Ciao a tutti,
relaziono questo giro di due giorni che ho effettuato il 13 e 14 agosto 2017 in val di Vizze e che mi ha permesso di raggranellare una cima e 5 passi, oltre a riempirmi la memoria della fotocamera!
La partenza l'ho effettuata dalla piccola frazione di Burgum, una delle prime salendo in valle. Si sale la Burgumer Tal seguendo il sentiero nr.2 (decisamente anonimo nella prima parte del tracciato) in direzione del rifugio Vipiteno, che fino a qualche anno fa era gestito. Se si vuole dormire al rifugio dovete chiamare la sezione AVS di Vipiteno:
http://www.alpenverein.it/de/berg-wanderfreunde/avs-hütten/avs-schutzhütten-biwaks-282.html?hID=82649176-9667-4ba6-a39d-d9eed36539ca
Al rifugio, incredibile a dirsi, ho incontrato tre ragazzi israeliani che mi hanno offerto un caffè aromatizzato con qualche spezia orientale sconosciuta. La cosa che mi ha lasciato allibito è che avevano fornello, pentolone, scatole di latta e quattro (4!!) bicchieri in vetro. Penso si portassero sulle spalle minimo 25 kg ciascuno
Dopo i saluti di rito mi sono incamminato verso il passo senza nome, che mette in comunicazione la Burgumertal con la Großbergalmtal, e poi ancora più su su sfasciumi, dove i bollini erano pochi e radi e le rocce decisamente traballanti. Si arriva a una selletta sulla spalla sud-ovest della vetta e poi su fino alla croce a 3132 metri. Si tratta della vetta più alta del gruppo delle Pfunderer Berge e pertanto offre un panorama istruttivo verso le Dolomiti a sud e verso lo spartiacque alpino a nord. Purtroppo eravamo a cavallo di Ferragosto e quindi c'erano torme di escursionisti, tutti in salita dal rifugio Bressanone. Sono riuscito a stare da solo in vetta per un paio di minuti al massimo!
Dopo la pausa sono risceso verso il Rauhtaljoch e da lì giù verso il rifugio Bressanone, dove ho pernottato.
Il giorno dopo il tempo era un po' peggiorato, con nuvole basse che coprivano le vette sopra i 2500 metri. Un clima un po' uggioso e nefasto per fare foto panoramiche.
Sono salito quindi alla Steinkarscharte per poi proseguire lungo l'Alta Via di Fundres passando per il pianoro della Weitenbergalm. Da lì per verdi prati fino al bivio con il sentiero nr. 20, che sale verso il Weitenbergsee, un piccolo laghetto di montagna. Nei pressi del lago, veramente minuscolo, ho fatto una breve pausa per rifocillarmi e sono subito ripartito per evitare la pioggia prevista per il pomeriggio. Col senno di poi avrei potuto prendermela comodo, perché verso pomeriggio il tempo non faceva che migliorare.
Dal lago si sale ancora un po' verso la Seescharte sopra il Grindelbergsee, dal quale si gode la vista verso l'ultima forcella di giornata, la Gliederscharte che mi avrebbe riportato in Pfitschtal. Da qui si apre una vista meravigliosa verso l'Hochfeiler e i suoi ghiacciai, una cima che la mia compagna ha fatto anni fa in giornata (1825 metri di dislivello!) e che io non sono ancora riuscito a salire.
Dopo un'altra meritata sosta con il sole che iniziava a picchiare e mi costringeva a prendere la crema dallo zaino, iniziavo la lunga discesa verso l'Unterbergtal seguendo il sentiero nr. 8, che poi si ricongiungeva in basso con l'altro proveniente dall'Hochfeiler Hütte.
E qui sorgeva un piccolo inconveniente: arrivato al terzo tornante della strada che sale al Pfitschjoch, cercavo in tutti i modi la prosecuzione del sentiero nr. 1, che rapidamente mi avrebbe dovuto portare fino ai masi Anger, dove mi aspettava un autobus. Purtroppo il sentiero non c'è più e mi sono dovuto incamminare lungo la strada bianca perdendo tempo prezioso. Alla fine ho mancato clamorosamente la coincidenza, ma una gentile turista tedesca, vedendomi disperato mi dava un passaggio fino alla macchina!
Giro molto lungo, ma panoramico con contrasti tra verdi vallate e ghiacciai eterni (si fa per dire…).
Dati escursione:Lunghezza: 27,4 km
Ore di cammino: circa 11:50 senza soste
Dislivello positivo: circa 2630 metri
Dislivello negativo: circa 2500 metri
Foto_1: Il giro secondo Alpenvereinaktiv.com
Foto_2: Dalla Burgumertal verso la cima bifida della Wilde Kreuzspitze, ancora immersa nelle nubi.
Foto_3: Prima di arrivare alla Sterzingerhütte si nota come un settore della cresta sia collassato completamente, lasciando aperta una finestra nella cresta stessa e un tappeto di detriti in basso.
Foto_4: Il rifugio e la vetta. Quella più alta è la sinistra.
Foto_5: Al passo che si affaccia sulla Großbergalmtal si mostra questo pinnacolo con pareti picco.