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Ripartiamo seguendo dapprima il confine e poi un lungo vallone pietroso, qui incontriamo uno stambecco solitario che non dimostra di temere la vicinanza di esseri umani, anzi, siamo noi a tenerci un po in disparte visto il bel popò di corna che si porta in testa
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arriviamo infine al
rifugio Calciati al Tribulaun (2364m), nei pressi di un laghetto con un caratteristico isolotto pietroso.
Qui, non mi lascio sfuggire l’occasione di ordinare un piatto di canederli e un bel radler
Lasciato il rifugio passiamo sotto l’imponente parete del Tribulaun e proseguiamo seguendo il comodo sentiero n.8 che ridiscende a
Fleres di Dentro dapprima su pascoli e pietraie poi nel bosco;
nel fondovalle ritorniamo sul sentiero 6 che ci riporta in breve al parcheggio.
Bellissimo giro tra paesaggi molto suggestivi in una zona non molto frequentata anche perché un po fuori mano;
al rifugio Calciati c’era comunque molta gente, non però come nei rifugi dolomitici.
Per compiere l’intero giro, senza strafare, con passo regolare e fermandoci quanto serve abbiamo impiegato 10 ore;
il dislivello in salita è di circa 1750 m
Un percorso adatto a persone allenate con un po di esperienza di alta montagna (EEA)