Avevamo adocchiato questo cima anni fa salendo al Similaun, ci era sembrata interessante e come tutte le cose messe nel cassetto prima o poi si tirano fuori.
Lasciamo l’auto a Vernago e risaliamo la splendida Val di Tisa fino al rifugio Similaun posto in una posizione spettacolare ai piedi del ghiacciaio del Similaun. La tentazione di tornare su quella cima ci sarebbe ma a parte che non siamo attrezzati con la giornata di oggi là sopra, ci sarà il mondo intero. La Punta di Finale meno gettonata ma altrettanto spettacolare è la nostra meta. Dietro il rifugio parte il sentiero di cresta che porta al Giogo di Tisa dove è stato posto un omettone con targa a ricordo del ritrovamento di Ötzi, l’uomo venuto dai ghiacci, anche se, di fatto, il ritrovamento vero e proprio è avvenuto qui vicino, tra l’altro tra pochi giorni si compiono i 10 anni dal ritrovamento. Dall’omettone, secondo i consigli ricevuti, seguiamo gli ometti e la traccia a dx, questi ci portano al Giogo di Finale, attraversiamo un breve tratto del ghiacciaio e arriviamo ai piedi della Punta di Finale. Qui notiamo degli ometti e raggiuntili vediamo un’altra traccia che porta direttamente al Giogo di Tisa evitando così il tratto di ghiacciaio. A questo punto seguendo i numerosi ometti e la traccia più o meno evidente arriviamo in cima, che fatica! Sicuramente meno faticoso il ghiacciaio, qui tra sali e scendi che ci beccheremo anche al ritorno e sti sassoni da giganti….bello però anzi bellissimo! La cima è tutta per noi, come pensavamo tutti al Similaun! Dopo una lunga sosta, si sta divinamente qui sopra e il panorama è eccezionale, sentiamo dei rumori sospetti, sta arrivando qualcuno per cui lasciamo la cima ai nuovi arrivati e ritorniamo sui nostri passi.
Al rifugio ci fermiamo a mangiare un boccone e ad ammirare lo spettacolo davanti a noi che lascia senza parole, non vorremmo mai tornare a valle, oggi vorrei che ci fossero delle ore in più per godere di tutto questo!
Ma ...si fa tardi e con calma cominciamo la discesa che come poche volte, anzi pochissime, non ci annoia, ci fermiamo spesso a fare foto, deviamo dal sentiero per andare a vedere i resti di quello che si pensa, essere un ricovero di pastori, “Il Labirinto o Chiocciola”. E poi giù con un altro bel anzi bellissimo ricordo!