La meta di ieri è stata proposta da Charly,il Gantkofel salendo da Eppan.
La cima è compresa nella dorsale della Mendola,spartiacque tra TN e BZ,ed in Val di Non è nota come il Macaion.
Mentre la salita da Fondo è su strada forestale,quella da Appiano è un ripido sentiero che raggiunge, senza mai fare sconti sulla pendenza,la base dell'imponente muraglia di roccia verticale che caratterizza questo versante della montagna.
La partenza è dal Pichler Hoff,poco oltre la frazione S.Michele di Appiano.
Il sentiero è da subito erto ed in breve si gode di una prospettiva aerea sulla valle.
Si sale nel bosco per fortuna,perchè fa caldo e l'impegno fisico è quello adatto ad un buon allenamento.....
Poi l'ambiente si fa più interessante quando si arriva alla roccia,con qualche passaggio agevolato dal cordino.
Superato questo tratto si sbocca in una dolce conca,nei pressi dell'unica risorgiva d'acqua,con ampia vista verso ovest e da cui si apprezzano le imponenti pareti verticali che sovrastano la conca di Eppan.
Breve pausa e ci incamminiamo, su pendenza ora tranquilla,verso la cresta pianeggiante che arriva alla Croce del Macaion.
Incontriamo un tronco letteralmente traforato dal picchio
e poi ci troviamo a camminare sull'orlo del paretone che precipita ad est
in vista della croce posta su un rilievo minore rispetto alla vera cima.
Probabilmente la scelta è legata ala fatto che da qui il famoso panorama offerto dal Gantkofel è ancora più ampio;infatti si vedono benissimo il Gruppo di Tessa,Cima Tell,lo Tschigot con la sua doppia cima e la Muta,una vera corona di montagne che fa da sfondo a Merano.
Tutta la zona è "abbellita" da antenne,ripetitori e radar meteo,presenza davvero impattante,mitigata da una cornice posta su un tronco che reca la poesia in noneso qui in foto.
Dopo la consueta sosta pranzo partiamo per il percorso di ritorno,con un forte e repentino calo di temperatura.
Un comodo tratto iniziale nel bosco ci porta alla Gaider scharte (forcella di Gaido)
per poi incontrare la ripidissima e potenzialmente pericolosa discesa verso Perdonig;si cammina in un bosco quasi verticale che si alterna alle solite pareti a picco,il fondo è critico tra radici,terra umida ed aghi di pino:proibita la minima distrazione!
Quando superiamo questo tratto la tensione si allenta e con l'ausilio di mappe e GPS programmiamo un pò di fuori traccia per accorciare il ritorno.
Un grande formicaio di rufe occupa parte del sentiero,poi si incontrano coloratissime erosioni,una mega frana che ha sconvolto la parte alta del Firmalin Bach,una piccola sorgente molto gradita da Maia.
La discesa prsegue fino ad un tratto di forestale su cui si affaccia l'imbocco di una grotta,una lunghissima galleria in cui è captata acqua,che non riesco a capire se naturale o modificata dall'uomo.
Ne percorro un buon tratto ammirando le belle concrezioni,ma sembra avere un notevole sviluppo...
Ormai siamo prossimi a concludere il nostro anello,esattamente al parcheggio,una ventina di metri più a valle rispetto al cartello indicatore da cui siamo partiti.
Qui la mappa (Strada del vino) e la traccia con la salita in blu ed il rientro in fucsia.
La gita merita sicuramente per i panorami sommitali e l'aspro contrasto tra i due versanti;conviene farla in periodi freschi e sicuramente con terreno asciutto.