Ci sono gruppi montuosi facilmente riconoscibili da qualsiasi angolazione tu li veda.
Uno di questi è il gruppo delle Odle: una serie di pinnacoli e denti separati da alte forcelle che sembrano inaccessibili.
La gran parte degli escursionisti si accalca sulle ferrate del Sass Rigais, peraltro molto belle; vi sono però altre cime accessibili agli escursionisti esperti, purchè avvezzi ai terreni Dolomitici, ed alcune alpinisticamente facili, come Piccola e Grande Furchetta.
I nostri obiettivi sono proprio i “3000” delle Odle: Sass Rigais, Piccola e Grande Furchetta
Siamo in 3, organizziamo quindi una 2 gg con pernotto al Rifugio Firenze: l’accesso più semplice è da Santa Cristina con la telecabina, ma l’anti-impianti presente nel gruppo ci convince a salire dalla Val di Funes, che, tra l’altro, non avevo mai visto.
Parcheggiamo quindi a Malga Zannes, siamo in pieno agosto ma fa un freddo cane. Colazione e ci incamminiamo sul SV 6 verso Forcella di Furcia. Prima su forestale e poi su sentiero si prende quota rapidamente, con le impressionanti pareti N delle Odle davanti a noi.
In poco più di un’ora siamo in forcella, dove ci attende un bellissimo sole ed un panorama spettacolare verso il Puez e la Val Badia.
Le pareti N delle OdleVerso la Val BadiaPiz Somplunt, Puez e Piz DuledesPoco oltre Forcella di Furcia, in basso il sentiero da percorrereOra proseguiamo prima in falsopiano e poi in modesta salita su un tratto dell’Alta Via nr. 2, diretta a Forcella de la Roa.
Lasciamo l’AV2 per prendere il SV13 sotto la Cresta di Longiaru, per scavalcarla nell’unico passaggio accessibile escursionisticamente: la stretta e solitaria Forcella Munt da l’Ega m. 2642.
Arrivando sotto le pareti il sentiero si fa più erto e franoso e fino all’ultimo la muraglia non lascia intuire dove si passi. Giunti in forcella, ammiriamo dalla parte opposta l’ambiente lunare della Val Munt da l’Ega.
Piz Doledes a sx e Forcella de la Roa in centroSguardo indietro verso il Sass de PutiaUltimi metri prima di Forcella Munt da l’EgaIn forcella, guardando il versante risalitoe quello verso la Val Munt da l’EgaDavanti a noi, sull’altro lato della valle, il Col da la CreuscScendiamo sul fondo della valle perdendo circa un centinaio di metri di dislivello, quando lasciamo il segnavia e ci dirigiamo a N su tracce di sentiero.
L’orientamento è semplice e comunque degli ometti portano prima sulla dx e poi sulla sx orografica della valle, chiusa a O dal Sasso della Porta, a N dalla Piccola Furchetta e ad E dall’Odla di Valdussa e dal Sass da l'Ega.
Con costante ma mai faticosa salita si arriva alla larga insellatura di Forcella della Porta m. 2862.
La Forcella è raggiungibile, con difficoltà un po’ superiori e con rischio di caduta sassi, anche dalla Val Salieres (quella della ferrata E del Sass Rigais), salendo il canalone sulla dx poco prima di arrivare a Forcella Salieres.
Proprio da questo canalone sopraggiungono altri alpinisti, bardati di tutto punto con corda, rinvii e tutto il materiale in bella vista.
Non so cosa si aspettassero: per salire quel canalone la NDA è inutile; il loro obbiettivo era la Piccola Furchetta, ma hanno subito rinunciato rimanendo in forcella.
Sul fondo della valle iniziamo la risalitaIl mastodontico Sasso della PortaSass da l’Egal’Odla di Valdussa, al culmine delle ghiaie si vede il sentiero di salitaSguardo indietro verso la lunare Val Munt da l’Ega, la forcella da cui siamo scesi è dopo il torrione in ombraNel frattempo noi attacchiamo le prime rocce della Piccola Furchetta.
Le difficoltà principali si incontrano dopo pochi minuti: un paretina con roccia friabile (III) e una placca molto esposta (II+).
Una ulteriore paretina riporta in cresta, aerea ma sicuramente più facile, con passaggi che non arrivano mai al II grado.
Seguendo la cresta, guidati dagli ometti, sul filo o qualche metro sotto, si arriva sui grossi blocchi che compongono la vetta della Piccola Furchetta m. 3010.
Manco a dirlo, panorama spaziale.
Al termine della placcaLa cresta finaleUltimi metri aereiIn vetta, davanti a noi la Grande FurchettaL’anfiteatro della Val Munt da l’Ega Il Sasso della PortaSass da l’Ega e Cresta di Longiaru, in 2° piano il Gruppo del Puez, sullo sfondo Sasso della Croce e FanesVal SalieresDopo una lunga sosta in vetta, ritorniamo sui nostri passi, disarrampicando nella prima parte e poi con 2 doppie su soste già predisposte torniamo in forcella.
Qui decidiamo di provare a salire anche il Sasso della Porta: non abbiamo notizie della via, ma non sembra difficile.
Uno dei soci ci aspetta in forcella quindi ripartiamo in 2 seguendo una debole traccia su ghiaie, in leggera salita, sul versante Val Munt da l’Ega.
Dopo aver attraversato un canale si prosegue su una cengia un po’ esposta finché gli ometti ci guidano sulla parete, non difficile ma talvolta infida perché ricoperta di ghiaino (I – I+).
Con qualche facile traverso appena delicato ci portiamo in cresta, dalla quale si vedono i vari torrioni della cima; sempre in cresta si scavalca un primo torrione per poi arrampicare su quello della vetta per una decina di metri (esposto, II-).
Sulla cengiaIn cresta, in vista della vettaGrande Furchetta, Piccola Furchetta e Odla di Valdussa dalla vettaPuez e Piz DoledesRitorniamo indietro sui nostri passi fino in Forcella, dove ci attendo l’altro socio.
Volendo si potrebbe facilmente salire anche l’Odla di Valdussa, ma siamo appagati così e desistiamo.
Scendiamo seguendo il percorso dell’andata ripercorrendo tutta la bella Val Munt da l’Ega, fino a riprendere il SV 13 e sbucare sul Plan Ciautier, da dove scendiamo sui verdi pascoli di Cisles fino al Rifugio Firenze.
Ormai sulla testata di Val Munt da l’EgaLe Odle dai prati di CislesL’escursione: 16,5 Km, D+ 1700 mt, D- 1350 mt
NB: escursione di agosto 2017
NB2: alcuni toponimi sono riportati sulle carte solo in Ladino e non ho trovato il nome corretto in Italiano