Altro fine settimana da bollino nero (20 agosto) e quindi altro giro con mezzi pubblici. Da tempo volevo abbinare la salita al Cigot (o Cigat o Tschigat) con il giro dei laghi di Sopranes, fatto trent'anni fa per la classica Hochgang Scharte. L'abbinamento, possibile, risulta lungo e faticoso e quindi si tende ad escludere una parte dei laghi. Quindi ho deciso di fare qualcosa di più complesso pernottando alla Oberkaser (Casera da qualche anno attrezzata anche per questo) e al rifugio Fiammante (Lodnerhuette) nella speranza di riuscire ad inserire anche il Roteck (cima più alta del Tessa). Previsioni di tre giorni di bel tempo, ma con minaccia di umidità addensantesi sulle cime o transito di nubi.
Fino a Merano in treno e poi bus per Velloi (Vellau), dove si prende la "modernissima" bidonvia per la Leiteralm.
Di qui verso la Taufenscharte con sentiero purtroppo scalinato e grigiore crescente
Alla forcella giunge anche il sentiero dalla Muta (Mutspitze)
Quindi si scende nella valle che porta a Tirolo incrociando il sentiero proveniente dal Mutkopf e prima dalla funivia della Muta (altro possibile e più comodo accesso) e dopo non molto si raggiungono i primi laghi e la Oberkaser
Sosta per spuntino tra la ressa, deposito delle cose in più e pochè la cena è alle 18.00 (!) approfitto per una capatina ai laghi negletti che si trovano sul sentiero verso il passo di Sopranes.
Purtroppo il cielo grigio smorza i toni e incupisce ancor più la non invitante sagoma del Cigot
Cena e notte ottima ancorchè con 43 ospiti, e partenza con bella mattina lasciando in ombra la malga, ma ben illuminati i laghi della Casera e di Vizze
Salendo si costeggia il lago Verde
e poi il lago Lungo (questa è una parte)
al bivio si sale verso i laghi del latte fino a giungere a un ulteriore bivio dove vi sono due grandi scritte sui massi (purtroppo non visibili in foto perchè una fuori campo a destra e l'altra sul sasso in ombra a sinistra). Biwak a destra aggira da nord il Cigot; Kamin sulla sinistra porta, a una stretta e ripida gola di accesso alla cima.
Preso per il Kamin si costeggiano i laghi del Latte, con vista sulla cima
fino a raggiungere l'evidente canale che scende dalla cresta nordest di essa
Si sale inizialmente tra qualche masso e sentiero un po' franoso. Il sentiero si inclina sempre più fino a scomparire nella stretta gola ingombra di grossi massi, che si superano anche con passaggi di II° (qualcuno difficoltoso per scarsi appoggi e appigli e massi sporgenti che litigano con lo zaino). Sconsiglio comunque (in particolare questo) entrambi i percorsi di salita a chi non ha un minimo di esperienza su roccia.
Dopo qualche acrobazia (come dover buttare lo zaino sopra il masso che faceva da tetto agli unici punti di appoggio) ed esser ritornato un paio di volte sui miei passi a causa di placche lisce molto inclinate verso il canale, arrivo a quella che si individua come cresta con la cima vicina a sinistra. Troppo semplice! occorre aggirare un grosso masso sulla destra a strapiombo sul canalino, con appoggi larghi due dita e appigli scarsi. Ovviamente di questo niente foto, la priorità era cavarmela.
Fatto questo si tira un sospiro di sollievo e si incontra il guardiano del luogo che ti scruta evidentemente classificandoti come intruso
Di qui "per facili roccette" come si legge nei libri, alla cima
Almeno il panorama è stupendo (anche se le velature in cielo diventano sempre più spesse)
Il Lodner (Cima Fiammante) e la Hohe Weisse (Bianca alta)
Il lago Lungo nella sua interezza e quello Verde
In lontananza i monti dal Pan di Zucchero a Cima Libera (chi ha pazienza vede anche il Becherhaus)
E a questo punto si scende, anzi si saliscende, per un sentiero da percorrere con la massima attenzione perchè franoso e con molti punti su roccia poco appigliata. Unica foto in attesa della discesa di chi mi precedeva (sullo sfondo i laghi di Lazins)
Si arriva alfine al passo di Lazins, quadrivia per il Fiammante, la Cima Rosa, la valle di Pfelders e il sentiero del Biwak. Di qui sentiero rilassante fino al rifugio Fiammante, dove non molto tempo prima doveva aver fatto una notevole grandinata
Cena e notte al rifugio ed al mattino le acrobazie sul Cigot e l'umidità in forte risalita verso le cime, mi sconsigliano il Roteck e mi inducono alla discesa fino alle cascate di Parcines. Unica cosa degna di nota l'urlo di gioia delle mie ginocchia alla vista della magica scritta "BUS"