Viste le giornate regalate da questo eccezionale novembre, con amici siamo andati il 3 al Corno Bianco da Redagno; solito stupendo panorama con giornata limpida e ghiacciai da un lato

e dolomiti dall’altro.

Verso nord però mi attira uno spuntone collocato tra Sarner Scharte e Villander Berg:

sarà mai il Corno Bianco di Sarentino (Sarner Weisshorn) che nel mio giro primaverile (
http://girovagandoinmontagna.com/gim/alto-adige/hufeisen-ferro-di-cavallo-sarentini/msg104915/#msg104915) avevo dovuto saltare per nebbia, stentando di trovare anche la discesa dal Giogo delle Frane, complici neve e mancanza di segnaletica?

Giunto a casa provo ad utilizzare il servizio peakfinder:

è lui! E con la parete di salita senza neve! E quindi il giorno dopo sono verso il passo Pennes; dai tornanti sembra vi sia un niente di neve.

Un po’ diversa è la cosa dal passo, ma decido di andare ugualmente confidando sulla parete sud sgombra.

Con me partono due germanici: altrimenti deserto. Sul percorso, laghi gelati e spesso neve compressa e gelata, ma nel complesso salendo non vi son troppi problemi.


Finalmente posso vedere il Giogo delle Frane e con sorpresa una segnaletica nuova di zecca (ora che non mi serve..). Di lì parte il tratto, breve, di salita che qualcuno definisce ferrata.

Guai a pensare sia così. E’ semplicemente un sentiero attrezzato con corda con pochi attacchi e molto lasca, che spesso è posta in punti meno favorevoli per salire. Più utile dell’attrezzatura da ferrata, è non spaventarsi a far qualche tratto di II°, peraltro breve.

La cima innevata, col Gran Pilastro sullo sfondo, dà uno spettacolo di ghiacciai

Olperer e Schrammacher

Gruppo del Gran Pilastro

Wildspitze

Venediger, Picco dei tre Signori, Pizzo Rosso

Vedrette di Ries

Sonklar, Pan di Zucchero, Wilder Pfaff, Becherhaus e Wilder Freiger

Rimango finchè il vento mi caccia via, ridiscendo la parete di salita. Nessuna difficoltà, ma nelle discese esposte a nord dalle conche, è più sicuro metter ramponi (quelli di emergenza a 6 punte che non son granchè però aiutano). Rientro con sole al “quasi tramonto” novembrino, per una gita a una cima saltata in primavera, guadagnandone tantissimo in visibilità.
