetta di Enzima. Si sale con comodo sentiero in un bellissimo bosco. Poco dopo la Bocchetta inizia un sentiero attrezzato, sentiero Foletti che va a congiungersi alla ferrata di Cima Capi. Questo tratto non è altro che un magnifico sentiero a mezza costa attrezzato per sicurezza con un cavo. Lo abbandoniamo circa a metà per salire a Bocca Pasumer e quindi al Bochet di Concolì. Dal Bochet di Concolì saliamo in cresta e per il sentiero Zanotti (417) ci dirigiamo verso il Giochello. Su questo tratto di cresta, come anche su buona parte del percorso, si trovano ancora numerosi resti di trincee e appostamenti della grande guerra. Al successivo bivio saliamo al Giochello dove troviamo le prime tre persone della giornata. Essendo loro del posto chiediamo info sulla Cima Valdes a cui avevamo dovuto rinunciare qualche anno fa a causa della neve, ce la indicano. I cartelli la danno a 20 min dal Giochello ma guardandola sembra più lontana, di fatto uno di loro vorrebbe venire con noi ma preferisce aspettare e vedere se ci mettiamo effettivamente 20 minuti e non di più come sembra. Ci facciamo gli auguri di Buona Pasqua e ci dividiamo. Il percorso per la Cima Valdes è ben segnato ma è da tener presente che rispetto ai precedenti sentieri è molto stretto e scivoloso e ha un tratto dove sono stati realizzati dei gradini di legno, poiché il sentiero originale sta cedendo, i gradini, però sono molto alti e come ulteriore aiuto è stata messa una corda, niente di trascendentale, ma rispetto al percorso fatto finora richiede un’attenzione maggiore. In circa 30 minuti arriviamo alla cima, dove ci sono degli appostamenti militari, salutiamo gli amici al Giochello e torniamo sui nostri passi, dove incrociamo quello che voleva venire con noi che, poiché non ci abbiamo messo molto si è deciso a proseguire anche lui. Scendiamo ora verso Cima Sat. A questa cima arriva una facile ferrata molto panoramica, l’abbiamo fatto più volte, anche con il CAI, per un certo periodo è stata chiusa per essere messa in sicurezza e oggi ci saranno state più di una cinquantina di persone che la salivano, un formicaio, forse un corso, boh! Mangiamo appollaiati a vista della cima guardando le numerose persone in arrivo e con la ferma intenzione di partire prima di essere raggiunti. Dal nostro punto panoramico torniamo un poco sui nostri passi e prendiamo il sentiero 413 che in 2.40 torna a Riva del Garda passando per S. Barbara. Anche questo è un percorso a tratti molto panoramico, alcuni passaggi sono attrezzati, ma solo per aiutarsi dove un po’ esposti. Prima di S. Barbara una lunga scala di ferro e alcuni pioli facilitano la discesa. Dalla cappelletta si torna a Riva del Garda con il predetto sentiero/mulattiera.