GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ESCURSIONI IN MONTAGNA => Escursioni fuori dal Trentino => Alto Adige - Sudtirol => Topic aperto da: trabuccone - 03/11/2014 00:50
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Arrivo un pò in ritardo con questa relazione perchè dopo l'Adamello avevo perso un pò l'ispirazione ::) . Decido in ogni caso di inserirla perchè ritengo sia una gita stupenda con un ritorno studiato a spanne sulla cartina che si è dimostrato vincente :)
L'ultima relazione di Stef48 sul Becherhaus mi ha dato l'ispirazione per tornare in questa zona dove ero stato già due volte, una da bambino (circa 10 anni) con i miei che mi hanno costretto ad una lunghissima marcia di 1800 metri in giornata, e una a 19 con alcuni amici che da quel giorno non mi hanno più seguito ;D
27.09.14
Dopo l'interminabile avvicinamento in auto in Val Ridanna, non distante dal Brennero, inizio ad incamminarmi nell'aria uggiosa del bosco. Il percorso si dilunga in falsopiano fino ad una rampa che porta nella bella piana della AglsbodenAlm: saltellando qua e là tra gli innumerevoli rami del torrente, riprendo la salita su terreno più solido sul fianco destro della grande vallata dove finalmente il sole fa capolino ed inizia ad illuminare i bruni prati
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La vallata della AglsbodenAlm
Il sentiero sale più ripido costeggiando una profonda forra fino ad una strettoia dove le pendenze si fanno più leggere e si iniziano ad intravedere i rifugi
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La stretta valle prima del Rifugio Vedretta Piana
Con una breve erta, sono al Rifugio Vedretta Piana, piccola struttura molto suggestiva che si erge su un pulpito erboso dominante la grande piana glaciale detta Sandboden
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Dal Rifugio Vedretta Piana verso il Capro e la grande vallata glaciale
Ora il percorso, dopo un breve traverso, diventa ripido e con svariati tornanti prende rapidamente quota sull'erto fianco della montagna
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Sguardo indietro al rifugio appena passato e al fondovalle
In breve tempo, altri 300 metri sono guadagnati ed il grosso Rifugio Vedretta Pendente è raggiunto
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In arrivo al Vedretta Pendente
Da qui in poi il percorso si dilunga con innumerevoli sali scendi in direzione del ben visibile Rifugio Biasi appollaiato sul Becher. Superata una prima ansa, dopo aver perso un pò di quota e in seguito riguadagnata, l'ambiente si fa suggestivo e si mostra in tutta la sua spettacolare bellezza tra le lingue delle vedrette e i grossi laghi di fusione.
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L'Ubeltal See con Capro e Vedretta Piana
Superata una seconda ansa su terreno non sempre facile e su sentiero ogni tanto attrezzato, si arriva alla terza vallata dove si vede tutta la salita finale al Becher con, sulla destra, l'anticima di Cima Libera.
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Il Rifugio Biasi e l'anticima Signalgipfel
Prima di attaccare la piramide rocciosa su cui si erge il rifugio, bisogna attraversare la piccola vedretta sottostante che ricordavo molto più grande quando da piccolo ho effettuato lo stesso giro :( . Ridotto ormai ad un grosso nevaio, il ghiacciaio si passa senza alcun problema di crepacci fino all'attacco roccioso del Becher dove iniziano le prime funi metalliche
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Tratto attrezzato
Sarà che da piccolo avevo un'altra visione delle cose, sta di fatto che ricordavo la salita al Biasi pericolosa ed esposta; ora invece mi divoro gli ultimi metri senza alcun problema, i tratti attrezzati sono facili e i punti esposti pochi.
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Tratto di roccette attrezzato
Giungo infine al Rifugio Biasi dove si apre la vista sulla grande Vedretta di Malavalle e sulle massime elevazioni del gruppo.
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Dal Rifugio Biasi, Pan di Zucchero e Cima del Prete con il Rifugio Cima Libera poco sotto
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La cresta che si dilunga verso la Cima Libera
La giornata è molto soleggiata nonostante alcune nuvole da caldo, la voglia di salire alla vetta è tanta: abbandono dunque il Biasi e scendo leggermente sulla cresta attrezzata fino a toccare il facile ghiacciaio. Senza l'ausilio dei ramponi salgo velocemente fino a raggiungere nuovamente la roccia poco sotto all'impenno per l'anticima.
