02.06.14
Meravigliosa scialpinistica fattibile in tarda stagione che si sviluppa sul facile ghiacciaio del Madaccio.
Partenza da Verona e incontro con Sambo a Trento il giorno prima; ci portiamo dunque in Val Trafoi e posteggiamo la macchina in località Tre Fontane dove piantiamo la tenda per la notte
Il mattino ci portiamo all'hotel Franzenshohe e alle 5.40 circa, sci in spalla, compiamo il lungo traverso verso la valle del Costone.
Re Ortles dalla partenzaSci spalla dal parcheggioVerso la Valle del CostoneParticolare sulla cupola dell'OrtlesCalziamo dunque gli sci a quota 2240 ed iniziamo ad intagliare il pendio molto ghiacciato dal rigelo notturno che richiede l'uso dei rampanti.
Sambo in salitaOgni tanto spunta il solePrendiamo quota in maniera disomogenea, alternando erte con tratti piani fino al grande pendio che porta alla Vedretta del Madaccio: noi optiamo, per ammorbidire la salita, a passare tra i 2 seracchi a sinistra
Scialpinisti sul ghiacciaioPassando vicini al seraccoQualcuno è già molto vicino alla vettaUna volta superato questo passaggio, entriamo nell'immenso catino della Vedretta di Madaccio, il paesaggio cambia radicalmente, sembra quasi inverno quassù ed un leggero strato di fresca ci fa pregustare la favolosa sciata al ritorno. Molti scialpinisti stanno salendo verso la Punta degli Spiriti, già affollata dai "pistaioli" dello Stelvio.
Il pianeggiante ghiacciaio del MadaccioL'erta che risale al catino superiorePuntiamo alla grande erta sulla sinistra che con molte zeta ci porta al catino superiore del ghaicciaio: la zona crepacciata dove, secondo le guide, si deve prestare più attenzione, è ancora favolosamente ricoperta di neve
Controluce sulla neve appena cadutaNel risalire il tratto finale prima della cresta, ci accompagna, oltre a molti scialpinisti altoatesini, una leggera nevicata che sta ricoprendo lentamente le nostre tracce. Poco sotto la cresta, calziamo i ramponi e la picca, nonostante, per i più esperti, si possa salire alla vetta sci ai piedi.
Verso la cresta finaleSambo ricalca le tracce degli scialpinistiGiungiamo dunque alla splendida vetta della Cima Tuckett dove il panorama, sebbene molto compromesso dal giungere delle nuvole, si apre sull'aspra dorsale che conduce all'Ortles: i Coni di Ghiaccio e Cima Thurwieser, con i loro affilati profili, sembrano omaggiare Re Ortles che sovrasta incontrastato le montagne circostanti.
In vettaCima Thurwieser e OrtlesCi apprestiamo dunque alla discesa ripercorrendo a piedi la cresta e poi giù verso la magìa bianca del ghiacciaio: la neve, nella parte alta, è favolosa, un sottile strato di powder che poggia sulla dura neve primaverile. Ce la godiamo alla grande
Sambo si diletta in veloci curveIl particolare ambiente sopra il ghiacciaio del MadaccioScendiamo al catino principale dove ancora la neve è molto godibile e l'immensità della vedretta ci permette di spaziare qua e là a nostro piacimento
Sciando il ghaicciaioVerso le vette Madaccio e TuckettAccarezziamo la montagnaPassiamo sotto i seracchi dove una foto diventa d'obbligo
Sambo sotto il seraccoImbocchiamo dunque il canale tra le rocce dove solcando l'ormai onnipresente neve marrone fino al ponticello dove abbiamo messo gli sci.
Sci in spallaSambo e l'OrtlesVeduta d'insieme sulla Vedretta del Madaccio dalla strada per lo StelvioLa giornata si conclude con un panino e salsiccia sullo Stelvio e uno splendido ricordo di una sciata quasi invernale ad inizio estate
Dislivello: 1275 metri
Sviluppo: 12 Km
Neve: Strato di fresca nella parte medio alta, firn in basso