Visto il clima un po' teso degli ultimi giorni, cercherò di distrarvi con l'avvincente
narrazione di una gita fatta quest'estate, ovviamente sempre in Valle Aurina.
Questo è uno dei giri più massacranti che ho fatto in quei giorni, anche a causa del caldo torrido, lo devo ammettere...
Partendo da
San Giovanni in Valle Aurina si svolta a sinistra alla fine del paese seguendo le indicazioni per il ristorante
Stallila (Stalliler – 1470m), dove c'è buona possibilità di parcheggio.
Seguendo le ottime indicazioni sulla forestale n°23 (ci sono 10 tabelle lungo il percorso che indicano l'altitudine, il posto in cui ci si trova, il tempo mancante, e spiegano varie caratteristiche del luogo) si raggiungela
Ortner Stall e da qui si prosegue (su forestale a destra o su sentiero che passa invece alla sinistra della malga) fino a sfiorare la Grollberghutte per raggiungere infine la
Malga Daimer (1862m – 1 ora circa). In tutta questa parte di strada ci superiamo alternativamente alcune volte con un vecchietto che, piano piano, sale senza mai fermarsi ed arrivato in cima... si scola un bel mezzo litro di birra alla malga
Così si fà! Io nel frattempo me la devo vedere con una capretta che mi vuol mangiare lo zaino e riesco a tenerla a bada con una dietorella gommosa che le tiene la bocca incollata un bel po'
Riprendiamo il sentiero sotto il sole: non c'è una nuvola e si sale all'infinito, le nostre tappe sono scandite dai cartelli “educativi” posti sul sentiero, che però non rincuorano molto... Continuo a chiedere a che altitudine siamo, non vedo l'ora di raggiungere il famoso bivio dove il sentiero si incrocia con la
Stabeler Honenweg n°24a (che porta in
sole 6 ore al Rif. Porro): allora mancheranno solo gli ultimi 400m di dislivello!
Raggiunto il bivio ci fermiamo per la sosta pranzo, in un'imponente panorama che si apre sulla conca glaciale. Poco oltre, si dirama sulla destra la
Via Ferrata Kamin, che noi abbiamo deciso di percorrere in salita: indossata l'attrezzatura e attraversata una breve cengia, iniziamo a salire scalette che ci portano in breve tempo a superare circa 100metri di dislivello, con sotto di noi un panorama mozzafiato. Al termine della via ferrata ci troviamo a percorrere su grossi massi l'ultimo tratto che ci separa dal
Rifugio Vittorio Veneto, quota 2922m, a cui arriviamo dopo ... uhm... 6 ore di cammino! Ok le indicazioni che ho trovato davano 4,30 lo ammetto, ma concedetemi una pausa ogni tanto no?? non siam mica PassoVeloce e Nantes!
Il rifugio è quasi deserto, ed ha un fascino particolare: posto a cavallo sul crinale tra la Valle del Rio Torbo e del Rio Rosso, offre un panorama a 360° su un milione di cime, tra cui so riconoscere solo Collalto e Picco Tre Signori, ma che sono tutte ugualmente bellissime. Sulla sinistra del rifugio (guardando a valle) ci sono grossi crepacci un pò paurosi, ma per foruna di lì non si deve andare.
Per ridiscendere decidiamo di fare la via del
ghiacciaio del Sasso Nero: subito sotto il rifugio delle placconate di roccia liscia sono state attrezzate con gradini e funi per facilitare la discesa... Poi arriva il mio incubo. Passare dalle rocce alla neve, vedendo benissimo la voragine che si apre al di sotto, a causa dello scioglimento. Oggi da lì saran passate 20 persone al sole – mi ripeto – e io ci passo ora che c'è pure più freddo... dovrebbe essere più sicuro, eppure finchè non son alla fine della discesa, praticamente nel punto in cui all'andata iniziava la ferrata, non mi sento a mio agio.
Rimessi gli scarponi su terreno solido
, non ci resta che scendere gli ultimi mille metri di dislivello, ovviamente con le dovute pause per far scorpacciate di mirtilli e fragoline di bosco
. E per finire a cena... due belle pizze a testa non ce le toglie nessuno
! Cosa penseranno quelli del ristorante...
Mappa: Tabacco 036
Dislivello: 1450m
Ascensioni: Sasso Nero 3369m
Alternative: Da San Giovanni si raggiunge il punto più alto della strada nella valle di Riotorbo (1150 m possibilità di parcheggio); Si sale lungo il ripido sentiero n. 19, che segue in alcuni tratti il rio Torbo e porta fuori dal bosco a raggiungere la malga Kegelgasslalm (2100m). Dalla malga il sentiero, dopo aver lasciato sulla destra il bivio per il Monte Lovello, risale lungo le morene del ghiacciaio di Riotorbo fino alla cresta omonima. La si scavalca per la Grande Porta (2668m) e si scende per l’opposto versante fino a raggiungere il sentiero che porta alla Ferrata (Kamin); da qui in breve al rifugio -
Relazione trovata in rete.