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Sguardo indietro alla Vedretta di Malavalle
Sempre grazie all'attrezzatura fissa, vinco la rampa rocciosa toccando il Signalgipfel dove sorge una vecchia stazione meteo (credo): già da qui il panorama è favoloso ma manca ancora un tratto di cresta nevosa per raggiungere l'agognata vetta. Uso la piccozza per sicurezza sebbene la traccia di passaggio sia piuttosto marcata ed in breve raggiungo la croce di Cima Libera, un bel nido d'aquila anche se, purtroppo, piuttosto affollato. Sosto brevemente per scattare alcune foto per poi scappare via dal frastuono, a me incomprensibile, di alcuni tedeschi/austriaci
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La cresta finale
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Panoramica sulla Vedretta di Malavalle
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Croce di vetta
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Palla Bianca e Wildspitze
Ripercorro dunque a ritroso la cresta e dal Signalgipfel inizio la discesa che è ancora tutta un incognita solo studiata su carta: perdo quota su cresta nevosa molto larga che altro non è che il bordo del Ghiacciaio di Cima Libera sul lato austriaco, fino ad alcune roccette.
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Cima Libera ed una vecchia postazione
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Sul bordo del Wilder Freiger Ferner
Seguendo vaghi bolli rossi e disarrampicando un poco, scendo per il dirupato crinale fino ad una forcella
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Giù per la cresta
Riprendo brevemente a salire guadagnando l'elevazione denominata Roter Grat da dove ho una chiara visuale dell'itinerario da seguire, ravanando fra sfasciumi e ghiacciaio fino ad un laghetto sopra il Rifugio Vedretta Pendente
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La cima della Roter Grat
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La via di discesa
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Stambecco
Mi porto in direzione del ghiacciaio che in breve, slittando giù per qualche nevaio, raggiungo: calzati i ramponi, inizio ad attraversare la non troppo grande vedretta costeggiando il più possibile sulla sinistra dove il terreno è meno ripido
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Controluce sulla neve
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Il ghiacciaio attraversato
Con leggera risalita raggiungo il terreno solido e riprendo la marcia più rilassato: da qui posso rivedere gran parte della discesa effettuata fino alla Cima Libera
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Panoramica su Vedretta Piana e Vedretta Pendente con Cima Libera in alto a destra
Riprendo ancora quota fino ad intercettare il sentiero che dal Rifugio Vedretta Pendente scavalla in direzione della Val di Fleres: seguendo i segnali bianco rossi, raggiungo il laghetto visto in precedenza dall'alto della Roter Grat, un bello specchio d'acqua dal tipico colore cobalto
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Il piccolo laghetto di riferimento
Ora, abbandonata la via che sale a sinistra, inizio a discendere lungamente in direzione del ben visibile Lago del Forno: la luce pomeridiana rende tutti i colori più caldi e, unitamente alla perdita di quota, mi coglie una sensazione di tranquillità sapendo soprattutto di aver lasciato tutte le difficoltà e le incognite della discesa alle mie spalle. Da qui non posso più sbagliare e finalmente giungo al grande Lago del Forno dove, nella più totale solitudine, mi stendo e mi prendo un pò di meritato riposo al tepore del sole ormai un basso
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Il Lago del Forno
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I ghiacciai ormai lontani
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Meritato relax in riva al lago
E' un momento splendido ma destinato a durare poco, sapendo che, comunque, devo ancora scendere di 1000 metri: mi rimetto controvoglia in cammino ormai stanco compiendo un lungo traverso tra i ripidissimi pascoli dove domino tutta la valle e rivedo dall'alto la mia via di salita con i tre rifugi ancora visibili
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La grande ed intricata testata della Val Ridanna nel tardo pomeriggio
Passato uno sperone erboso sempre molto inclinato intagliato dall'esile e lievemente esposto sentiero, vedo la Agls Alm che mi aspetta
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La AglsAlm in lontananza
Su terreno ripido, discendo attraverso un erto canalino terroso fino ad un ennesimo traverso che, lungamente, mi porta alla suddetta malga
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Aglsalm
Il sentiero ora taglia i tornanti della carrozzabile scendendo alla piana della Aglsboden Alm dove mi ricongiungo con la traccia di salita che percorro a ritroso fino al parcheggio giù a Masseria.
