Primo dei 4 giorni passati in solitaria tra le montagne dell'Alto Adige.
E' martedì 30 Luglio; il giorno prima una burrasca ha portato fresco e una bella spruzzatina di neve over 3000. Il mio primo obbiettivo è l'Orecchia di Lepre in Val d'Ultimo, partendo dal bel paesino di Santa Gertrude. Lasciata la macchina nel parcheggio sotto l'abitato (1400 metri), mi incammino per il sentiero 143 che prende quota nel bosco fino ad una radura dove la vista spazia verso le Maddalene
Da Oberstend verso le MaddeleneRientrato nuovamente nella vegetazione, il sentiero sale ancora lungamente sul fianco sud della montagna fino al Maso Flatscher. In breve, con altro strappo, giungo alla bellissima Schusterhuttl adagiata in una ridente prateria.
Mucche al pascolo, Sternai e Gioveretto di sfondo Da qui il percorso proseguirebbe intagliando il pendio e facendo un giro largo per intercettare un crinale che scende a Sud-Est rispetto alla cima: io invece, seguendo vaghi ometti, scelgo la diretta dorsale Sud.
L'Orecchia di Lepre spunta ogni tanto Salgo dilungandomi su sassi rotti non sempre molto comodi per un lungo tratto, fino ad intercettare il sentiero al livello del curioso Monte Rotto quotato 2960 metri. Si entra nel vallone sottostante la cresta finale e, facendo slalom tra i vari nevai, conquisto la bella e alquanto gelata vetta dell'Orecchia di Lepre.
In cima con spruzzata di neve estivaScendo quindi per la cresta da cui salirebbe la via scialpinistica trovando un tratto non troppo simpatico con della neve vecchia ricoperta da un basso strato di fresca, oltre a del verglass sulle roccette (mi torna utile persino la piccozza, pensavo di portarla dietro per nulla).
tratto innevatoIn breve sono alla sella che separa la cima dall'anticima detta Piccola Orecchia di Lepre da dove si potrebbe scendere per Santa Gertrude ma io proseguo in cresta e guadagno la facile sommità. Le nuvole sono ormai dappertutto sebbene siano rimaste piuttosto alte permettendomi una buona visibilità ma una luce non favorevole alle foto.
Scendo per la cresta più ampia ma molto lunga, intervallata da nevai e piccoli salti di roccia da evitare. Mi trovo quindi alla base della Cima di Tovo dove mi accoglie un bel laghetto di fusione dai colori sgargianti nonostante il buio delle nubi.
Passo di Flim e laghetto di fusioneE' quasi pomeriggio inoltrato quando, passata la Cima di Tovo, conquisto anche il Pulpito di Flim dove arriva il sole ed una splendida visione del Gioveretto direttamente davanti a me.
GioverettoScendo per l'ennesima volta al fine di superare l'ultimo tratto di cresta che mi separa dal Passo di Soy.
Gioveretto scendendo dal Pulpito di FlimLa Punta di Lasa dalla cresta di SoyQualche passaggio un pò infido, su roccette e brevi tratti di arrampicata mi porta sull'ultima altura da dove scendo facilmente raggiungendo il suddetto passo. Finalmente calo dalla cresta percorrendo l'ameno vallone dove trovo mucche al pascolo a quota ancora considerevole. Il sole torna felicimente a splendere e mi scappa qualche scatto interessante "muccalpino"
Mucche al pascolo over 2600mSi scende continuamente con visuali davvero incantevoli verso Fontana Bianca ed il Collecchio, ma il momento più bello è stato giungere alla caratteristica PilsbergAlm con luce limpida e radente
PilsbergAlmTratto di bosco e poi strada asfaltata provvidenzialmente tagliabile da sentiero in boscaglia dove trovo qualche Finferlo da aggiungere alla mio pasto serale "car made".
In conclusione un primo giorno di tutto rispetto, in ambente ameno e poco battuto con l'aria frizzante dopo la bufera ad avermi fatto costantemente compagnìa.
Sviluppo: 23,2 Km
Dislivello: 2500 metri circa