16.07.14
Il secondo giorno della mia mini vacanza in Alto Adige lo dedico ad una cima poco conosciuta se non dagli scialpinisti. Nonostante il nome "buffo", il Capro (Botzer in lingua locale) è una montagna rispettabile che si erge in una zona stupenda e gode di un panorama altrettanto fantastico.
Mi raggiunge la sera l'amico BillyLumberjack in Val Passiria e ci portiamo al primo tornante per il Passo Rombo dove dormiamo nelle rispettive auto.
Sveglia al mattino presto e partenza alle 5.30 con un bel cielo azzurro: ci incamminiamo per la strada forestale che conduce alla Malga Tumulo e alle nostre spalle già si apre una splendida visuale sul selvaggio Monte Principe incendiato dall'alba
Monte Principe all'albaArrivati alla Malga Tumulo, il sentiero continua sulla destra orografica che, con alcuni tornanti, ci porta ad una spettacolare piana glaciale solcata da numerosi ruscelli
La piana e il Monte PrincipeCon un altro strappo del sentiero perveniamo ad una seconda piana altrettanto stupenda
Spunta il soleLa Cima Bianca di Monteneve domina la pianaArrivati ad un piccolo ricovero, il percorso sale ripido sul fianco della montagna e ci porta sulle sponde del bellissimo Lago Nero di Tumulo, coronato di scure cime che si riflettono nelle limpide acque.
In arrivo al Lago NeroI favolosi colori del Lago NeroA pel d'acquaSi domina tutta la Valle del TumuloImbocchiamo dunque il sentiero che porta al villaggio di Monteneve ma la abbandoniamo quasi subito per piegare in direzione della nostra mèta. Seguiamo una comoda e poco inclinata morena fino all'imbocco del vallone che porta al Capro.
La nostra mèta si avvicinaGiunti ai piedi del grande ghiaione, intercettiamo una traccia segnata con ometti che ripidamente ci porta al catino superiore dove la neve regna ancora incontrastata. Calziamo i ramponi e proseguiamo
Billy precedeCon tutta la neve che c'è non riusciamo a percepire l'inizio del ghiacciaio ma, vista la solida ed abbondante copertura, non ci facciamo troppi problemi. Con un ultima tirata raggiungiamo una forcella poco sotto la vetta
Billy in forcellaL'ultimo tratto è rappresentato da una cresta che, se affrontata in inverno, permette di raggiungere, con la dovuta cautela, la vetta senza troppo problematiche: in estate essa è scoperta e presenta dei tratti roccette piuttosto instabili e ripidi. Qui ringrazio Billy che ha portato la corda e che mi ha assicurato in un passaggio un pò esposto e friabile.
La cresta prima delle roccetteCon un ultima tirata picca e ramponi, siamo sulla splendida cima da dove si gode un panorama fantastico sulle vette dello Stubai e sulle Otztal
. Spiccano Cima Libera, Cima del Prete, Sonklarspitze, Palla Bianca e Wildespitze oltre a svariate elevazioni a me sconosciute over 3000
Verso Cima Libera ed il Rifugio BiasiScatto di vettaLa croce di vettaDecidiamo di scendere evitando le roccette, prendendo dapprima la cresta sud-est e tagliando poi per il pendio nevoso in direzione della forcella dalla quale siamo saliti
Discesa sulla facile cresta sud-estIl traverso su neveDalla forcella discendiamo per la stessa via della salita
Sul ghiacciaioGiunti in fondo al ghiaione decidiamo di non tener fede all'idea iniziale ovvero di fare il giro ad anello risalendo alla forcella che porta a Monteneve: il versante nord è ancora strapieno di neve che ormai sta paurosamente mollando e che costringerebbe ad una penosa ravanata. Mettiamo da parte quindi l'idea della visita al villaggio dei minatori (visita che consiglio vivamente, conduce nel cuore della montagna) e scendiamo più o meno per la stessa via
Nella Valle del TumuloLa piana superioreBilly e Monte PrincipeSguardo indietro verso il la Valle del Tumulo ed il CaproMalga TumuloSosta doverosa a Malga Tumulo dove ci rifocilliamo e poi l'ultima discesa su strada forestale
La strada del ritornoIn conclusione: una gita splendida, in ambiente selvaggio e non troppo frequentato, soprattutto la salita al Capro. La Valle del Tumulo è spettacolare per l'ampiezza e le numerose piane di cui è composta.
Dislivello: 1400 metri
Sviluppo: 20 Km