In conclusione, un giro entusiasmante con fantasiosa discesa molto suggestiva, l'ideale per chiudere la serie dei giri prettamente estivi.
Sviluppo: 25 Km
Dislivello: 2200 metri (con i vari saliscendi)
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Ormai sono monotono lo so: giro, foto, posti e relazione semplicemente meravigliosi :)
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Arrivo un pò in ritardo con questa relazione ...
Bene, bravo...già mi mancavano i tuoi giri ;)
Itinerario e foto favolose che come sempre riempiono occhi e cuore! :D Quel laghetto glaciale Ubeltal poi...beh è proprio una meraviglia!!
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Una boccata d'aria pura per cuore e polmoni. Grazie.
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una da bambino (circa 10 anni) con i miei che mi hanno costretto ad una lunghissima marcia di 1800 metri in giornata
Beh ti hanno educato bene direi :) I tuoi incredibili giri cominciano a trovare una spiegazione :)
Fantastico anche questo!
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Un giro stupendo direi!
E' da una vita (nel vero senso del termine) che mi rippropongo di salire su cima Libera, ma gli impegni ed altri casini mi rovinano sempre i piani :-\
Foto superlative, anche perchè fare foto significa anche fermarsi e rompere il passo; ma usi una macchina professionale? io ho una piccola compatta ma non c'è paragone...
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Ormai sono monotono lo so: giro, foto, posti e relazione semplicemente meravigliosi :)
Grazie Agh :)
Bene, bravo...già mi mancavano i tuoi giri ;)
Itinerario e foto favolose che come sempre riempiono occhi e cuore! :D Quel laghetto glaciale Ubeltal poi...beh è proprio una meraviglia!!
Grazie Edel! La zona è stracarica di laghetti di montagna che sono certo potrebbero piacerti ;) Ti consiglio di dare un occhio alla mappa per la prossima estate :)
Una boccata d'aria pura per cuore e polmoni. Grazie.
Grazie a te Matteo :D
Beh ti hanno educato bene direi :) I tuoi incredibili giri cominciano a trovare una spiegazione :)
Fantastico anche questo!
Probabilmente è così Man ;) Ma ti assicuro che in quel momento li ho odiati ;D ;D
Un giro stupendo direi!
E' da una vita (nel vero senso del termine) che mi rippropongo di salire su cima Libera, ma gli impegni ed altri casini mi rovinano sempre i piani :-\
Foto superlative, anche perchè fare foto significa anche fermarsi e rompere il passo; ma usi una macchina professionale? io ho una piccola compatta ma non c'è paragone...
Grazie nantes! ;) Io uso una Panasonic Lumix TZ-35, secondo me una delle migliori compatte
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Come sempre fai super giri e super foto bravo, anch'io per le foto uso una panasonic lumix però è una tz30, le mie non sono super come le tue anzi :'( ma il problema non è la macchina è il fotografo :-[
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Come sempre fai super giri e super foto bravo, anch'io per le foto uso una panasonic lumix però è una tz30, le mie non sono super come le tue anzi :'( ma il problema non è la macchina è il fotografo :-[
Anche tu fai belle foto Gino, solo che caricandole in piccolo non fanno lo stesso effetto sulle relazioni. Ti consiglio di appoggiarti ad un server tipo flickr o simili, è tutta un'altra cosa ;) Poi io ne sparo parecchie quindi il cerchio delle belle foto si allarga parecchio (altra vita il digitale ::) )
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:o :o :o :o :o maaaaa che razza di giro ti sei fatto!!! beh oddio non che gli altri tipo Adamello fossero da meno..ma cavolo anche questo è a dir poco mostruoso!!!la salita a cima Libera è eterna in inverno che cmq a parte il tratto iniziale è abbastanza regolare..ma fatta così passando per i 3 rifugi è veramente tosta! complimenti!!sei un vero pazzo ;D ;D in senso buono ;)
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Felice di averti dato l'ispirazione e invidioso della stupenda giornata che ti ha permesso di salire a Cima Libera!