Autore Topic: [ORTLES-CEVEDALE] Croda della Valva 3061 m - 13 Marzo 2016  (Letto 2565 volte)

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Offline roen

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Dopo qualche telefonata per capire le condizioni della zona decidiamo di tentare, dopo averla rimandata più volte, la salita a questo 3000 della Val Martello.

Lasciata l’auto nel posteggio, in questo periodo libero, nei pressi del Rifugio/Albergo Genziana, scendiamo un poco lungo la strada asfaltata andando a prendere la sterrata (innevata e ben battuta) per la Lyfi Alm. Al bivio per la Peder Alm lasciamo la sterrata e scopriamo esserci un anello per ciaspole che collega le due malghe. Saliamo ora con stretti tornanti alla Peder Alm, dove usciamo dal bosco. Seguiamo l’unica traccia di sci che risale con ottimi zig-zag i ripidi prati. La traccia intorno ai 2400, si divide, noi proseguiamo su quella meno battuta verso dx. Risaliamo un altro pendio e raggiungiamo il cartello segnavia per la Punta dello Scudo a sx e la Croda della Calva a dx. Anche oggi il perlopiù soleggiato, o il sereno poco nuvoloso con ampie schiarite si sta risolvendo in qualche schiarita a spot che ci ha però permesso di vedere il ghiacciaio del Cevedale e qualche punta alle nostre spalle. Al momento la visibilità è ottima e la traccia pure.
Continuiamo a salire ma, intorno ai 2750 m la traccia termina e in contemporanea anche la visibilità diminuisce, che fare? Il percorso è abbastanza obbligatorio ma appena usciamo dalla traccia vediamo che proseguire non sarà semplice, ad ogni modo decidiamo di provare. La neve presenta una crosta di qualche cm e sotto farina, i blocchi che rompiamo non sono grossi e rimangono al loro posto, non c’è tantissima neve, ma le ciaspole non fanno presa. La pendenza è sempre piuttosto sostenuta e tra una scivolata e l’altra delle ciaspole superiamo il primo dosso, un attimo di respiro e riprendiamo con un altro, per fortuna ora sono brevi e solo il primo e il tratto finale ci faranno tirare qualche accidente. Con molta calma e cautela raggiungiamo l’omettino intorno ai 3000 m, vediamo benissimo quello che manca, ancora ripido ma sembra fattibile a differenza di quanto ci avevano detto. Studiamo un poco come procedere e piano piano riprendiamo la salita. A pochi metri lineari e a circa venti di dislivello si presenta il punto più difficile, le racchette non tengono, rompendo la crosta di superficie sotto troviamo un poco di polvere e placchette, mannaggia vuoi vedere che dobbiamo rinunciare? Tra l’altro ormai si vede pochissimo e sta cominciando a nevischiare, anche se non ce ne accorgiamo al momento, troppo concentrati! Un attimo di pausa e riproviamo un’altra volta, in un altro punto, io raggiungo finalmente il pianoro finale e mi mancano solo i pochi metri lineari, qualche accidente da parte Cristina e anche lei è su, vediamo l’omettone di vetta, ci siamo, lo raggiungiamo e solo ora ci accorgiamo che sta nevicando! Baci, abbracci e complimenti reciproci.

Dopo la brevissima sosta cominciamo a scendere, questi 300 m devono essere fatti con tanta calma e concentrazione, specialmente quest’ultimo passaggino che tanto ci ha fatto dannare. Poco sotto la cima incrociamo i quattro scialpinisti che avevamo visto quando ancora eravamo sulla traccia, un veloce saluto. Il passaggino in discesa dà meno problemi del previsto, bloccate le ciaspole Cristina scende scalinando di traverso mentre io preferisco viso a monte. Ritornati all’ometto proseguiamo con più tranquillità fino all’ultimo ripido dosso che scendiamo entrambi con viso a monte. Tornati quindi dove era terminata la traccia ci concediamo una sosta te e intanto vediamo scendere i quattro, anche loro con molta cautela e lentamente, la neve è pessima, cosa che anche loro ci confermano. Scendiamo praticamente insieme. Scendendo la crosta sparisce e loro possono sciare con più piacere sembra, ma anche noi pur non essendoci una neve memorabile possiamo regalarci qualche scivolata. Poco sopra i 2400 incrociamo altri 3 scialpinisti in salita…peggio di ieri, poiché stanno salendo a un 3000 e sono le 12,00 passate! Qui la visibilità è ottima e qualche occhietto di sole ogni tanto esce ma su è ancora tutto coperto…

Raggiunta le Peder Alm decidiamo, visto che qualcuno è passato, di fare l’anello delle ciaspole e proseguiamo per la Lyfi Alm, dove anche oggi troviamo un locale aperto per mangiare comodamente.

Purtroppo il rientro al posteggio non sarà tutta discesa come speravamo ma a occhio e croce un altro centinaio di metri ci toccherà risalirli e oggi non ci volevano!

Premetto che non siamo dei ciaspolatori accaniti e che abbiamo delle ciaspole ventennali, forse con gli utlimi trovati almeno sui traversi sarebbe andata meglio, ma a mio parere con questo tipo di neve la salita con le ciaspole è piuttosto al limite, poi dipende dalle capacità! Rischi oggettivi non c’erano e da quanto ci dicono solitamente è una salita piuttosto sicura. Il panorama deve essere strepitoso, quindi almeno per quello, sicuramente da rifare!


Dati GPS: Dislivello 1167 m– 12,20 km


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Offline roen

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[ORTLES-CEVEDALE] Croda della Valva 3061 m - 13 Marzo 2016
« Risposta #1 il: 17/03/2016 14:46 »
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Offline roen

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« Risposta #2 il: 17/03/2016 14:47 »
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Offline roen

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[ORTLES-CEVEDALE] Croda della Valva 3061 m - 13 Marzo 2016
« Risposta #3 il: 17/03/2016 14:47 »
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Offline trabuccone

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[ORTLES-CEVEDALE] Croda della Valva 3061 m - 13 Marzo 2016
« Risposta #4 il: 17/03/2016 16:23 »
Bravo Roen bella gita! La feci anche io con gli sci la stagione scorsa, era in condizioni pessime (esposizione adatta a neve trasformata). Mi  piacerebbe anche fare un giretto alla Malga Livi a gustare qualcosa  ;D
per sempre oppressi da desiderio e ambizione c'e' una fame non ancora soddisfatta,
i nostri occhi stanchi ancora vagano all'orizzonte sebbene abbiamo percorso questa strada così tante volte

Offline roen

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Re:[ORTLES-CEVEDALE] Croda della Calva 3061 m - 13 Marzo 2016
« Risposta #5 il: 18/03/2016 10:11 »
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