Panorama verso il Col de la Pieres dall'arrivo della ferrata PertiniDomenica 4 agosto lasciamo l'auto di buon mattino al parcheggio all'inizio della Vallunga, tenendoci sulla destra orografica della valle imbocchiamo il sentiero che abbandona il fondovalle e tra scorpacciate di fragoline arriviamo in breve al punto di partenza della ferrata Pertini.
La parete su cui si sviluppa la ferrataLa ferrata si sviluppa sulle pareti verticali sottostanti il rifugio Stevia strette tra la Val de Udera e la Valacia, in entrambi i canaloni notiamo dei camosci intenti a brucare i verticali pascoli.
Sono circa 400 metri di dislivello di sola via ferrata più altri 300 tra l'avvicinamento e quelli necessari a risalire al rifugio.
Stella alpinaDopo aver salito in libera le prime roccette iniziano i lunghi tratti verticali di cavo, staffe e pioli che caratterizzano il primo tratto della via. La roccia è splendida e permette di salire senza dover approfittare troppo del cavo per la progressione.
Raponzolo delle rocceStelle alpineNumerosissimi gli esemplari di raponzolo delle rocce e di stelle alpine che crescono a pochi metri dalla ferrata, mentre il Sassolungo ed il Gruppo del Sella sono la costante panoramica del percorso.
Sella e SassolungoFerrata PertiniLa ferrata presenta pochi tratti dove poter riposare o lasciar passare i gruppi più veloci, appena ne incontriamo uno ne approfittiamo per riprendere fiato e sciogliere i muscoletti
Raggiungiamo infine il torrione finale, superiamo la singolare scaletta orizzontale quindi, aver aiutato Matilde a risalire una delle poche placchette verticali della ferrata, con un ulteriore sforzo affrontiamo il lungo diedro e l'ultima scaletta che ci portano alla nicchia dove è conservato il libro di vetta (penna scarica
).
Diedro e scaletta finaliVista dalla nicchia finale della ferrata Pertini: Castel del Chedul, Gruppo del Cir, Gruppo del Sella
Superata la nicchia con il libro di vetta con un ultima fatica risaliamo le ultime roccette aiutandoci con il cavo, quindi tolti casco e imbraghi in pochi minuti raggiungiamo il piccolo
rifugio Stevia con una splendida vista sui gruppo del Catinaccio, Sassolungo, Sella.
Rifugio SteviaDopo esserci abbondantemente rifocillati all'ottima cucina del rifugio ed aver salutato il gentilissimo gestore ci incamminiamo sul
sentiero n.17 raggiungendo la
forcella dla Piza, da qui finalmente possiamo lanciare uno sguardo sulle Odle.
Col da la Pieres
Le OdleRipreso il cammino saliamo i numerosi gradini che ci portano in vetta al
Col da la Pieres, un saluto sul libro di vetta, uno sguardo al panorama infinito tutt'attorno e vista l'ora che comincia ad andarci stretta scendiamo prestando la massima attenzione alla forcella
Forces de Sieles.
Col da la Pieres |
Col da la Pieres e Sassolungo |
Rimontiamo un centinaio di metri di dislivello ed intercettiamo l'
Alta Via delle Dolomiti n.2 che attraversa tutta l'Alpe del Puez, tra fischi di marmotte e belati di agnelli al pascolo raggiugiamo infine il
rifugio Puez dove passeremo la notte.
Gruppo del Sella e Castel del Chedul
Alpe del Puez |
Alpe del Puez |
Monte Civetta |
Rifugio Puez |
Numerosi sono i gruppi di escursionisti che cenano e dormono al rifugio: maggioranza i tedeschi, diversi americani e pochi italiani, quasi tutti impegnati nel percorrere l'Alta Via delle Dolomiti.
Crepuscolo elettricoSpazzolati voracemente due piatti di gulaschsuppe risaliamo i pascoli fino al passo Puez. Qui, seduti su una roccia, restiamo estasiati dai colori del crepuscolo, in lontananza già si notano l'addensarsi di nuvole nere e qualche raro fulmine.
Lo spettacolo è talmente notevole che deve colpire persino quel solitario camoscio che salendo il vallone si ferma a una decina di metri di distanza senza accorgersi di noi. La magia dura un istante, poi il vento gira portandogli il nostro odore e lui parte di corsa tra rocce e pendii scomparendo velocemente alla vista.
Tornati al Puez ci sediamo sulle panche delle veranda e comodamente assistiamo al temporale scatenatosi sul bellunese: un tripudio di fulmini e tuoni.
Aurora sul SellaUn russare notturno proveniente dalla stanza accanto alla nostra mi porta ad uscire dal rifugio verso le quattro, il clima è incredibilmente caldo: in maglietta dalle maniche corte si sta bene; alzo lo sguardo e resto a bocca aperta: il vento notturno a spazzato il cielo ed il cielo è terso, un universo di stelle illumina la volta celeste.
Arriva l'alba e la conferma della splendida ed assolata giornata che ci aspetta, il Gruppo del Sella illuminato dalle prime luci del giorno è superbo.
Altopiano de Crespeina, Sas Ciampei e Sas CiampacDopo colazione lasciamo il rifugio e con calma seguendo il
sentiero n.2 attraversiamo l'altopiano de Crespeina, raggiunto il bel lech da Crespeina facciamo una pausa perchè Mati deve assolutamente rifocillare un "povero" gregge di "affamatissime" pecore al pascolo
.
Lech da Crespeina |
Passo Crespeina e altopiano della Gardeneccia |
Risaliamo quindi brevemente fino al
Passo Crespeina da cui possiamo goderci il lunatico paesaggio dell'altopiano della Gardeneccia e quello sulla Val Chedul.
Val ChedulDopo un breve spuntino scendiamo la lunga ed assolata
Val Chedul fermandoci ogni tanto ad ammirare le verticali pareti del Mont Desseura da una parte e del Gran Cir dall'altra.
Il
sentiero n.12 ci porterà quindi a tornare all'affollato parcheggio della Vallunga ed alla fine dell'escursione.
L'escursione è effettuabile in una giornata sola ed utilizzando il sentiero 17 o 17A è possibile evitare la ferrata Pertini per raggiungere il rifugio Stevia.
Stella alpina